(Minghui.org) Saluti, venerabile Maestro! Saluti, amici praticanti!

Sono una giovane discepola della Dafa che ha da poco iniziato a lavorare dopo essersi laureata all’università. Sin da quando ero adolescente ho seguito le orme di mia madre nella pratica della Falun Dafa. Anche quando ero giovane sapevo già che la Falun Dafa era buona.

La pratica ha guarito mia madre da un malattia reumatica acuta e ha ridimensionato il cattivo carattere di mio padre; lo standard e il carattere morale di molte persone si è elevato e tanta gente è diventata gentile praticando la Dafa. Crescendo ho capito che la Falun Dafa è una pratica molto profonda; qualcosa di prezioso. Sono stata molto fortunata ed è stata una benedizione per me esser cresciuta in una famiglia di praticanti della Dafa.

Per anni la mia famiglia e i praticanti della Dafa hanno subito a livello nazionale gravi persecuzioni in Cina. Nonostante ciò, crediamo tutti fermamente e continuiamo a seguire questo percorso di coltivazione. Abbiamo tutti assistito a quanto sia miracolosa e grande la Dafa.

La solida coltivazione della Dafa mi ha permesso di sviluppare un carattere forte e perseverante. Prima di praticare piangevo ogni volta che incontravo una difficoltà. Avevo paura quando non sapevo come affrontare le avversità. Ero una persona impaziente con un carattere impulsivo e selvaggio. La Dafa mi ha cambiata del tutto, migliorando il mio carattere e rafforzando la mia mente. Attraverso la coltivazione la mia xinxing si è elevata. Sapevo di essere diversa rispetto alle altre ragazze, soprattutto perché avevo degli alti standard morali basati su Verità, Compassione e Tolleranza.

Sono stata molto fortunata! Grazie Maestro!

Il Maestro è dietro di noi

Un volta, in primavera, stavo tornado a casa da lavoro con del buon cibo che avevo comperato lungo la strada. Sono rimasta sconvolta del caos che ho trovato quando sono arrivata a casa. Ho cercato subito mia madre. Un vicino è venuto a bussare alla nostra porta e mi ha detto: “Ragazza, un gruppo di poliziotti ha portato via tua madre. Hanno perquisito casa vostra e confiscato alcuni oggetti. Si sono rifiutati di dirmi chi fossero e da dove venissero. Ho subito chiamato tuo padre, ma lui è fuori per un viaggio d’affari”.

Ero arrabbiata e disgustata al tempo stesso. Io e mio fratello minore avevamo già vissuto un’esperienza simile in passato. È successo quando entrambi andavamo ancora a scuola e quella volta la paura e la disperazione che abbiamo provato è stata incredibile.

Tutti i nostri vicini sapevano che la Dafa era buona. Avevano visto come si comportavano i miei genitori e sapevano che mettevano sempre gli altri al primo posto. Per questo hanno sempre cercato di fare del loro meglio per proteggere la nostra famiglia e la Dafa!

Ho chiuso la porta appena il nostro vicino è andato via. Tutto quello che era negli armadi, ripostigli e nei cassetti era stato rimosso. La foto del Maestro Li era stata fatta in mille pezzi dispersi sul soggiorno. Nelle camere da letto le coperte e i vestiti erano sparsi sul pavimento. Ogni cosa era stata messa sottosopra e distrutta, incluso cassetti e armadi.

Mi sono precipitata a cercare i nostri libri della Dafa, ma purtroppo non c’erano più. Il mio computer, la stampante, il lettore CD, il telefono cellulare e altre cose nella mia camera da letto erano sparite.

Non mi sono messa a piangere ma ho iniziato a pulire e mettere in ordine. Ho controllato attentamente gli armadi e ho trovato una piccola copia dello Zhuan Falun in un angolo di un ripostiglio. L’ho preso e messo sul tavolo. L’ho aperto alla pagina contenente la foto del Maestro e mi sono inchinata tre volte. Poi con voce calma ho detto: “Ti imploro Maestro proteggi mia madre e fa che torni a casa sana e salva”.

Erano già le otto di sera, ma avevo comunque deciso di andare alla ricerca di mia madre. Mi sentivo persa dato che vivevamo in una città così grande e non sapevo da dove iniziare. Ho chiamato miei fratelli e amici per andar fuori a cercare ma nessuno di loro ha accettato di accompagnarmi. Ho contattato i miei amici per aiutarmi a scoprire dove potesse essere mia madre ma non abbiamo scoperto nulla quella sera.

