(Minghui.org) Una donna di Chengdu rimane in carcere anche se il suo caso è stato rispedito ben due volte alla polizia per prove insufficienti.

La donna in questione si chiama Chen Jie e ha circa cinquant’anni, il 16 maggio 2018 è stata arrestata mentre divulgava informazioni riguardo al Falun Gong, una disciplina di coltivazione per il benessere del corpo e della mente che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese. Un ufficiale in borghese l’ha fermata e poi portata al Distretto di polizia di Dawan.

Inizialmente era stata messa in detenzione amministrativa per dieci giorni, per poi diventare penale otto giorni dopo, il 24 maggio. Successivamente è stata trasferita dal centro di detenzione dello Qingbaijiang a quello di Pi a Chengdu.

Non molto tempo dopo Chen ha iniziato a sviluppare ipertensione. Le guardie hanno tentato di costringerla a prendere medicinali sconosciuti, ma sapendo che durante i periodi di detenzione molti praticanti del Falun Gong sono forzatamente alimentati con droghe tossiche, lei si è rifiutata e perciò costretta a firmare una liberatoria di responsabilità che sollevava il centro di detenzione da qualsiasi cosa le fosse accaduta.

Alcuni giorni dopo che la sua detenzione è diventata penale, il suo caso è stato presentato alla Procura di Qingbaijiang che per ben due volte l'ha respinto per insufficienza di prove.