(Minghui.org) Nel mezzo dell'epidemia, una prigione della provincia dell'Hubei si è rifiutata di rilasciare un praticante del Falun Gong.

Il signor Cheng Youjin avrebbe dovuto essere rilasciato il 26 febbraio 2020. La prigione Fanjiatai dove Cheng era detenuto, ha affermato di non essere in grado di accompagnare a casa l'uomoa causa della mancanza di personale e ha deciso così di trattenere Cheng in prigione fino al risolversi dell'epidemia (in Cina i praticanti che vengono rilasciati devono essere accompagnati a casa da un mezzo della polizia perché vengono costantemente monitorati anche dopo essere stati rilasciati).

Il Falun Gong, conosciuto anche come Falun Dafa, è una pratica che insegna dei principi spirituali e promuove il benessere mentale e fisico, ed è perseguitato in Cina dal 1999.

In una lettera al Comitato per gli affari politici e legali della città di Wuhan, la prigione ha affermato di aver notificato la decisione alla moglie di Cheng e ha chiesto al comitato di sorvegliarla, nel caso lei manifesti una reazione emotiva per il prolungarsi della detenzione del marito. La prigione non ha fornito ulteriori spiegazioni su questa procedura.

Il signor Cheng era insegnante presso la Quinta Scuola superiore del distretto Xinzhou, nella città di Wuhan. La polizia lo ha arrestato il 27 agosto 2015 perché parlava con altre persone della persecuzione. È stato trattenuto nel Centro di detenzione di Xinzhou e poi processato.

Il 26 maggio 2016 un giudice lo ha condannato a quattro anni e mezzo di prigione.

In contrasto con il calvario del signor Cheng, una donna che era stata rinchiusa in una prigione di Wuhan per dieci anni per corruzione, è stata rilasciata il 18 febbraio nonostante presentasse i sintomi di un'influenza. Nonostante l'isolamento della città, le è stato concesso di essere accompagnata a Pechino in automobile dalla sua famiglia. Due giorni dopo essere arrivata a Pechino, è risultata positiva al coronavirus ed è stata inviata in un centro per la quarantena del posto.