(Minghui.org) Da quando nel luglio del 1999 il regime comunista cinese ha lanciato una campagna nazionale contro il Falun Gong, una pratica di benessere per corpo e mente basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza, molti praticanti sono stati arrestati e sottoposti a diverse forme di tortura ed abusi. 

Una di queste è l'etichettatura dei praticanti sani come malati di mente, il cui "trattamento" consiste nell'obbligo d'iniezione e somministrazione di farmaci e sostanze chimiche sconosciute nei loro corpi che causano danni fisici e mentali anche a lungo termine. Da questi trattamenti i praticanti hanno riportato molteplici effetti collaterali come perdita di memoria, senso d'intorpidimento fisico, dolore in tutto il corpo ed altri sintomi. Casi più gravi hanno portato a psicosi e instabilità mentale, spesso con esito letale. 

Liu Zhimei è una di queste vittime. 

L'iniezione di droghe sconosciute provoca il collasso mentale ed infine il decesso 

La mattina del 13 febbraio 2015 in un villaggio di Laiyang nello Shandong è stata fatta una macabra scoperta: durante una passeggiata mattutina alcuni abitanti del luogo hanno rinvenuto il corpo di una donna sulla trentina, in seguito identificata come Liu Zhimei,che galleggiava in un pozzo. 

Liu era una studentessa brillante con grandi sogni, tuttavia le sue aspirazioni sono svanite quando è stata espulsa dall'università Tsinghua (conosciuta come il MIT cinese) all'età di ventun'anni perché non voleva rinunciare alla sua fede nel Falun Gong. Da quando il Partito Comunista Cinese (PCC) ha avviato una brutale campagna di persecuzione contro la pratica, anche Liu Zhimei era stata arrestata ed aveva trascorso sei anni in prigione, dove veniva ripetutamente drogata. 

Nel 2008 poco prima del rilascio, le era stata iniettata un’ingente dose di droghe sconosciute, così la sua famiglia riteneva che questa fosse la causa degli episodi psicotici di lunga durata di cui soffriva: vagabondava senza meta agitando le braccia in aria come se stesse correndo e quando le veniva chiesta l'età, rimaneva in silenzio o rispondeva "ventuno", come se per lei il tempo si fosse fermato a quell'età, inoltre la notte bagnava il letto e dormiva sul materasso imbevuto di urina. 

Liu prima del suo arresto

Liu Zhimei, dopo il collasso mentale a causa della persecuzione subita in prigione; ogni volta che qualcuno si avvicinava, stringeva i pugni e correva verso un angolo della sua stanza.Foto scattata nel 2010.

La giovane donna, che era una dei tanti praticanti del Falun Gong dello Shandong sottoposti a maltrattamenti psichiatrici durante la detenzione per la loro fede, nel giro di sette anni dal rilascio è deceduta. 

Molti decessi a causa di abuso psichiatrico 

Altri tre praticanti dello Shandong sono morti a seguito di abusi psichiatrici. 

Su Gang 

Il trentaduenne Su Gang di Zibo lavorava come ingegnere telematico per la Compagnia Petrolchimica Sinopec Qilu, quando il 23 maggio del 2000 è stato prelevato e portato all'ospedale psichiatrico di Weifang, dove giornalmente gli iniettavano droghe e prodotti chimici sconosciuti che gli hanno causato gravi danni ai nervi. Quando la sua famiglia ha saputo ciò che era successo, per protesta suo zio Su Lianxi ha fatto uno sciopero della fame, così i funzionari dell'ospedale avevano rilasciato e consegnato il giovane al padre. 

Tuttavia nove giorni d'iniezioni di droghe avevano lasciato il segno: Su sembrava uno zombie, era insensibile, con gli occhi cupi, estremamente debole, il viso pallido ed il suo corpo si era irrigidito. 

Infine la mattina del 10 giugno è deceduto. 

Xu Guiqin deceduta nove giorni dopo il rilascio

Xu Guiqin 

Quando la trentottenne Xu Guiqin era uscita dalla prigione, dove era reclusa per aver praticato il Falun Gong, un medico aveva detto alla sua famiglia di sorvegliarla strettamente e di non lasciarla girare liberamente perché la sua vita era in grave pericolo. 

