(Minghui.org) Il primo ottobre Liu Yanwei è stata arrestata per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong, è stato un brutto colpo per il figlio in quanto anche il padre è tuttora incarcerato per lo stesso motivo.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Arresto di Liu

Liu era sulla lista dei ricercati, così è stata costretta a vivere nella città di Fujin che dista circa cinquanta miglia dalla sua casa di Tongjiang. La praticante si era rifugiata lì dallo scorso agosto.

La mattina del primo ottobre il figlio di Liu, durante una pausa dall'università, l'ha incontrata brevemente a Fujin prima di andare a Tongjiang a trovare i nonni. Erano molto dispiaciuti per la detenzione del padre, Zhang Baochun.

Zhang è stato arrestato il primo agosto e da allora è costretto nel centro di detenzione di Tongjiang, dove tutte le visite gli sono state negate.

Più tardi quel giorno il figlio è tornato a Fujin ma non ha trovato la madre. Ha aspettato presso la sua residenza temporanea per il resto della settimana di vacanza, sperando che la madre si presentasse. Solo quando stava per salire sul treno per tornare in facoltà, un conoscente gli ha detto che sua madre era stata arrestata intorno alle 16:30.

Due settimane dopo la polizia non aveva ancora comunicato alcun’informazione riguardante la praticante arrestata.

Liu Yanwei e Zhang Baochun

Non è la prima volta che la coppia viene presa di mira per la loro fede nel Falun Gong, pratica grazie alla quale hanno rinnovato la loro vita. Nel 2008 erano stati condannati a dieci mesi di prigione, Zhang a sei anni e Liu a sette anni e mezzo. Dopo essere sopravvissuti a torture inimmaginabili per aver sostenuto la loro fede e erano tornati a casa con il cuore spezzato.

Maggiori dettagli sulla difficile situazione della famiglia si possono trovare nella lettera che Liu ha scritto al capo della polizia di Tongjiang mentre cercava di far rilasciare il marito.

La lettera di Liu al capo della polizia

Molte persone a Tongjiang sanno che io e mio marito pratichiamo il Falun Gong, ma non molti sanno il perché.

Prima di iniziare a praticare il Falun Gong soffrivo di gravi edemi causati da un problema renale, ero molto debole e non potevo accompagnare mio figlio a nessuna attività o lezione di doposcuola, potevo solo andare all'ospedale per prendere medicine o fare iniezioni.

Come se non bastasse mio marito era dipendente dal gioco d'azzardo e non si preoccupava di noi, spesso litigavamo e a volte lui mi picchiava. La mia vita a quel tempo era miserabile.

Nel 2004 mi hanno presentato il Falun Gong che mi ha cambiato completamente la vita. Ho recuperato la mia salute in un periodo di tempo molto breve ed ero piena di energia. Il mio corpo era così leggero e il mio cuore pieno di gioia.

Dopo aver visto i miei cambiamenti anche mio marito ha iniziato a praticare il Falun Gong. Ha smesso di giocare d'azzardo e non mi ha più maltrattato, la pace regnava nella nostra famiglia.

Pensavo che dopo aver visto come eravamo cambiati, i miei suoceri avrebbero sostenuto la nostra fede. Volevo anche introdurre loro la pratica in modo che potessero beneficiarne, ma con grande sorpresa ho scoperto che erano riluttanti all’apprendimento, a causa della propaganda del regime comunista che demonizzava il Falun Gong.

Quando siamo andati a fargli visita durante il Capodanno cinese del 2005, mio suocero ha criticato mio marito per aver imparato il Falun Gong. Si è arrabbiato sempre di più e ha persino afferrato qualcosa per colpirmi, ha detto a mio cognato di stare sulla porta per impedirmi di scappare. Solo dopo che mio marito l'ha bloccato sono riuscita a fuggire via.

Se non avessi imparato il Falun Gong non sarei mai più tornata da loro, ma ora seguo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Ho capito che erano solo disinformati e ingannati dal governo.

Dopo questo incidente ho sviluppato un forte desiderio di far conoscere i fatti sul Falun Gong e sul perché il regime comunista lo perseguita e fabbrica menzogne per ingannare il pubblico.

Tuttavia a causa dei nostri sforzi di sensibilizzazione sulla persecuzione, io e mio marito siamo stati entrambi presi di mira dal governo, siamo stati arrestati e la nostra casa è stata saccheggiata più volte.

Dal 2007, dopo l’arresto di mio marito, sono stata costretta a vivere lontano da casa. La polizia ha saccheggiato la nostra casa e ha confiscato i nostri computer, i libri e i materiali del Falun Gong. La perdita economica è stata devastante.

Ho mandato mio figlio, che aveva solo nove anni, a vivere con i nonni. La polizia lo ha molestato e minacciato interrogandolo a scuola per aver informazioni su di noi. Era terrorizzato.

Un giorno sono tornata a casa per prendere qualcosa, mio figlio che aveva compiuto dieci anni mi ha detto: «Mamma, mi manchi tantissimo! Ma per favore, non tornare più. Ti stanno ancora cercando. Dovresti prenderti cura di te stessa quando sei fuori. Quando nevica d'inverno assicurati di stare al caldo e di trovare riparo».

Guardando mio figlio non riuscivo a trattenere le lacrime.

Sono stata arrestata il 4 maggio 2008 e poi condannata a sette anni e mezzo di prigione, dieci mesi dopo che a mio marito sono stati dati sei anni.

Noi pratichiamo il Falun Gong e ci sforziamo di essere buoni, riflettiamo costantemente sul nostro comportamento. Non mi sarei mai aspettata che un giorno questo mi avrebbe fatto finire in prigione.

Quando le guardie del centro di detenzione hanno tentato di scattarmi una foto, mi sono rifiutata di collaborare, così mi hanno picchiato con una frusta.

Il mio primo giorno nella prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang, le guardie hanno ordinato alle altre detenute di avvolgermi con del nastro adesivo dalla testa ai piedi. Facevo fatica a respirare, mi hanno svegliato alle 5:30 del giorno dopo e mi hanno costretto a sedermi su un piccolo sgabello senza muovermi fino a mezzanotte.

Quando ho protestato, le detenute mi hanno avvolto di nuovo nel nastro. Quando ho gridato: «La Falun Dafa è buona» mi hanno riempito la bocca di vecchi calzini e per evitare che gli altri sentissero quello che mi stavano facendo, hanno alzato il volume del televisore al massimo.

Dopo essere sopravvissuta ad anni di torture sono finalmente tornata a casa alla fine del 2015.

Anche mio marito è stato torturato in prigione, è stato alimentato forzatamente e spesso picchiato e appeso ai polsi. Le guardie hanno tentato anche di costringerlo a scrivere una dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.

Come molti altri praticanti del Falun Gong, quello che abbiamo passato è difficile da descrivere e immaginare. Non sarei mai sopravvissuta senza la forza fornita dalla mia fede.

Ora mio marito è stato arrestato di nuovo e mi preoccupa che possa essere torturato ancora. Mi preoccupo anche dei colpevoli e di cosa accadrà loro quando un giorno saranno ritenuti responsabili dei crimini che hanno commesso.

Articoli correlati:

Falun Gong Practitioners Targeted in “Gang Crackdown Campaign,” Lawyers Blocked from Meeting with Them