Il giorno dopo un’amica di cui mi fidavo mi ha inviato un messaggio di testo dicendomi che un suo compagno di classe lavorava al dipartimento di polizia e gli aveva detto che mia madre si trovava in un centro di detenzione ed era già stata condannata.

Non mi sono fatta prendere dal panico quando ho riposto il telefono. Ho pensato: “Non è vero, non è assolutamente vero”. Credevo fermamente che mia madre stesse bene. Ho fatto forti pensieri retti. Non pensavo troppo e non davo retta alle dicerie. Con l’aiuto di un’amica praticante sono andata alla stazione di polizia in cui mia madre era stata incarcerata.

Sono stata molto calma e ho detto: “State perseguitando delle brave persone e facendo cose cattive”. Molti degli ufficiali sono rimasti in silenzio. Uno di loro ha risposto: “Stiamo solo facendo il nostro lavoro. Non possiamo fare nient’altro”.

Mi hanno permesso di vedere mia madre. I suoi occhi si sono arrossati. Mi ha detto “Figlia mia, va e cerca i libri della Dafa. Il materiale della Dafa non deve essere perso”. Le ho detto di stare tranquilla e che non doveva preoccuparsi, perché me ne sarei occupata io.

Quella notte ho pensato molto a come recuperare i libri della Dafa. C’erano delle interferenze nella mia mente ed ero troppo spaventata e non volevo tornare alla stazione di polizia. Mi sono sentita molto turbata pensando a come le foto del Maestro e i libri erano stati rubati ma ho combattuto con me stessa perché dovevo recuperare i libri.

La Fa del Maestro mi ha rassicurata.

Il Maestro ha detto:

“In passato, quando io stavo coltivando, molte persone di livello elevato mi dissero questo: «È difficile da sopportare, ma tu puoi sopportarlo. È difficile da fare, ma tu puoi farlo»”. (Zhuan Falun)

“Quando le troverete grandi, più grandi esse diventeranno e più piccoli diventerete voi. Se non ve ne preoccupate e non ci pensate troppo, con il Maestro e la Fa al vostro fianco, di che cosa dovete avere paura? Finché le montagne restano verdi, non c’è da preoccuparsi di rimanere senza legna da ardere. Ignoratele! Una volta smesso di preoccuparvi, vi accorgerete che le tribolazione sono diventate più piccole e voi siete diventati più grandi. Le supererete in un solo passo e le tribolazioni non saranno più niente. È sicuramente così.”. (Lezione a Sydney)

Ho pianto ma poi ho detto a me stessa che dovevo esser forte.

Quella notte ho sognato che la foto del Maestro non era più appesa alle pareti di casa mia. La cornice era rotta ma la foto ruotava e brillava. Mi sono svegliata e ho realizzato che il Maestro volesse che recuperassi le sue foto e i libri.

Ho ascoltato le lezioni del Maestro quella mattina. Un’amica praticante è venuta da me e siamo andate insieme alla stazione di polizia. Eravamo determinate con forti pensieri retti ed eravamo fiduciose.

Gli agenti di polizia avevano appena iniziato il loro turno quando siamo arrivati. L’ufficiale di turno era allo sportello. Gli abbiamo detto che volevamo parlare con un suo superiore. Ci ha risposto: “Non è ancora arrivato a lavoro oggi. Sedetevi e aspettate qualche istante”. Si è messo a lavorare e non ci ha più rivolto la parola.

Sono andato in un altro ufficio ma non c’era nessuno lì. Potevo vedere le foto del Maestro e i libri della Dafa sul pavimento di quello stesso ufficio. Inizialmente sono andata via ma poi ho realizzato che non era giusto andarsene. Quella non era una opportunità organizzata dal Maestro? Così sono ritornata velocemente indietro nell’ufficio.

Sapevo che dietro la porta alle mie spalle c’era una telecamera, ma avevo forti pensieri retti e sapevo che il Maestro mi avrebbe protetto in modo che nessuno potesse vedermi. Ho preso solo la foto più grande del Maestro, quella che poteva entrare perfettamente nella mia borsa. Sono tornata con calma e mi sono seduta accanto alla mia amica praticante.

