(Minghui.org) Nel corso della storia l'Himalaya è sempre stata una regione con molti coltivatori. In quel luogo le persone conducono una vita semplice e modesta, e tutti cantano e ballano; inoltre rispettano profondamente la Fa di Budda. Quasi un millennio fa in questa regione c'era un coltivatore di nome Milarepa. Mentre la moltitudine di Budda e Bodhisattva aveva impiegato molte vite ed era passata attraverso molte calamità prima di raggiungere il Compimento, Milarepa raggiunse un’uguale possente virtù in una sola vita, e in seguito divenne noto come il fondatore della Setta Bianca del Buddismo Tibetano.

(Continua dalla Parte 9)

“A quel tempo lo zio era già deceduto nella mia città natale. Dopo la sua morte, la zia sentì un grande rimorso e venne a farmi visita a Drin, portando molte offerte. Lasciò le cose più pesanti al villaggio e portò quello che poteva trasportare con sé sulla montagna. Peta la vide arrivare e mi disse: 'Fratello, la zia è qui. Ci ha causato così tanto dolore. Preferirei morire piuttosto che incontrarla!' Corse fuori dalla grotta e tirò su il ponte mobile sul bordo del dirupo”.

“La zia si fermò dall'altra parte del ponte e chiamò a gran voce: 'Nipote, per favore non tirare su il ponte. Sono tua zia'”.

“Peta rispose: 'So che sei tu. Per questo ho alzato il ponte'”.

“La zia disse: 'Nipote mia. Lo capisco. Provo un sincero rimorso per come vi ho maltrattati, così sono venuta qui proprio per scusarmi e spero di poter incontrare te e tuo fratello. Se proprio non vuoi vedermi, per favore potresti almeno dire a tuo fratello che sono qui?'”.

“Andai sul bordo del dirupo e mi sedetti. La zia mi vide e si inchinò, implorandomi di riceverla. Pensai: 'Se mi rifiuto di incontrarla, questo non è ciò che farebbe un praticante del dharma. Ma la cosa migliore sarebbe che prima di tutto lei si pentisse'. Così le dissi: 'Ho interrotto le relazioni con tutti i miei parenti, in particolar modo con lo zio e la zia. Voi ci avete causato tutta quella sofferenza in passato. Poi, quando sono venuto a chiedere l'elemosina come praticante del dharma, non mi avete nuovamente risparmiato e mi avete dato molto dolore. Questa è la ragione per cui ho deciso di interrompere ogni relazione con voi'”.

“Quando la zia sentì queste parole, iniziò a singhiozzare. Si prostrò molte volte e disse in lacrime: 'Nipote, hai assolutamente ragione. Per favore, perdonami. Sono venuta qui oggi per pentirmi sinceramente. Mi sento molto triste in cuor mio. Non posso rinunciare all'affetto per i miei familiari, così sono qui per incontrare te e tua sorella. Per favore, ricevetemi; altrimenti mi ucciderò qui davanti a voi'”.

“Provavo comprensione nei suoi confronti e volevo abbassare il ponte. Ma Peta sussurrando mi chiese di ignorarla ed elencò molte ragioni per cui avremmo dovuto farlo. Risposi: 'Normalmente ci sarebbero delle complicazione persino bevendo un bicchiere d'acqua con qualcuno che ha infranto i precetti. Ma ora la situazione è differente, e non ha niente che fare con l'infrangere i precetti. Sono un praticante e dovrei in ogni caso incontrarla'. Abbassai il ponte e attesi che la zia lo attraversasse. Le spiegai in dettaglio il dharma di causa ed effetto”.

“Il cuore di mia zia cambiò completamente e iniziò a seguire il dharma di Budda. Da qual momento, seguì gli insegnamenti, divenne una yogi molto buona e ottenne la liberazione”.

Quando il Venerabile finì di parlare, Zhiwa O gli disse: “Maestro, quando cercavi il dharma, eri così sincero, fiducioso e obbediente mentre sopportavi le difficoltà. Dopo aver ottenuto gli insegnamenti, hai praticato diligentemente la meditazione sulle montagne. Tuttavia, questo non è qualcosa che noi possiamo raggiungere, e così non osiamo coltivare questo dharma. Ma questo significa che non possiamo sfuggire all'afflizione della reincarnazione. Che cosa dovremmo fare?” Con queste parole, iniziò a piangere.

