(Minghui.org) Una Corte d'appello di Shanghai ha continuato le pratiche ingannevoli del tribunale di grado inferiore e ha deciso di sostenere il verdetto di colpevolezza contro il trentaseienne praticante del Falun Gong Ding Yuguo.


Il 26 luglio 2017 la Polizia l'ha arrestato mentre si recava al lavoro e poi senza alcun mandato di perquisizione ha saccheggiato la sua abitazione, confiscando il suo computer. Questa non è la prima volta che l'uomo viene preso di mira per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Nel 2008 era stato condannato a cinque anni di carcere, perdendo il suo lavoro ben retribuito.

I suoi genitori si sono recati numerose volte alla Procura e alla stazione di polizia locale, ma non hanno ricevuto alcun aggiornamento sul suo caso e quando hanno cercato di sporgere denuncia contro gli agenti che avevano proceduto all'arresto, sono stati minacciati.

Il 9 febbraio 2018 Ding è comparso nel Tribunale distrettuale di Pudong e il padre ha chiesto di testimoniare in sua difesa, ma non gli è stato permesso. Il praticante è stato infine condannato a diciotto mesi di carcere e multato di 2.000 yuan (circa 270 euro).

Il 9 maggio, dopo che aveva presentato l'appello, i suoi genitori hanno ricevuto una telefonata da un certo Lin Ziyun, il quale ha affermato di essere l'Avvocato designato dal Tribunale per gestire il ricorso presentato dal figlio e ha dichiarato che la Corte intermedia n.1 di Shanghai aveva deciso di mantenere il verdetto originale.

Il giorno seguente un ufficiale di polizia ha fatto visita ai genitori del praticante e ha chiesto a suo padre di firmare la sentenza della Corte d'appello. L'anziano si è però rifiutato di firmare, citando un precedente episodio avvenuto il 5 settembre 2017 in cui la Polizia gli aveva consegnato il mandato di arresto del figlio, ma poi lo aveva ingannato scrivendo il primo settembre come data di ricezione.

Il padre di Ding ha poi chiesto all'ufficiale quale legge aveva infranto suo figlio per essere condannato alla pena detentiva, ma lui se n’è andato senza rispondere. In seguito ha trovato la sentenza nella cassetta della posta.

La sentenza della Corte d'appello dichiarava che il Tribunale aveva condannato il praticante al carcere dopo aver esaminato le prove dell'accusa presentate in tribunale, tuttavia suo padre ha affermato che il Pubblico Ministero aveva semplicemente letto l'accusa senza mostrare alcuna prova. Il documento diceva anche che Ding aveva chiesto una condanna più leggera, quando in realtà aveva chiesto l'assoluzione perché nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong.

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