Poiché poco prima del rilascio le erano state iniettate quattro fiale di farmaci che danneggiano i nervi, il suo viso si era gonfiato e la lingua irrigidita. Più tardi, non riuscendo a mangiare, era divenuta anoressica, il suo corpo si era intorpidito ed aveva gravi vuoti di memoria. 

Tuttavia una volta a casa, il suo stato fisico e mentale aveva continuato a peggiorare finché nove giorni dopo, il 10 dicembre del 2002 è deceduta. 

Zhang Dezhen è deceduta all'età di trentotto anni, dopo l'abuso psichiatrico

Zhang Dezhen 

La trentottenne Zhang Dezhen era rinchiusa nel centro di detenzione di Mengyin dove Wang Chunxiao ed un altro medico le avevano iniettato delle droghe sconosciute, così le sue condizioni erano divenute critiche, mettendo a rischio la sua vita. 

Alla fine, quando il 31 gennaio 2003 i medici le avevano nuovamente iniettato delle droghe sconosciute, la donna è deceduta. 

I nomi dei funzionari che hanno ordinato le iniezioni letali sono noti e registrati: Lei Yancheng dell'Ufficio 610 di Mengyin, il capo del centro di detenzione Sun Kehai e il direttore dell'ospedale Guo Xingbao. 

Praticanti detenute nell'ospedale psichiatrico di Jinning 

Lu Dongmei 

La trentenne Lu Dongmei era un'impiegata della Luxing Real Estate Development Company. L'11 settembre 1999 la polizia l’aveva condotta all'ospedale psichiatrico di Jining, dove gli agenti avevano costretto il personale medico a somministrarle droghe sconosciute: prima una mezza pillola e dopo una intera. Successivamente il capo medico Han Peng aveva incaricato cinque membri del personale di bloccarla a terra per iniettarle altre droghe. Due settimane dopo la cosa si è ripetuta. 

Dopo le iniezioni, le condizioni di Lu si erano rapidamente deteriorate e, mentre giaceva nel suo letto d'ospedale, le sue gambe si contraevano e si muovevano da sole, allungandosi e curvandosi all'indietro. Aveva difficoltà a dormire, soffriva di dolori anche al cuore, era confusa su ciò che le stava accadendo, non riusciva a concentrarsi, le sembrava che la mente avesse dei vuoti e il tempo rallentasse: "Ogni minuto sembrava un giorno intero". 

Più tardi il suo corpo ha iniziato a modificarsi ed a funzionare in modo anomalo: le braccia e la testa si inclinavano su di un lato e soffriva di sonnambulismo. 

Qiao Xingxia 

La quarantenne Qiao Xingxia, è stata portata all'ospedale psichiatrico di Jining il 27 dicembre 1999, dove è stata ricoverata nella divisione numero 5 senza che le venisse effettuato un esame per esaminare il suo stato mentale o verificare se necessitasse di farmaci: è semplicemente stata accusata di essere malata di mente perché praticava la sua fede. 

Dal terzo giorno fino alla fine della reclusione, i funzionari la legavano a un letto e poi la caposala Wang e altro personale dell'ospedale la picchiavano fino a farle inghiottire i farmaci che le somministravano. 

Questi farmaci le hanno causato: secchezza delle fauci, lingua irrigidita, incapacità di camminare o stare in piedi senza aiuto, estremo dolore corporeo, movimenti involontari delle braccia e delle gambe, mal di testa, sonnolenza, debolezza e perdite di memoria. 

Alla fine, dopo ventidue giorni, è stata rilasciata e costretta a pagare 2.000 yuan (circa 260 euro) per le spese del "trattamento" ricevuto. La polizia ha poi chiesto alla sua famiglia di firmare alcuni documenti falsificati che non riportavano realmente ciò che era accaduto in ospedale. 

Wang Ling 

Wang Ling che vive a Mengyin nella città di Linyi, nello Shandong, quando nell'estate del 2002 aveva trent'anni, solo perché praticava il Falun Gong era stata portata dai suoi genitori e dal marito nel centro per il lavaggio del cervello gestito dall'Ufficio 610 di Mengyin, dove è stata trattenuta per un mese. 

Tuttavia, dopo il rilascio, ha affrontato ulteriori persecuzioni: una volta per costringerla a rinunciare alla sua fede la famiglia l'aveva portata all'ospedale psichiatrico di Jining, dove è stata costretta a prendere la Clozapina, un pesante antipsicotico generalmente usato per trattare la schizofrenia, ed a sottoporsi ad iniezioni di droghe sconosciute. 