Il Venerabile rispose: “Non perdere la speranza. Lascia che ti dica, se pensi spesso alle dolorose sofferenze della reincarnazione e a quelle nei "tre regni inferiori" [animali, fantasmi affamati e esseri all'inferno; non hanno saggezza né giudizio e sono costantemente angosciati senza speranza di liberazione, così sono chiamati i "tre regni inferiori"], il tuo cuore per procedere diligentemente e cercare il dharma emergerà naturalmente. Chiunque creda nella legge di causa e effetto ed è determinato sarà capace di praticare diligentemente e di perseverare come me. Questo perché se si pratica in questo modo, più difficilmente si sarà influenzati dalle otto sofferenze mondane. Se una persona non ha fede nel dharma e conosce solo alcune teorie, questo sarà inutile perché non riuscirà a rimanere impassibile di fronte alle otto sofferenze mondane. Perciò per imparare il dharma, si deve innanzitutto credere nella relazione tra causa ed effetto. Per chi non crede nella retribuzione che deriva da causa a effetto, anche se parlano di insegnamenti sacri e fanno conclusioni, ne stanno solo parlando, e questo non ha alcun valore reale. Questo perché la questione del vuoto è molto sottile e difficile da spiegare e comprendere. Chi ha una chiara comprensione del vuoto comprenderà che il vuoto non è separato da causa ed effetto. Ovvero, il vuoto viene dalla relazione tra causa ed effetto. Di conseguenza dobbiamo prestare particolare attenzione a come gestire causa ed effetto, così come a lasciare andare il male e a fare il bene. Dobbiamo essere più cauti a questo riguardo rispetto alla gente comune. Tutto il dharma consiste fondamentalmente nel credere nella legge di causa ed effetto e nel lavorare per fare del bene e lasciare andare il male. Questa è la cosa più importante quando si impara il dharma di Budda”.

“All'inizio non comprendevo il vuoto, ma avevo una forte fede nella legge di causa ed effetto. Sapendo di aver commesso grandi peccati e che sarei andato incontro ad un destino sfortunato, ero spaventato. Così naturalmente emerse in me la fede nel maestro e mi impegnai assiduamente e con diligenza alla pratica. Dovresti fare come me, facendo la meditazione Mantrayana da solo sulle montagne. Se sarai in grado di farlo, ti garantisco che potrai avere successo e ottenere la liberazione”.

Un altro discepolo chiese: “Maestro, tu devi essere un corpo trasformato di Vajradhara. Per offrire la salvezza agli esseri senzienti, ti sei manifestato in questo mondo e hai stabilito un retaggio così straordinario. Oppure sei un grande essere che ha praticato il dharma innumerevoli eoni fa e ha ottenuto lo stato di Grande Bodhisattva nello stato di non-regressione. Senza esitazione, hai rischiato la tua vita e il tuo corpo per il dharma e hai praticato di conseguenza. Tutto ciò che hai fatto ha dimostrato che sei uno straordinario Bodhisattva. La pratica ascetica e la capacità di sopportazione da te dimostrate non sono cose che dei comuni discepoli potrebbero fare o a cui potrebbero anche solo osare pensare. Maestro, devi essere il corpo trasformato di un Budda o di una Bodhisattva. Anche se noi non siamo in grado di praticare come te, sappiamo che qualsiasi essere senziente che ti incontra o che ascolta il dharma potrà certamente sfuggire alla reincarnazione e raggiungere la liberazione. Questo è certo, senza dubbio. Per favore potresti dirci esattamente di quale Budda o Bodhisattva sei il corpo trasformato?”

Il Venerabile rispose: “Non so se sono un corpo trasformato. Probabilmente potrei essere un corpo trasformato dai tre regni inferiori! Se mi considerate Vajradhara, naturalmente sarete sostenuti. Se mi guardate come ad un corpo trasformato, questo mostra la vostra fede in me, ma è una visione molto sbagliata del dharma! Questo perché non avete compreso la profondità del dharma di Budda”.

“Ad esempio, ero solo una semplice, ordinaria persona e nel corso della prima metà della mia vita ho commesso enormi cattive azioni. Credendo nella retribuzione karmica che deriva dalla legge di causa ed effetto, ho deciso di abbandonare ogni cosa della vita mondana e di dedicarmi alla coltivazione. Proprio ora, non manca molto perché io ottenga la Buddità. Supponete che una persona possa incontrare un maestro qualificato, ricevere gli insegnamenti e ottenere i mantra essenziali e i versetti senza la contaminazione di alcuna spiegazione. Se ricevesse l'abhisheka genuino e praticasse secondo il dharma, potrebbe sicuramente raggiungere la Buddità in una sola vita. Se una persona invece, nel corso della sua vita, commette solo cattive azioni e i cinque grandi peccati, quando la sua vita sarà finita, precipiterà in un inferno senza fine. Questo è il risultato del non credere nella legge di causa ed effetto e della mancanza di diligenza nella pratica. Se nel profondo della mente si ha una forte fede nella relazione tra causa ed effetto, si teme di andare incontro a un destino sfortunato e si cerca la Buddità suprema, allora tutti possono essere assolutamente sinceri verso il proprio maestro come lo sono stato io. Questo significa che chiunque può fare del suo meglio e raggiungere le migliori comprensioni.

