(Minghui.org) Un residente della città di Kunming, nello Yunnan, ha scontato sedici mesi in un centro di detenzione per non aver rinunciato alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 3 marzo 2018 in una stazione ferroviaria, gli agenti di sicurezza hanno trovato un libro del Falun Gong nella borsa di Wang Renquan, e hanno quindi arrestato l’uomo di sessantaquattro anni che era in viaggio per recarsi al matrimonio della figlia.

Gli agenti della stazione di polizia di Yongchanglu gli hanno successivamente saccheggiato la casa confiscandogli il materiale del Falun Gong, un computer ed una stampante di un suo amico che aveva temporaneamente lasciato a casa sua.

La polizia ha prima sottoposto il caso di Wang alla Procura della città di Kunming, che lo ha poi assegnato alla Procura della contea dello Yiliang. Quest’ultima si è però rifiutata di accettare il caso poichè l’uomo non era residente nel loro distretto, e hanno così trasferito il caso alla Procura distrettuale dello Xishan, dove risiede il praticante.

Dopo aver restituito tre volte il caso alla polizia per ottenere ulteriori prove, nonostante il diritto penale cinese stabilisca che il pubblico ministero non possa rinviare il caso più di due volte, il procuratore distrettuale dello Xishan ha incriminato Wang e ha presentato il suo caso al tribunale distrettuale.

Il 21 maggio di quest’anno, Wang si è presentato in tribunale dove il procuratore lo ha accusato di aver realizzato del materiale promozionale del Falun Gong. Il suo avvocato ha subito confutato le accuse sostenendo che il suo cliente non aveva violato alcuna legge.

Wang ha inoltre testimoniato in sua difesa e ha sostenuto che praticare il Falun Gong e possedere il relativo materiale in casa era un suo diritto costituzionale protetto.

Il giudice lo ha però condannato a sedici mesi di prigione, con una multa di 2.000 yuan (circa 250 euro). Fortunatamente dopo il processo il praticante ha scontato venti giorni e il 3 luglio è stato rilasciato.

Persecuzioni passate

Negli ultimi vent’anni Wang è stato ripetutamente arrestato e detenuto per non aver rinunciato alla sua fede.

Il 25 agosto del 2000 era stato arrestato per la prima volta e detenuto per due settimane. Alla fine dell’anno, il centro di formazione ed educazione di Kunchuan, il suo datore di lavoro, non gli aveva rinnovato il contratto di insegnante dopo essere stato sottoposto a pressioni da parte delle autorità.

Wang era stato nuovamente arrestato l'8 giugno del 2001. La polizia gli aveva saccheggiato la casa e condannato senza la dovuta procedura ad un mandato di tre anni al Campo di lavoro forzato n.1 dello Yunnan.

Dieci giorni dopo, il 18 giugno, sua moglie, Zhang Lihong era stata arrestata per aver affisso manifesti sul Falun Gong e condannata ad un anno di detenzione nel Campo di lavoro forzato femminile della provincia dello Yunnan.

Mentre entrambi i genitori erano sotto arresto, la figlia, che allora aveva solo pochi anni, è dovuta andare a vivere con alcuni parenti.

Dopo che Wang era stato rilasciato, le autorità avevano continuato a molestarlo costantemente in casa nei giorni politicamente sensibili, fino al giorno del nuovo arresto.