Come conseguenza una volta uscita dall'ospedale psichiatrico, ha avuto un esaurimento mentale. 

Liu Dayuan 

Secondo un rapporto Minghui del giugno 2005, Liu Dayuan è stata inviata all'ospedale psichiatrico di Jining nel 2000, dove medici e infermieri le hanno iniettato una droga che le ha danneggiato la mente ed il sistema nervoso. È stata rilasciata solo quando la sua vita era pericolo. 

Praticante di ventidue anni, nome sconosciuto 

Secondo un articolo pubblicato sul sito web Minghui nel gennaio 2000, un giovane praticante ha presentato questa testimonianza: 

"Sono andato a Pechino il 25 ottobre 1999 per fare appello al governo perché fermasse la persecuzione del Falun Gong, ma tre giorni dopo sono stato riportato nello Shandong dalla polizia locale e una settimana dopo mi hanno condotto all'ospedale psichiatrico di Jining". 

"Una volta arrivato, quattro medici maschi mi hanno costretto a indossare un'uniforme da paziente e mentre mi cambiavo i vestiti, un'infermiera improvvisamente mi ha fatto un’iniezione nel sedere. Mi sono subito alzato in piedi e ho protestato, ma quattro medici mi hanno afferrato e legato ad un letto, poi mi hanno iniettato con forza un’ingente dose di droghe". 

"Quando il farmaco ha iniziato a fare effetto, ho provato a controllarmi, ma non potevo reggermi da solo e sia la mia bocca che la mia lingua erano molto secche". 

"Più tardi, un medico mi ha iniettato un altro farmaco che mi ha completamente distrutto. Quando mi sono svegliato, la mia mente era vuota, mi girava e doleva fortemente la testa, il collo era rigido, sentivo dolore, le mie membra erano intorpidite e deboli e faticavo a ricordare le cose". 

"La mia lingua era rigida, non riuscivo a controllarla e usciva dalla mia bocca. Poiché non ero in grado di mangiare, l'infermiera mi ha alimentato forzatamente attraverso il naso, facendolo sanguinare".

"In totale ho ricevuto nove di queste iniezioni di droghe". 

"Tre giorni dopo essere arrivato all'ospedale, sono stato costretto a prendere il potente antipsicotico Forfenazina. All'inizio mi davano una pillola, ma poiché continuavo a fare gli esercizi del Falun Gong, il dosaggio è salito a quattro o cinque pillole. Gli effetti collaterali di questo farmaco erano simili a quelli delle iniezioni dei farmaci precedenti". 

"Quest'abuso mentale e psicologico è durato per trentasei giorni". 

Casi in altre regioni della provincia dello Shandong 

Oltre a Jining, ci sono più segnalazioni di abusi psichiatrici nello Shandong sui praticanti di età compresa tra i ventidue e i cinquant'anni ed in maggioranza tra i trentasette e i quarantaquattro. 

Questi abusi sono stati eseguiti negli ospedali psichiatrici di Tai'an, Linyi, Weifang e Jiaozhou, e nelle strutture del campo di lavoro di Wangcun e nella prigione femminile dello Shandong. 

Yu Fenglai 

Un ufficiale di polizia armato ha costretto Yu Fenglai a prendere un farmaco orale sconosciuto mentre era detenuto nel campo di lavoro di Wangcun. 

"I funzionari del campo di lavoro di Wangcun nello Shandong mi hanno costretto a prendere una pillola, privato del sonno e cercato di farmi il lavaggio del cervello con la propaganda di odio. Quando il farmaco ha iniziato ad avere effetto, mi ha provocato dolore in tutto il corpo, un’estrema debolezza e alla fine sono caduto in uno stato vegetativo, perdendo totalmente il controllo delle mie funzioni corporee". 

Xiao Jingsen 

Xiao Jingsen che proveniva da Weifang era andato ben due volte a Pechino a piedi per fare appello per il suo diritto di praticare il Falun Gong, ma nell'ottobre del 2000 è stato arrestato dalla polizia locale e portato al campo di lavoro di Changle, dove giornalmente per più di due mesi è stato costretto a prendere per via orale dei farmaci sconosciuti e talvolta è stato anche sottoposto ad iniezioni ignote.