“Quando mi chiedi di quale Budda o Bodhisattva sarei il corpo trasformato, questo indica che non hai compreso completamente il Sacro Mantra. Dovresti leggere di più le biografie di quei virtuosi antichi, pensare alla reincarnazione, ricordare la preziosità del corpo umano e praticare con diligenza consapevole della provvisorietà della vita. Ho lasciato andare fama, reputazione, cibo e vestiti per lavorare duro, sopportare il dolore e praticare da solo nelle montagne remote e solitarie. Come risultato, ho raggiungo il merito e la virtù delle sensazioni e delle comprensioni. Spero che anche tu farai bene nel praticare come ho fatto io”.

Rechungpa chiese: “Maestro, quello che hai fatto è veramente raro e ammirevole. Ma quelle che hai descritto sono tutte storie tristi. Potresti raccontarci qualcosa che possa rallegrare le persone?”

Il Venerabile disse: “Cose che possano rallegrare? Potrebbero essere i risultati del duro lavoro, offrire la salvezza alle persone e ai non-umani [i non-umani in tibetano sono chiamati Mis ma yin, che significa tutti gli spiriti non-umani nel mondo mondano. Gli asura ed altri spiriti sono chiamati collettivamente non-umani], così come i risultati nella diffusione del dharma di Budda”.

Rechungpa chiese: “Hai salvato prima le persone o i non-umani?”

Il Venerabile rispose: “All'inizio, molti non-umani sono venuti a sfidarmi. Li ho sopraffatti e poi li ho salvati. In seguito ho salvato molti discepoli umani. Alla fine, Tseringma [una delle Sorelle di Lunga Vita] è venuta a sfidarmi con i suoi poteri soprannaturali e l'ho salvata. Tra i non-umani, Tseringma diffonderà i miei insegnamenti. Tra gli umani, Upa Tonpa (conosciuto anche come Gampopa) diffonderà i miei insegnamenti”.

Seban Repa chiese: “Maestro, hai meditato soprattutto a nella Montagna Innevata di Lapchi e a Chubar. Hai meditato anche in altri luoghi?”

Il Venerabile disse: “I luoghi in cui ho meditato includono Yolmo Gangra in Nepal, dove c'erano i sei famosi grandi dzong [strutture simili a fortezze], sei piccoli dzong poco noti e i sei dzong segreti. Insieme ad altri due dzong, ce ne sono venti in totale. Inoltre, ci sono quattro grotte famose, quattro grotte non famose e altre quattro piccole grotte nelle montagne con affinità predestinate. Dopo aver praticato in questi luoghi, ho raggiunto il livello di 'Nessun altro dharma da imparare, non essere più in grado di meditare ulteriormente'”.

Rechungpa chiese: “L'infinita compassione della natura del dharma completo del Maestro ha dato a noi discepoli la retta illuminazione e una fede ferma. Siamo molto felici e grati. Per portare beneficio ai futuri esseri senzienti, potresti dirci i nomi di quelle località, famose, non famose e segrete?”

Dopo che il Venerabile disse loro quei nomi, aggiunse: “Praticando in quei luoghi, sarete rafforzati dall'affinità predestinata e dalle benedizioni del retaggio. Dovreste meditare in quei posti”.

Quando il Venerabile terminò questo racconto, coloro che avevano partecipato all'assemblea del dharma avevano tutti fede nel dharma, avevano il desiderio di lasciare il mondo e avevano sviluppato cuori di grande compassione. Detestavano le otto preoccupazioni mondane e ammiravano sinceramente il retto dharma.

Tutti i discepoli del Venerabile fecero voto al Venerabile di lasciare andare tutti i desideri mondani, di praticare il dharma diligentemente per la loro intera vita e di portare beneficio agli esseri senzienti. Anche i discepoli non-umani fecero voto di proteggere il dharma di Budda. Tra le persone di questo mondo che parteciparono, molti con qualità innate superiori si convertirono e diventarono discepoli del Venerabile, praticarono in accordo con il dharma e alla fine divennero yogi che comprendevano i livelli elevati della realtà. Quelli di qualità innata media, fecero tutti voto di praticare il dharma per mesi o anni. Quelli con qualità inferiore, decisero di non commettere peccati durante la loro vita e di compiere spesso buone azioni. Tutti coloro che avevano ascoltato il dharma alla fine ne trassero beneficio.

