(Minghui.org) Afebbraio di quest’anno Tian Xiaohong, una praticante del Falun Gong residente in Giappone, è dovuta tornare in Cina per motivi familiari. Al suo rientro è stata arrestata ed è ora sotto processo. Suo marito, cittadino giapponese, è recentemente deceduto mentre la donna era detenuta. La famiglia e gli amici chiedono l’immediato rilascio affinché possa tornare in Giappone per occuparsi del funerale e delle relative questioni legali.

Tian ha quarantanove anni ed è originaria della contea di Longshan in Cina, dove gestiva un parrucchiere di successo. Dieci anni fa si è trasferita nella prefettura di Mie in Giappone, e ha sposato un giapponese. Non molto tempo dopo il suo arrivo nel nuovo paese si è ferita in un incidente d'auto ed è rimasta incosciente per oltre un giorno. Ha sofferto di numerose complicazioni tra cui un mal di testa cronico.

Dopo aver imparato il Falun Gong, una pratica di meditazione basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal luglio 1999, ha recuperato la salute e i suoi mal di testa sono scomparsi. Essendo guarita grazie alla pratica, era sempre pronta a condividere la sua storia con gli altri e a far sapere che il Falun Gong non era niente di simile a quello che il PCC rappresentava nella sua propaganda di odio.

Prima del suo viaggio di ritorno in Cina nel febbraio di quest'anno, Tian ha spedito una scatola contenente materiale del Falun Gong alla sua città natale con la speranza di poterlo distribuire agli abitanti del villaggio. Il pacco però è stato intercettato dalla polizia della contea di Longshan che l’ha pedinata durante la preparazione del matrimonio della figlia. Il primo aprile gli agenti della stazione di polizia di Tongche l'hanno arrestata. L'ultimo contatto avuto con i praticanti giapponesi è avvenuta intorno alle 21:00.

Suo marito è improvvisamente venuto a mancare e ci sono molte questioni legali di cui Tian deve occuparsi. La sua famiglia e gli amici in Giappone non sono in grado di comunicare con i familiari in Cina. Il numero di telefono della sorella è fuori servizio e il telefono del fratello è sempre spento.

La polizia non ha rivelato dove si trova Tian, ma la famiglia sospetta che possa essere trattenuta nel centro di detenzione di Xiangxi. Sua madre, che ha settant'anni, non è stata informata dell'arresto poiché avrebbe potuto prendere male la notizia, data l’età e la salute precaria.