(Minghui.org) Un residente di Wuxue, nell'Hubei, è stato arrestato dalla Polizia di Changde, nell'Hunan, dopo aver inviato loro delle lettere per chiedere il rilascio di un praticante del Falun Gong detenuto.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una pratica per il benessere del corpo e della mente che dal luglio 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

L'uomo in questione è il trentenne Tao Jinlong, condannato a tre anni di prigione e sottoposto a brutali torture. La notte prima del rilascio, avvenuto ad agosto dello scorso anno, era stato messo in isolamento.

Tao è grato al Falun Gong per avergli permesso di vivere una vita appagante. In precedenza soffriva di cardiopatie congenite, gli mancava il respiro e si affaticava facilmente. Quando poi aveva iniziato a frequentare le scuole superiori, la sua salute era peggiorata al punto che il suo insegnante era preoccupato che non potesse andare all'università a causa della sua malattia. Fortunatamente, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong era presto guarito, era ritornato a scuola, e nel 1999 era stato ammesso ad un'università della durata di quattro anni.

Avendo avuto esperienza diretta con il Falun Gong, Tao era entusiasta nel dire alla gente che la pratica non era come la propaganda di Stato la descriveva e che non avrebbe dovuto essere perseguitata.

Un giorno, dopo aver appreso dell'arresto di un praticante che conosceva, nel tentativo di aiutarlo, Tao aveva spedito diverse lettere alla Polizia e alla Magistratura di Changde, nell'Hunan, esortandoli a smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong.

In risposta, l'11 agosto 2015 era stato arrestato dagli agenti di polizia di Wuling a Changde e rinchiuso nel centro di detenzione locale. Il mandato d'arresto formale era stato poi emesso il 18 settembre 2015.

Dopodiché Tao si era presentato al Tribunale distrettuale di Wuling che il 20 luglio, tre mesi dopo, l'aveva condannato a tre anni di reclusione. Il suo ricorso in appello era stato poi esaminato dal Tribunale intermedio di Changde solo Il 7 aprile 2017. Anche se non è chiaro se quest'ultimo abbia mai deliberato di mantenere il verdetto originale, nell'autunno del 2017, Tao era stato inviato alla prigione di Wangling, nell'Hunan.

Durante la detenzione, poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong, veniva regolarmente picchiato, privato del sonno per un lunghi periodi e rinchiuso in isolamento. Una volta le guardie l'hanno costretto a eseguire una spaccata con le gambe, causandogli dei dolori lancinanti.

La costante tortura gli ha procurato una ricaduta delle sue condizioni cardiache, e diverse volte si è ritrovato in una situazione critica.

In una circostanza, nel gelido inverno del 2017, una guardia di nome Wang Fuchen gli ha versato dell'acqua ghiacciata sul collo, provocandogli un attacco cardiaco. Tuttavia, dopo che Tao si era cambiato i vestiti, Wang aveva ripreso a versargli addosso l'acqua ghiacciata. Infine il suo stato cardiaco è peggiorato al punto che hanno dovuto portarlo d'urgenza al pronto soccorso.

Una volta Wang, dopo avergli sputato nel cibo, lo ha costretto a mangiarlo, minacciandolo di rendergli la vita difficile se si ostinava a non rinunciare alla sua fede.

Il giorno prima del rilascio previsto ad agosto dell'anno scorso, la guardia Xie Guangwen ha rasato la testa a Tao, poi l'aveva rinchiuso in isolamento facendolo rimanere seduto su una panchina giorno e notte, fino a quando la mattina dopo la famiglia era venuta prenderlo per riportarlo a casa.