(Minghui.org) All'inizio di quest’anno, un anno dopo essere stato rilasciato dalla prigione a seguito dell’arresto per la sua fede nel Falun Gong, il sessantenne Jiang Hanquan è deceduto.

Il Falun Gong o Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L’uomo residente a Puning, nel Guangdong, era stato arrestato il primo dicembre 2014 per aver affisso sulla sua porta poesie riguardanti il Falun Gong, successivamente la polizia aveva saccheggiato casa sua e confiscato tutt il materiale relativo alla pratica.

Mentre si trovava nel centro di detenzione di Puning, dove era rinchiuso, aveva sviluppato un’alta pressione sanguigna, problemi renali e iperuricemia (alto livello di acido urico nel sangue), così sua moglie aveva tentato senza successo di farlo rilasciare su cauzione per motivi di salute, rivolgendosi alla stazione di polizia locale, alla procura e al Tribunale.

Nonostante il centro di detenzione avesse proposto di rilasciarlo per ragioni mediche, le autorità avevano insistito nel trattenerlo sotto custodia e procedere con l’accusa.

Quando il 3 gennaio 2015 il praticante era comparso davanti alla corte di Puning con l’accusa di "minare le forze dell'ordine con un'organizzazione di culto", (un comune pretesto standard usato dai tribunali cinesi per imprigionare i praticanti del Falun Gong), il suo avvocato aveva esposto una dichiarazione di non colpevolezza nei suoi confronti, sostenendo sia la mancanza di basi legali per la persecuzione e sia che il suo cliente non aveva né danneggiato alcunché, né fatto alcun male pubblicando sulla sua porta le parole "Verità, Compassione e Tolleranza", i principi fondamentali del Falun Gong. Aveva poi proseguito evidenziando che mentre il Falun Gong era perseguitato in Cina, in molti altri Paesi, tra cui Hong Kong, Taiwan e gli Stati Uniti era praticato liberamente.

Tuttavia il Giudice, oltre ad interrompere spesso le difesa dell'avvocato aveva condannato Jang a tre anni e mezzo da scontare nella prigione di Sihui.

Alcuni mesi dopo, il 19 ottobre 2015 la sua famiglia aveva ricevuto la diagnosi medica rilasciata dall'ospedale del carcere, che riportava il persistere di una pressione sanguigna estremamente alta e calcoli biliari, ma quando i familiari avevano fatto domanda per la libertà condizionata, le autorità carcerarie avevano respinto le loro richieste.

Quando finalmente alla fine del 2017 era stato rilasciato, aveva riferito alla sua famiglia che la prigione usava tutti i tipi di torture e mezzi ingannevoli nel tentativo di costringere i praticanti del Falun Gong a rinunciare alla loro fede, indipendentemente dalla loro età o condizione fisica. Ad esempio il praticante Liu Beiping a causa delle torture aveva avuto un’emorragia cerebrale restando paralizzato. Inoltre, poiché le guardie della prigione prelevavano periodicamente il sangue ai praticanti, sospettava fosse collegato alla loro uccisione da parte del regime cinese per i loro organi.

Nondimeno, dopo il rilascio, gli agenti dell'Ufficio 610 di Puning molestavano e minacciavano frequentemente Jiang affinché rinunciasse a praticare il Falun Gong, facendolo vivere nel terrore e sotto una tremenda pressione mentale. Tutto questa pressione ha causato il deterioramento della sua salute fino alla morte avvenuta a gennaio di quest’anno.

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