(Minghui.org) La mattina del 23 giugno 2018 Zhu Xinghe ha iniziato a tossire coaguli di sangue ed è morto nel pomeriggio, all'età di 54 anni.

La morte di Zhu è avvenuta il giorno successivo la scadenza del suo periodo di detenzione di tre anni e mezzo. Nel 2014 era stato condannato illegalmente per la seconda volta, dopo aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese. Sebbene era stato rilasciato per motivi di salute nel giugno 2016, era stato comunque strettamente sorvegliato, e alla fine la pressione mentale cui era sottoposto, unita alla sua salute deteriorata, gli hanno tolto la vita.

Arresti ripetuti e due condanne al carcere

Zhu viveva nella città di Jiangyin ed era stato arrestato per la prima volta nel novembre 1999, due mesi dopo l'inizio della persecuzione del Falun Gong. Il suo secondo arresto aveva avuto luogo nel 2001 ed era stato seguito da un anno e mezzo di lavori forzati. Mentre era detenuto nel campo di lavoro locale, era stato colpito con i bastoni elettrici per aver rifiutato di cantare canzoni che elogiavano il regime, e le guardie avevano ordinato ai detenuti di cantare ancora più forte per soffocare le sue urla di dolore.

Zhu era stato nuovamente arrestato nell'aprile 2004, dopo essere stato segnalato per aver inviato messaggi di testo, i quali dicevano che praticare il Falun Gong era legale. Aveva assunto un avvocato che purtroppo era stato costretto a rinunciare alla sua difesa.

Successivamente era stato condannato a cinque anni di carcere nella prigione di Wuxi, dove era stato brutalmente torturato. Durante la sua carcerazione era stato inviato e detenuto in un centro di lavaggio del cervello per cinque mesi.

Il 21 febbraio 2012 la polizia locale lo aveva nuovamente preso di mira e lo aveva inviato nello stesso centro di lavaggio del cervello dove era stato trattenuto in precedenza per quattro mesi.

Nel giugno 2014 il praticante era stato arrestato e rilasciato su cauzione 48 ore dopo, a seguito di un esame medico richiesto che aveva rivelato una trombocitopenia (basso numero di piastrine nel sangue) e una splenomegalia (ingrossamento della milza). Nonostante le sue condizioni, una donna della procura locale lo aveva chiamato il 3 novembre 2014 per comunicargli che stavano preparando il suo processo.

Il 22 dicembre 2014 l'uomo era stato nuovamente inviato in carcere, il 29 gennaio 2015 era stato emesso nei suoi confronti un mandato di arresto formale e meno di quattro mesi dopo era stato condannato ad una pena detentiva di tre anni e mezzo a decorrere dal 22 dicembre 2014.

Le guardie del carcere di Suzhou avevano sottoposto Zhu a varie forme di abuso che l'avevano portato a sviluppare una cirrosi epatica ed una ascite epatica. Gli era stata concessa la libertà condizionale, ed era stato rilasciato il 6 luglio 2016, ma l’ufficio giudiziario locale era stato incaricato di monitorarlo presso la sua abitazione.

La mattina del 23 giugno 2018, giorno successivo la scadenza del suo periodo di detenzione, le condizioni di Zhu sono improvvisamente peggiorate ed è morto nel pomeriggio, dopo aver tossito a lungo coaguli di sangue.