(Minghui.org) Liao Dawu, un praticante di cinquantasette anni, è deceduto il 23 luglio di quest’anno nella città di Qinzhou, tre mesi dopo essere stato imprigionato nonostante avesse gravi problemi di salute e un cancro metastatico allo stomaco.

L’uomo, un agente immobiliare, è stato arrestato il 17 luglio dello scorso anno mentre cercava di ottenere il rilascio di un amico praticante del Falun Gong detenuto per la sua fede.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Liao è comparso davanti alla corte distrettuale di Qinbei, prima il 23 novembre e poi il 28 dicembre. La seconda udienza è durata solo pochi minuti poiché il giudice non gli ha permesso di difendersi e successivamente lo ha condannato a due anni di carcere con una multa di 10.000 yuan (circa 1.310 euro). In seguito il suo appello al tribunale intermedio di Qinzhou è stato respinto.

Dopo otto mesi di carcerazione nel centro di detenzione della città di Qinzhou, Liao ha sviluppato gravi disturbi tra cui un cancro metastatico al cuore, un'infezione polmonare e l'accumulo di liquidi nella cavità toracica.

Il 9 aprile scorso l'Ufficio 610 della città di Qinzhou, un'agenzia extralegale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong, ha ordinato ai funzionari di inviare il praticante alla prigione di Beihai senza rivelare le sue condizioni cliniche.

I familiari di Liao hanno più volte richiesto il suo rilascio all'Ufficio 610 e alla prigione di Beihai, ma non hanno mai ricevuto risposta.

All'inizio di luglio l'uomo è stato trasferito all'ospedale di Xinkang, che è sotto la giurisdizione della prigione di Litang, ed è morto due settimane dopo.

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