(Minghui.org) Dopo aver subito ripetuti arresti, molestie e undici anni di carcere per la sua fede nel Falun Gong, un residente della città di Weifang, provincia del Shandong, è stato arrestato nuovamente per la sua fede e sta affrontando un processo.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Chu Liwen

Il 22 settembre dello scorso anno, il sessantaquatrenne Chu Liwen è stato arrestato insieme a suo figlio, Chu Qinghua. La polizia ha perquisito la loro casa e ha confiscato degli oggetti personali per un valore di 20.000 yuan (circa 2.560 euro). Da allora, Chu Liwen viene detenuto nella prigione di Weifang. Suo figlio è stato rilasciato su cauzione il 23 settembre, dopo che gli era stata negata l'ammissione a causa di una malattia.

La Procura del distretto di Fangzi ha approvato l'arresto dell'anziano Chu all'inizio di novembre e l'ha incriminato a marzo di quest'anno. Quando il suo avvocato ha esaminato il documento del suo caso in tribunale, ha notato che anche il caso del figlio di Chu era stato trasferito li.

Sebbene il tribunale di Fangzi abbia restituito due volte il caso dell'anziano praticante, a causa di prove insufficienti, la polizia ha rifiutato di rilasciarlo e ha comunque tentato di esercitare pressioni sul giudice affinché lo condannasse.

Al momento, lo stato del caso del figlio di Chu non è ancora chiaro.

Picchiato e umiliato per aver parlato a favore della sua fede

Da quando la persecuzione del Falun Gong è stata lanciata il 20 luglio 1999, Chu Liwen è stato sottoposto a molteplici arresti e detenzioni, oltre ad essere mandato nei diversi campi di lavoro e a ricevere pene detentive, dove ha subito torture e trattamenti disumani.

Il 18 luglio del 1999 Chu è stato arrestato dagli ufficiali della stazione di polizia di Taibaozhuang, come parte di un arresto nazionale di coordinatori dei vari gruppi regionali del Falun Gong. È stato rilasciato verso la fine di luglio.

Il praticante è andato a Pechino per parlare in difesa del Falun Gong il 14 ottobre del 1999. Quando è tornato nella sua città natale il 17 ottobre, è stato arrestato dalla polizia locale. È stato ammanettato ad una sedia con le braccia dietro la schiena per undici giorni alla stazione di polizia, ed è stato ripetutamente schiaffeggiato.

Ricostruzione della tortura: ammanettato ad una sedia

La polizia ha fatto sfilare Chu per le strade della città per umiliarlo pubblicamente. Poi è stato rinchiuso nel centro di detenzione locale per un mese, dopodiché lo ha riportato alla stazione di polizia per un altro mese di detenzione.

Torturato nel campo di lavoro di Wangcun

Chu è stato arrestato il 2 febbraio del 2000 e portato al centro di detenzione locale, dove è stato ammanettato con le braccia dietro la schiena ad una sedia e incatenato ad un albero al freddo. Un mese dopo, è stato trattenuto presso la stazione di polizia fino al 14 aprile, quando è stato trasferito al campo di lavoro di Wangcun per scontare un mandato di tre anni.

Il praticante ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro i maltrattamenti subendo unaalimentazione forzata. È stato anche costretto a fare lavori pesanti, compresi i lavori di edilizia. Mentre era detenuto nella Prima Unità della Squadra 3, con l'approvazione di una guardia, un detenuto gli ha calpestato il petto facendolo rimanere senza fiato per molto tempo.

Ricostruzione della tortura: attacco alla pancia

Intorno al capodanno cinese del 2000, una guardia lo ha portato al terzo piano, gli ha tolto i vestiti, l'ha ammanettato al telaio di una finestra e ha aperto le finestre e la porta, facendo entrare il freddo gelido. La tortura è andata avanti dalle 22:00 fino alle 4:00 ed è stata messa in atto per due giorni di seguito. Il terzo giorno, non è stato ammanettato ma è stato lasciato al freddo fino alle 3:00 del mattino.

Quando è stato trasferito alla squadra nove, un detenuto ha punzecchiato le piante dei suoi piedi con degli aghi d'acciaio, facendoglieli sanguinare. Perfino con le scarpe si vedeva il sangue fuoriuscire. Poi il detenuto l'ha spinto a terra e gli ha calpestato le braccia.

Il 24 agosto del 2001, Chu è stato trasferito al campo di lavoro di Zhangqiu, nella provincia del Shandong. Il 6 settembre è iniziata una campagna per costringerlo a rinunciare alla pratica del Falun Gong. È stato costretto a sedersi su una piccola panchina di fronte ad un muro, in una cella umida e sporca, ventiquattro ore al giorno senza dormire per sette giorni consecutivi.

Le guardie lo hanno costretto a sedersi nella posizione del loto con entrambe le gambe incrociate e poi gliele hanno legate, con le braccia bloccate dietro la schiena. È stato lasciato in questa posizione per diversi giorni e liberato solo temporaneamente per mangiare o usare il bagno. Mentre continuava a rifiutarsi di cedere, le guardie gli hanno ammanettato un braccio alla parte superiore di un letto a castello e l'altro braccio alla parte inferiore di un altro letto. In questa posizione non poteva né stare in piedi né sedersi. Questa tortura è durata otto giorni, durante i quali non gli è stato permesso di usare il bagno.