Abbiamo atteso per due ore. Alla fine il responsabile insieme ad altri ufficiali si è finalmente fatto vedere. Si è rifiutato di ridarmi le foto e i libri nonostante le avessimo chieste ripetutamente.

Mi sono rammaricata per esser stata troppo titubante ed aver esitato. Il Maestro mi aveva dato la possibilità di recuperare le altre sue foto e i libri durante le due ore di attesa. Il Maestro mi aveva dato questa grande opportunità per cui perché non avevo recuperato le altre foto e i libri? Avrei potuto farlo, ne ero molto rammaricata.

Ho trovato una cornice più grande quando sono rientrata a casa, l’ho ripulita, ho incorniciato la foto del Maestro e l’ho messa sul tavolo. Mi sono inchinata davanti al Maestro e ho cominciato a bruciare incenso. Sapevo di non essere sola quando mia madre è stata arrestata poiché il Maestro mi è stato sempre vicino per tutto il tempo. Grazie Maestro!

Mia madre è stata poi rilasciata ed è tornata a casa alcuni giorni dopo.

Solo un giorno

Un mese dopo, ho sentito che c’era qualcosa di strano nell’aria mentre tornavo a casa da lavoro. Era forse un avvertimento? A casa mi sono guardata in giro ma non ho trovato mia madre. La casa era pulita e lei mi aveva detto che avrebbe preparato la cena per me. Se fosse uscita di casa mi avrebbe per lo meno lasciato un messaggio. Dove era mai finita? Sono allora corsa davanti alla foto del Maestro.

Si stava facendo tardi e mia madre non era ancora tornata per cui stavo iniziando a preoccuparmi. C’era qualcosa che non andava ed era già quasi mezzanotte.

Ho cercato di calmarmi e ho messo il libro della Dafa in un posto sicuro. Ho lasciato la foto del Maestro in vista, confidente che nessuno l’avrebbe mia toccata. Sono andata a letto preoccupata, arrabbiata, depressa e disgustata da come le autorità ci stavano trattando. Ero colma di rabbia e non mi sentivo affatto compassionevole.

“Sono una praticante della Dafa” ho detto a me stessa. Ho iniziato a sentirmi più forte con molta più perseveranza e forza di volontà.

Ho chiesto al Maestro: “Mio padre non è a casa e io sono la spina dorsale della nostra famiglia. Devo essere forte e coraggiosa dinanzi alle avversità. Domani troverò mia madre e la riporterò a casa. Lei è una discepola nel periodo della rettifica della Dafa, sta facendo le tre cose in modo aperto e dignitoso seguendo i requisiti dettati dal Maestro. Lei salva le persone”.

“Non è accettabile per un praticante della Dafa essere perseguitato. Questo non è il modo di trattare un discepolo della Dafa. Possa il Maestro aiutami a eliminare il male che sta cercando di distruggere la Dafa e i suoi discepoli. Per favore aiutami a far tornare a casa mia madre sana e salva!”.

La Fa del Maestro mi è venuta in mente proprio in quel momento:

“Quando i tuoi pensieri sono retti, il male collasserà” (“Cosa c’è da Temere?” da Hong Yin Volume II)

Ho iniziato a inviare pensieri retti nella mia mente per eliminare le interferenze. Mi sono addormentata e mi sono risvegliata alle 3 del mattino. Ho realizzato che avevo appena sognato che mia madre era tornata a casa con le mani ricurve mentre borbottava qualche strano suono. Sembrava così reale che ho pensato fosse realmente accaduto.

Il giorno successivo ho cominciato a bruciare incenso, mentre pregavo in ginocchio di fronte alla foto del Maestro. “Maestro non so dove cercare mia madre, per favore guidami e fai in modo che io possa trovarla. Aiutala a farla ritorno a casa oggi. Grazie Maestro!”.

La stessa praticante che mi aveva aiutato precedentemente è tornata di nuovo. Per prima cosa siamo ritornate alla centrale di polizia dove mia madre era stata trattenuta la volta precedente.

Ho chiesto ai poliziotti se mia madre si trovasse lì. Mi hanno risposto che era in stato di fermo in centrale. Gli ho detto che volevo riportarla a casa con me. Uno di loro mi ha detto: “Vai a casa. Ti manderemo un messaggio più tardi perché tua madre non può tornare a casa. Non le è permesso per ora”.

