(Minghui.org) Il 20 maggio di quest’anno Wang Hongzhua, un insegnante di scuola superiore di Anshan, nello Liaoning, è stato processato dal tribunale distrettuale di Lishan per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Due avvocati hanno scritto una dichiarazione di non colpevolezza per il praticante, sostenendo che nessuna legge in Cina ha mai criminalizzato il Falun Gong e che la Costituzione cinese garantisce ai cittadini il diritto alla libertà di religione e credo.

Gli avvocati hanno anche sottolineato che Wang non aveva violato alcuna legge o causato alcun danno a nessuno diffondendo informazioni sul Falun Gong e chiarendo la verità sulla persecuzione. Pertanto, nessuno dei materiali relativi al Falun Gong confiscati a casa sua sarebbero dovuti essere usati contro di lui.

Wang ha anche testimoniato in sua difesa, respingendo l'accusa di “minare le forze dell'ordine”, un pretesto usato dalle autorità per imprigionare i praticanti del Falun Gong. "Questo non è un caso criminale. È una persecuzione politica ", così si è difeso l’insegnante di Anshan, ma il pubblico ministero e il giudice hanno spesso interrotto lui e i suoi avvocati.

Wang è in attesa di un verdetto ed è detenuto nel centro di detenzione di Nantai, da quando il 22 agosto dell’anno scorso è stato arrestato dopo essere stato ingannato con la scusa di “tornare a scuola per una riunione urgente”.

Inoltre è stato riferito che la polizia lo ha arrestato per riempire le quote di arresti mancanti in una campagna per reprimere i membri di una banda, prendendo di mira i praticanti del Falun Gong, anzichè catturare i veri criminali. Infatti, altri trenta praticanti locali e i loro familiari sono stati arrestati tra il 22 e il 23 agosto scorso.