Questo trattamento ha condizionato il suo stato di salute fisico e mentale, trasformandolo da una persona prima sana con gli occhi brillanti ad un uomo completamente fuori di testa, senza emozioni e con un'espressione vuota sul viso. 

Jiang Guobo 

Mentre Jiang Guobo era detenuto nel campo di lavoro di Changle per la sua fede nel Falun Gong, nel dicembre del 2000 un medico (di cognome Jiang) gli ha praticato delle infusioni endovenose e due giorni dopo ha sperimentato i seguenti sintomi: occhi gonfi, dolore ai reni, mente caotica, insonnia ed affaticamento. 

Fortunatamente, a seguito delle insistenti proteste di Jiang, pochi giorni dopo i funzionari hanno sospeso le infusioni e l'hanno rilasciato per motivi di salute. 

Tan Guihua 

Il 12 settembre 1999, le autorità hanno prelevato la venticinquenne Tan Guihua e l'hanno inviata all'ospedale psichiatrico di Jiaozhou. 

Al suo arrivo, il personale ospedaliero ha tentato di iniettarle delle droghe, ma quando lei ha protestato, un'infermiera ha chiamato otto pazienti per bloccarla a terra e le ha fatto delle iniezioni che in pochi secondi l'hanno resa estremamente debole e malconcia. 

Il suo battito cardiaco era aumentato così rapidamente che per reggersi in piedi ha dovuto appoggiarsi, poi ha percepito un'ondata così intensa di dolore corporeo che ha dovuto mordere la coperta per evitare di fare rumore, dopodiché è svenuta. 

Quando è rinvenuta, mentre gli effetti delle droghe si stavano gradualmente esaurendo, soffriva ancora di quei sintomi. Un medico le si è poi avvicinato e le ha chiesto se avesse continuato a praticare il Falun Gong, e quando lei ha risposto di sì l'ha colpita e ustionata con un bastone elettrico. Ha ripetuto questa procedura sette volte. È stata poi alimentata forzatamente con più droghe ed iniezioni per tre volte al giorno. 

Vedendo che lei persisteva nella sua fede, il "trattamento" abusivo è cambiato. Un medico ha ordinato a un'infermiera (cognome Ma) di iniettarle una droga diversa. L'effetto di questo farmaco era così potente che è durato più di un mese, inibendo i suoi movimenti oculari, rallentando i suoi movimenti e riflessi e bloccandole anche il ciclo mestruale. 

Tuttavia alcuni giorni dopo, al mix è stato aggiunto un altro farmaco che l'aveva fatta tremare così tanto da non riuscire nemmeno a tenere in mano la sua ciotola di cibo. Questo effetto è durato per venti giorni. 

Dopo tre mesi Tan è stata dimessa dall'ospedale e quando la sua famiglia è venuta a prenderla lei era diventata cieca, la sua mente era vuota, il suo intero corpo gonfio, sembrava svogliata, i suoi movimenti erano lenti e le ci è voluto molto tempo prima di pronunciare una sola parola. 

Gli effetti dell'abuso erano a lungo termine, compresa la perdita di memoria. 

Zhou Caixia 

Il 13 maggio del 2000, la cinquantenne Zhou Caixia è stata reclusa in detenzione penale a Pechino prima di essere trasferita all'ospedale psichiatrico di Jiaozhou, dove è stata alimentata forzatamente e sottoposta ad iniezioni di droghe sconosciute. Gli addetti ai lavori hanno riferito che i funzionari dell'ospedale l'hanno usata come cavia per testare le droghe importate, sostenendo che soffriva di malattie mentali. 

Prigione femminile dello Shandong 

La somministrazione di droghe ai praticanti del Falun Gong detenuti nella prigione femminile dello Shandong viene effettuata giornalmente. Un addetto ai lavori ha rivelato che i funzionari della prigione chiedono ai praticanti se hanno qualche familiare con disturbi mentali e se la risposta è affermativa, possono così, senza conseguenze, implementare il programma di "trattamento" di farmaci a lungo termine su coloro che non rinunciano al loro credo. 

Questi ventidue praticanti del Falun Gong sono stati catturati e sono finiti nel circolo vizioso. Quando le droghe somministrate hanno avuto effetto hanno causato loro allucinazioni, perdita di memoria, agitazione, pensieri confusi: tutti sintomi di psicosi e malattie mentali. Nondimeno i funzionari hanno usato quest'alibi per curarli con altri farmaci, peggiorando la situazione.