(Minghui.org) Una donna di 75 anni ha subito un processo per aver fatto appello per la sua fede perseguitata: il Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Song Caiping della città di Wafangdian, provincia dello Liaoning, è stata arrestata il 20 maggio 2019 quando si è recata a Pechino per fare appello per il Falun Gong. È stata riportata a Wafangdian e rilasciata, ma il 20 giugno ha ricevuto una citazione dal procuratore locale. Quando vi si è presentata il primo luglio, le è stato detto che il pubblico ministero avrebbe presto inoltrato il suo caso al tribunale.

Di seguito il suo resoconto:

«Poiché pratico il Falun Gong sono stata arrestata, molestata e monitorata molte volte dalla polizia locale. Mentre ero incarcerata nel centro di riabilitazione femminile per tossicodipendenti di Huhhot sono stata brutalmente torturata fino al punto di rischiare di morire.

Di recente ho saputo che l'amministrazione cinese della stampa e delle pubblicazioni il primo marzo 2011 aveva emesso un avviso per revocare il divieto di pubblicare libri del Falun Gong. Ciò significa che possedere libri e materiali del Falun Gong ora è legale.

Sono andata a Pechino il 20 maggio di quest’anno, portando con me una copia dell'avviso ufficiale, tuttavia l'ufficio per i ricorsi di Pechino mi ha fatto arrestare dopo aver scoperto che ero una praticante del Falun Gong. Sono stata perquisita e mi è stato confiscato l'avviso che avevo portato con me e due banconote da cinque yuan con su stampata la scritta «La Falun Dafa è buona».

Gli agenti di polizia di Wafangdian mi hanno riportato indietro. Hanno cercato di trasferirmi in due centri di detenzione a Dalian, ma entrambi hanno rifiutato di accettarmi per motivi di salute.

La polizia in seguito mi ha rilasciata, ma ha presentato il mio caso al procuratore comunale, il quale mi ha convocata il 20 giugno e, quando mi sono presentata lì il primo luglio, il procuratore Guo Chengyu ha affermato che avevo infranto la legge possedendo quelle due banconote con su scritto: «La Falun Dafa è buona». Si è rifiutato di rispondere alla mia domanda riguardo alla notifica del governo, e mi ha anche sollecitata a presentarmi quando avessi ricevuto la citazione dal tribunale».

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