(Minghui.org) Il 25 aprile 2018, i praticanti del Falun Gong hanno manifestato a Place André Tardieu vicino all'ambasciata cinese di Parigi, per commemorare il 19° anniversario dell'appello pacifico di Pechino.

Il 25 aprile 1999, oltre 10.000 praticanti del Falun Gong si sono riuniti a Pechino per chiedere la liberazione di quarantacinque praticanti, arrestati ingiustamente a Tianjin, una città a est di Pechino. L'arresto era una tra le tante molestie inflitte dalle autorità cinesi che, nel luglio 1999, hanno dato il via alla persecuzione del Falun Gong a livello nazionale.

I praticanti del Falun Gong mostrano gli esercizi, il 25 aprile 2018

Il signor Tang Hanlong, dell'Associazione francese della Falun Dafa, ha parlato al raduno ricordando la protesta pacifica di diciannove anni fa e condannando la brutale persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC). Centinaia di migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati incarcerati nei campi di lavoro forzato e nelle prigioni e migliaia di loro sono stati torturati a morte o sono stati uccisi per vendere i loro organi. Tang ha invitato l'attuale regime cinese a fermare la persecuzione e consegnare i responsabili alla giustizia.

Il signor Tang Hanlong dell'Associazione francese della Falun Dafa parla al raduno

La signora Danielle Brulebois, membro dell'Assemblea Nazionale francese, ha detto di aver sempre sostenuto gli sforzi pacifici dei praticanti contro la persecuzione.

Il segretario dell'Ufficio dell'Assemblea Nazionale e la deputata Danielle Brulebois hanno inviato una lettera di sostegno ai praticanti.

Nella lettera la deputata ha dichiarato: “La gentilezza e la tolleranza che caratterizzano la vostra associazione sono valori che condivido e difendo ogni giorno. La vostra lotta, che ci ricorda l'orrore del prelievo forzato di organi in Cina, mi ha fatto reagire. Recentemente ho indirizzato una lettera scritta al Ministro dell'Europa e degli Affari Esteri su queste pratiche disumane”.

"La Francia, in particolare attraverso i suoi accordi internazionali, denuncia regolarmente la tratta di esseri umani in tutto il mondo e in particolare la raccolta di organi con la Convenzione Palermo. Gli sforzi del nostro Paese per combattere queste pratiche devono continuare e crescere".

Lettera di Danielle Brulebois, membro dell'Assemblea Nazionale francese che rappresenta La République En Marche

Supporto da parte dei passanti

Alain De Kerlan, consulente high-tech e responsabile di progetto per l’intelligenza artificiale, dopo aver appreso della persecuzione, ha detto: "Sono indignato. Come può una nazione perseguitare un gruppo di persone in cerca dell’auto-miglioramento per elevarsi? Ciò viola il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".

De Kerlan, dopo aver appreso del prelievo forzato di organi in Cina, organizzato dallo Stato a danno dei praticanti, ha detto: "Sono molto colpito. La cosiddetta donazione di organi, che è stata forzatamente raccolta da persone in vita, non può essere tollerata. Ribadisco che questo calpesta tutte le dichiarazioni dei diritti umani ed un crimine diabolico. Vi sosteniamo e tutti i francesi sono dalla vostra parte".

Alain De Kerlan, project manager, ha dato il suo sostegno ai praticanti del Falun Gong

Emmanuel, tecnico informatico che lavora a Parigi, ha detto: “Non conosco molto quello che sta succedendo in Cina, quindi mi sono fermato a dare un'occhiata… ora sono sorpreso. Non conoscevo le vostre difficoltà in Cina… questo è miserabile”.

"I diritti umani sono importanti. È difficile immaginare che il prelievo forzato d’organi da persone in vita avvenga in Cina. Questa notizia deve essere diffusa ampiamente".

Grégoire Penalba, insegnante di pianoforte, ha detto che la persecuzione del Falun Gong è una disgrazia per la Cina. La guida turistica Meryl Bouffils ha incoraggiato i praticanti a "continuare con le pacifiche petizioni in modo che tutto il mondo lo sappia".

L’insegnante di pianoforte Grégoire Penalba e la guida turistica Meryl Bouffils (a destra)

Patricia Scagnetti, residente a Parigi

Patricia Scagnetti, residente a Parigi, ha dichiarato: "Sostengo questo evento perché condivido la libertà di pensiero; sono contro il traffico d’organi, indipendentemente dalle circostanza". Riguardo alla persecuzione, ha detto: "Non posso accettarlo. Viola tutti i diritti umani. In futuro se vedrò una petizione o una raccolta firme darò il mio contributo".

I passanti parlano con i praticanti del Falun Gong e firmano una petizione che chiede la fine della persecuzione in Cina