* * *

Questa è l'autobiografia del Venerabile, che raccontò con le sue parole e fu poi registrata dai suoi discepoli. I risultati raggiunti dal Venerabile nel corso della sua vita possono essere divisi in tre categorie principali: la prima include le sfide ricevute dai non-umani, nelle quali il Venerabile li domò e poi li salvò; la seconda riguarda la conversione e la salvezza dei suoi discepoli principali con le loro eccezionali qualità innate e i loro successi; e la terza riguarda i discepoli ordinari e le persone comuni che ascoltarono il dharma e di conseguenza cambiarono.

La prima categoria, quella della conversione e salvezza dei non-umani, può essere riassunta nel modo seguente:

Il Venerabile soggiogò il re demone a Drakmar Chonglung e insegnò il dharma sui sei modi di ricordare il proprio maestro. Seguendo le istruzione del maestro Marpa, il Venerabile in seguito meditò alla Montagna Nevosa di Lapchi, dove soggiogò molti spiriti della montagna e insegnò il dharma. L'anno seguente, andò in un dzong a Lapchi e cantò alcune grandi canzoni. Seguendo le istruzioni del suo maestro, il Venerabile in seguito fece visita a Riwo Pelbar, che si trova tra Mangyul e il Nepal. Poi tornò a Gungthang, dove insegnò a una demone. Poi sottomise una divinità allo Dzong Ragma Changchup a Riwo Pelbar. Allo Dzong Kyangpen Namkha e allo Dzong Takpuhk Senge (Grotta del leone e della tigre) nella foresta, il venerabile salvò un gran numero di umani e non-umani. Poi tornò in Tibet e rimase nelle montagne remote, salvando gli esseri con la meditazione e la manifestazione. In uno dzong a Gungthang, cantò la canzone dei colombi.

Per la seconda categoria, quella della salvezza dei principali discepoli, ecco alcuni esempi. Il Venerabile risiedette a Drakar Taso dove salvò un gran numero di esseri. Vajrayogin (una dea) analizzò le manifestazioni dipendenti dei discepoli del Venerabile e Rechungpa ricevette una speciale profezia di insegnamenti orali dalle dakini. Il Venerabile aveva incontrato Rechungpa, il suo figlio spirituale, sulla via verso Gungthang. In seguito Rechungpa andò in India per curare le sue malattie e stette con il Venerabile subito dopo il suo ritorno. Il Venerabile incontrò anche Repa Sangye Kyap allo Dzong Changchup. Successivamente il Venerabile era ben conosciuto ovunque. Come profetizzato dalle dakini, il Venerabile offrì la salvezza al Re di Khokhom, che in seguito fece spesso delle offerte. Mentre era a Nyanam, Dharmabodhi dall'India venne a fargli visita e si prostrò a lui. Grazie della affinità predestinata, inclusa quest'ultima, il Venerabile divenne ancor più conosciuto. Un lama esperto ed eloquente chiese di sfidarlo, e il Venerabile lo sottomise con i suoi poteri soprannaturali. A Drin, il Venerabile incontrò anche Dakpo Lharje, il suo miglior figlio spirituale e un grande essere secondo il Sutra del Bianco Loto della Compassione del Budda Sakyamuni. Anche conosciuto come Principe Chiarodiluna, Dakpo Lharje rinacque per portare beneficio agli esseri senzienti. Apparve come medico e fu conosciuto anche come Gampopa. A Chubar, il Venerabile salvò Loton Gendun, che all'inizio gli era stato ostile.

Secondo le profezie delle dakini, tra i discepoli del Venerabile, venticinque avrebbero raggiunto grandi realizzazioni. Questi includevano gli otto discepoli di cuore, i tredici figli discepoli e le quattro figlie discepole. La loro salvezza fu descritta nel Mila Grubum (anche conosciuto come "Le centomila canzoni di Milarepa").

Per la terza categoria, quella della salvezza degli altri, ci sono canzoni e altri racconti. Ad esempio, i discepoli invitarono il Venerabile a vivere a Nyanam, dove Rechungpa aveva chiesto la lezione sulla biografia del Venerabile.