Mentre era confinato nella cella di isolamento, il praticante è stato anche sottoposto ad altre forme di trattamento disumane. Le guardie l'hanno costretto a sedersi su una piccola panchina per lunghi periodi di tempo, gli hanno colpito la tibia con una sedia di legno, l'hanno picchiato così selvaggiamente che hanno rotto il suo timpano sinistro, così come anche i suoi denti. Inoltre, gli hanno anche colpito la testa con una scarpa dalla suola in plastica dura, facendogliela sanguinare.

È stato rilasciato il 3 aprile del 2003.

Incatenato e picchiato al centro di detenzione

Il 18 agosto 2003 Chu è stato nuovamente arrestato e rinchiuso in una gabbia di metallo presso la stazione di polizia di Taibaozhuang. Poi, durante un interrogatorio, è stato ammanettato ad una sedia di metallo, prima di essere trasferito in prigione.

Durante la detenzione, le guardie l'hanno picchiato con una bacchetta di cuoio, poi gli hanno ammanettato e incatenato insieme gli arti e l'hanno picchiato selvaggiamente. La tortura è continuata per mesi fino al 18 novembre, quando è stato condannato a cinque anni di prigione.

Trattamenti disumani nella prigione della città di Weifang settentrionale

Il 24 dicembre 2003 Chu è stato mandato nella prigione della città di Weifang settentrionale, per scontare il suo mandato. Quasi ogni giorno, le guardie lo colpivano su tutto il corpo con dei bastoni elettrici. Durante le sessioni di lavaggio del cervello, i detenuti lo picchiavano e lo soffocavano finché non sveniva.

Il 12 marzo del 2004, è stato trasferito al Sesto reparto. Due giorni dopo, è stato spogliato dei suoi vestiti e ammanettato con le braccia dietro la schiena ad un albero, mentre le guardie lo colpivano con cinque bastoni elettrici su tutto il corpo, finché hanno esaurito le batterie. Il suo viso era sfigurato e la sua pelle era gravemente coperta di vesciche.

Chu è stato rinchiuso in isolamento il 18 agosto del 2004. Le guardie hanno istigato i detenuti a versare dell'acqua sul suo corpo, a razionare il suo cibo, a privarlo del sonno costringendolo a stare in piedi e a spogliarlo dei suoi vestiti per esporlo alle zanzare. Il suo corpo è stato presto ricoperto da dolorose punture di zanzara.

Diverse guardie andavano spesso nella cella di isolamento per colpire Chu con i bastoni elettrici. Una volta è stato colpito sul collo fino a quando la pelle si è bruciata. Il 19 dicembre del 2006 è stato nuovamente colpito con bastoni elettrici da tre guardie.

Il 20 ottobre del 2004 il praticante è stato trasferito in una cella solitaria nel primo reparto. Al mattino, le guardie l'hanno colpito con quattro manganelli mentre era ammanettato ad una sedia con le braccia dietro la schiena. I detenuti l'hanno costretto a sedersi su un'asse del letto in mutande per lunghi periodi di tempo. Di notte veniva legato al telaio del letto in metallo, mentre i detenuti si alternavano per versagli addosso dell'acqua fredda e calda in maniera alternata, fino all'alba.

Tale tortura è continuata per giorni, ma Chu nonostante tutto ha rifiutato di rinunciare al suo credo. Un detenuto l'ha costretto a stare sulla struttura di un letto con le barre di metallo taglienti rivolte verso l'alto, poi gli ha calpestato gli stinchi. La carne dei suoi polpacci era lacerata e sanguinava abbondantemente. Il detenuto ha continuato a pungergli le cosce con un ago ipodermico.

Il 5 febbraio del 2006, è stato picchiato con un bastone di bambù fino a quando non gli hanno rotto il timpano sinistro per una seconda volta.

Persecuzione continua

Dopo che l’uomo è stato rilasciato il 17 agosto del 2008, è stato portato in un centro di lavaggio del cervello di Weifang il giorno stesso, dove è stato ammanettato ad un termosifone e picchiato. Quella notte è stato portato alla stazione di polizia locale e ammanettato ad una sedia. Il giorno successivo è stato portato alla scuola media locale e gli è stato ordinato di abbandonare la pratica del Falun Gong. Successivamente è stato trasferito all'ufficio del comitato del villaggio, dove è stato legato con delle corde che gli tagliavano la carne. Poi, alla stazione di polizia, è stato ammanettato ad una sedia, gli è stato messo un cappuccio sulla testa ed è stato picchiato da un gruppo di persone.

Il 5 settembre Chu è stato arrestato e detenuto per un anno nel campo di lavoro n°2 della provincia del Shandong. Dopo venti giorni, ha avuto dei sintomi di una grave malattia ed il 25 settembre è stato rilasciato su cauzione per aver cure mediche.

Altre detenzioni e un altro periodo nel campo di lavoro

Chu è stato arrestato nuovamente il 15 dicembre del 2011 e detenuto nel carcere di Weifang per cinque giorni.

L'11 giugno del 2012 è stato arrestato ancora una volta e ha ricevuto un anno nel campo di lavoro n° 2 della provincia del Shandong.

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