Ho pensato: “È il Maestro che decide queste cose. Sono sicura che potrò riportare a casa mia madre oggi stesso”.

Ho detto: “Voglio rimanere qui ad aspettarla. Mia madre tornerà a casa con me oggi”.

Ho chiesto alla guardia di lasciarmi portare del cibo a mia madre. Inizialmente si è rifiutato ma poi in seguito ha accettato. Quando l’ho vista le ho consigliato di mangiare qualcosa. Le ho anche detto che sarebbe tornata presto a casa ed allo stesso tempo, ero convinta che sarebbe tornata con me quel giorno stesso. Ero pronta a tornare a casa con lei da un momento all’altro.

Quando il responsabile della centrale è arrivato con altre guardie, mi hanno preso di forza e hanno cominciato ad urlare. “Chi ti ha fatto entrare qui! Vieni di sopra con noi per rispondere alle nostre domande!”.

Ho faticato a liberarmi. Non ero spaventata e non ho collaborato. Ho detto: “Come potete trattarmi così? Che mi dite dei diritti umani? Quale legge avrei infranto? Perché dovrei venire di sopra con voi?”.

Mi hanno portato di sopra e mi hanno spinto in una piccola stanza per interrogarmi. Hanno formato un cerchio intorno a me e il supervisore ha puntato il dito verso di me e mi ha detto: “Ho pensato che avrei potuto darti una possibilità ma tu hai preferito comportarti in questo modo”.

Ho risposto: “E invece cosa vogliamo dire del vostro comportamento? Un gruppo di uomini che trascina una giovane donna qui!”. Lui ha replicato: “Nessuna altra possibilità per te d’ora in poi. Portatela di sotto ora”. E a quel punto è andato via. Sono stata riportata di sotto e sono tornata esattamente dove ero seduta in precedenza.

La guardia che mi aveva permesso di portare il cibo a mia madre è stata rimproverata dal suo superiore. Mi sono subito scusata con lui per l’accaduto. Lui ne è stato davvero commosso.

Sono rimasta seduta e ho inviato pensieri retti aspettando lì in silenzio. Il responsabile è presto ritornato. Questa volta è stato cortese ed educato. Mi ha detto che aveva bisogno di farmi alcune domande di sopra.

Mentre mi interrogava, l’ho trattato come se fosse un mio amico. Ho cercato di comunicare con lui come se non fosse “un poliziotto cattivo che perseguita i praticanti della Dafa”. Ho usato questa occasione per dirgli che la Dafa era trattata in modo sbagliato, che la Falun Dafa è una pratica di coltivazione retta e che i suoi discepoli cercano in tutti i modi di essere delle brave persone. Inizialmente si è rifiutato di ascoltarmi, poi ad un certo punto ha smesso di parlare. Forse ha sentito una sorta di energia gentile e positiva. Si è tranquillizzato e mi ha lasciato tornare di sotto.

Ho semplicemente continuato ad aspettare. C’erano persone che entravano ed uscivano dalla cella in cui era rinchiusa mia madre. Presto mi sono fatta prendere dalle emozioni nel vedere mia madre affrontare così tante sofferenze. Era mia madre, dovevo assolutamente prendermi cura di lei e riportarla a casa.

Dalla prospettiva di livello elevato, lei non era solo mia madre ma anche una discepola della Dafa che non sarebbe dovuta essere in quella situazione. Nessuno dovrebbe osare perseguitarla. In altre parole, dovevo portare in salvo quella praticante! Non era solo una questione sentimentale per cui non dovevo farmi scoraggiare da queste emozioni. Oggi dovevo assolutamente portare la mia amica praticante a casa.

La mia fede è diventata più risoluta, e sentivo che il mio campo di energia poteva respingere qualsiasi cosa volesse farmi del male.

Tre persone sono entrate in centrale. Mi hanno sorriso e sono andate avanti. Ero convinta che non potessero sorridermi ma poi ho capito che il Maestro mi stava incoraggiando a non demordere.

Uno dei poliziotti mi ha detto: “Ragazza alzati. Puoi portare finalmente via tua madre”. L’altra praticante ed io abbiamo felicemente preso mia madre e l’abbiamo riportata a casa.

Apprezzo davvero tanto il nostro venerabile Maestro e voi amici praticanti!