Con varie manifestazioni, il Venerabile girò la ruota della legge. Attraverso mezzi inimmaginabili, aiutò innumerevoli esseri con affinità predestinate a raggiungere la maturità e la liberazione. Coloro che avevano capacità superiori ebbero grandi realizzazioni; quelli con capacità medie, fondarono il loro sentiero; quelli con capacità inferiori svilupparono pensieri verso l'illuminazione e il compiere buone azioni. Gli altri diffusero anche gentilezza e buone abitudini. Questo rese il cielo e il mondo umano gioioso, con grande compassione e vuoto. Il dharma brillò luminoso come la luce del giorno, aiutando innumerevoli esseri a sfuggire alla sofferenza nei livelli inferiori e a superare le restrizioni della reincarnazione. Con innumerevoli esseri che soffrono di un infinito dolore nel mare della nascita e della morte, il dharma offrì grande salvezza e protezione, con inimmaginabile merito, virtù e realizzazione.

Dopo aver portato beneficio a innumerevoli esseri, il Venerabile incontrò a Drin un geshe [un buddista tibetano con formazione accademica]. Tsakpuwa era avido di denaro, ma gli abitanti di Drin lo rispettavano perché era uno studioso. Veniva sempre invitato alle feste come ospite d'onore. Dopo aver incontrato il Venerabile, Tsakpuwa in superficie si dimostrò cortese e devoto, ma in cuor suo era geloso. In numerose occasioni in pubblico pose al Venerabile domande difficili, nel tentativo di metterlo in imbarazzo, ma non raggiunse mai il suo scopo.

Un anno, nel primo giorno d'autunno, gli abitanti del villaggio di Drin organizzarono una grande festa e invitarono il Venerabile come ospite d'onore e Tsakpuwa come ospite di second'ordine.

Quando si inchinò al Venerabile in pubblico, Tsakpuwa pensò che il venerabile avrebbe fatto lo stesso in risposta. Ma il Venerabile non si inchinava a nessuno, eccetto il suo maestro, così non si inchinò per ricambiare. Tsakpuwa era molto arrabbiato e pensò: “Io, un esperto studioso, mi sono inchinato a lui, che non sa nulla. Lui non ha risposto inchinandosi e invece è rimasto seduto là, fermo, sulla poltrona più importante. Questo è assurdo, devo vendicarmi”. Così prese un libro classico sulla Hetu-vikya [la scienza delle cause], lo mise di fronte al Venerabile e disse: “Potete spiegare questo libro parola per parola, rispondere alle domande e esprimere ciò che vedete, aggiungendo dei commenti?”

Il Venerabile rispose: “Voi potete essere abile a spiegare la semantica dei discorsi antichi frase per frase. Ma ciò che è più significativo è dominare le otto preoccupazioni mondane, reprimere il senso di presunzione e comprendere che la rinascita e il nirvana appartengono ad un'unica esperienza, e così lasciare andare l'attaccamento al dharma. Oltre a questo, la logica e gli insegnamenti epistemiologici che insegnano come dibattere non hanno alcun reale valore. Così non li ho imparati, né li conosco. Oppure potrei averli imparati o conosciuti in passato, ma li ho dimenticati da lungo tempo”.

Tsakpuwa disse: “I praticanti come voi possono certamente rispondere in questo modo, ma noi scolari speculiamo sulla base della logica. Ciò che avete detto non è coerente con i punti principali del dharma. Mi sono inchinato a voi perché siete una brava persona...” E continuò a parlare e parlare.

Udendo queste parole, i benefattori non erano contenti e dissero: “Geshe! Non importa quanto dharma o quanta logica tu conosca, le persone come te sono dappertutto, in ogni parte del mondo, eppure non puoi colmare neppure uno solo dei pori del Venerabile. Faresti meglio a stare seduto tranquillo come il nostro ospite e pensare semplicemente a come aumentare la tua fortuna. Smetti di comportarti come uno sciocco in questa riunione del dharma!”

Tsakpuwa era furioso, ma vedendo la folla contrariata, comprese che non aveva alcun modo di prevalere. Non ebbe altra scelta che reprimere la propria rabbia. Frustrato, iniziò a tramare in silenzio: “Questo ignorante di Milarepa si comporta in modo folle e dice parole senza senso, come se parlasse nel sonno. Inganna il pubblico per ottenere delle offerte e porta disgrazia al dharma. Io sono un geshe colto e prestigioso, e molto ricco, ma sembra che, in base al dharma, tutti qui pensino che io sia peggio di un cane. Questo è ridicolo, devo fare qualcosa a questo riguardo”.

(Continua)