(Minghui.org) Una settantaduenne della città di Benxi, provincia dello Liaoning, è stata arrestata quindici volte per la pratica del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Zhang Guijun ha scontato due condanne ai lavori forzati per un totale di quattro anni. Siccome ha sempre rifiutato di rinunciare alla sua fede, durante la sua detenzione è stata sottoposta costantemente a diverse forme di tortura tra cui il lavaggio del cervello.

Nella sua ultima condanna dell’agosto 2017, è stata condannata a tre anni di detenzione, ed attualmente si trova in libertà vigilata.

Di seguito sono riportati alcuni punti salienti della persecuzione subita da Zhang tra il 2006 ed il 2019.

Nel marzo del 2006 tre ufficiali hanno fatto irruzione nella sua abitazione, confiscando i suoi libri del Falun Gong ed i relativi materiali.

Tre mesi dopo Zhang si è recata presso la stazione di polizia della città di Yahe per consegnare il materiale informativo del Falun Gong ed è stata arrestata. Sperava di persuadere gli agenti di polizia a smettere di prendere parte alla persecuzione, ma questi hanno nuovamente saccheggiato la sua abitazione e l’hanno trattenuta presso il centro di detenzione della contea di Hengren per quaranta giorni, prima di condannarla a due anni da scontare nell’ex campo di lavoro forzato di Masanjia senza processo.

Veniva quotidianamente costretta a svolgere lavoro non retribuito, e sottoposta a continue torture.

Il personale medico del campo di lavoro una volta le ha prelevato una sacca di sangue senza spiegarle il motivo.

Nel 2009, in occasione di un nuovo arresto, la polizia ha tentanto di estorcerle 5000 yuan (corrispondenti a circa 636 euro) , e siccome Zhang si è rifiutata di pagare, l’ha condannata ad altri due anni da scontare presso il campo di lavoro forzato di Masanjia.

È stata condotta presso un ospedale locale per un esame, durante il quale un medico le ha estratto una sacca di sangue, dopodiché è stata riportata al campo di lavoro forzato dove è stata sottoposta ad un altro esame. Le hanno prelevato un campione di sangue dal quale è emerso che non soddisfava gli standard sanitari per l’ammissione al campo e così è stata rilasciata.

La donna è stata arrestata più volte tra il 2012 ed il 2016 poichè denunciata per aver parlato alla gente del Falun Gong, e per aver presentato una denuncia penale nei confronti di Jiang Zemin, l’ex capo del regime comunista che aveva ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999.

Nella maggior parte dei suoi arresti la polizia ha saccheggiato la sua abitazione, ed ha confiscato i suoi libri del Falun Gong. É stata più volte rilasciata dal centro di detenzione a causa dell'ipertensione.

Dopo averla arrestata nel 2015, sei agenti hanno raccolto le sue impronte digitali, prelevato un campione di sangue e fotografata. Rifiutandosi di collaborare, ci sono volute più di due ore per raccogliere i suoi dati biometrici.

Nel luglio 2017, Wang Qi, capo della divisione di sicurezza interna, ha cercato di costringerla a firmare una dichiarazione di rinuncia a parlare ancora con la gente del Falun Gong, ma la praticante si è rifiutata.

Il 30 agosto 2017 la polizia ha nuovamente arrestato Zhang e l’ha condotta direttamente in tribunale, dove il giorno stesso il giudice l’ha condannata a tre anni di detenzione. Le è stata concessa la libertà vigilata dopo aver fallito l’esame clinico richiesto per l’ammissione al carcere.

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