(Minghui.org) Nel 1991, prima della sua implosione, l'Unione Sovietica si trovava in uno stato di caos causato dalla corruzione dilagante, dal declino degli standard di vita, dalle spese esorbitanti per il “mantenimento della stabilità” e dai disastri ecologici causati dai progetti per la conservazione dell'acqua.

Molte persone, comprese quelle appartenenti alla classe privilegiata, persero la fiducia nel Partito Comunista.

Leonid Brezhnev, segretario generale del Comitato centrale del Partito Comunista al governo dell'Unione Sovietica (PCUS) tra il 1964 e il 1982, disse a suo fratello: “ma quale comunismo? Sono solo chiacchiere vuote per abbindolare le persone”.

Nel 1985 Mikhail Gorbachev entrò in carica e e avviò importanti riforme per preservare lo stato sovietico e i suoi ideali socialisti.

Dei libri precedentemente vietati vennero ripubblicati. Il film “Pentimento”, che si riteneva alludesse a Stalin, venne proiettato a livello nazionale. Avvenimenti precedentemente nascosti riguardanti la storia della guerra civile, la “Nuova politica economica”, “La grande purga”, la “Carestia sovietica” e la seconda guerra mondiale furono messi a nudo affinché tutti potessero vederli.

La verità scosse molte persone, scioccate nel venire a conoscenza delle numerose menzogne.

I sovietici iniziarono a riflettere sulla storia del Partito Comunista. Cinque dei diciannove milioni di membri del Partito lasciarono pubblicamente il PCUS prima del suo crollo.

Il colpo di stato militare che ha portato alla disintegrazione del PCUS

Sebbene Gorbaciov riconoscesse e incarnasse le opinioni di Krusciov sulla

de-stalinizzazione, non aveva intenzione di dissolvere l'Unione Sovietica e cercò strenuamente di mantenere una struttura statale completa, senza centralizzazione.

Tuttavia il KGB (il Comitato russo per la sicurezza dello Stato) aveva intercettato i suoi incontri segreti con Eltsin. Alcuni sostenitori della linea dura e alcuni ufficiali del KGB, preoccupati per le proprie posizioni nella nuova Unione Sovietica, pianificarono un colpo di stato militare per cacciare Gorbachev.

Il 19 agosto 1991 centinaia di carri armati invasero Mosca e circondarono la “Casa Bianca”, il palazzo del Parlamento russo. Il “Comitato statale per lo stato d’emergenza”, composto da otto alti dirigenti governativi che in seguito furono indicati come la “Banda degli Otto”, dichiarò che aveva il controllo dell'intero Stato e le informazioni dei media furono interrotte.

Eltsin riuscì a radunare rapidamente decine di migliaia di suoi sostenitori per riunirsi alla “Casa Bianca”. Circondarono i carri armati e i veicoli blindati, e i giovani affrontarono i soldati.

Il supporto di Eltsin risuonò in tutto il Paese e le forze aeree e i comandanti navali annunciarono che “non avrebbero usato la forza contro il popolo” e non avrebbero sostenuto il “Comitato statale per lo stato d’emergenza”.

Le forze controllate dal KGB vollero attaccare la “Casa Bianca”, ma diversi generali erano titubanti, coscienti dello spargimento di sangue e morte che ne sarebbe scaturito. Alla fine l’ordine d’attacco non venne eseguito perché i generali non vollero accollarsi i crimini del PCUS. Il colpo di stato fallì, Gorbaciov fu rilasciato dagli arresti domiciliari e il PCSU si disintegrò poco dopo.

Molti membri del Partito rinunciarono apertamente alla loro appartenenza bruciando per le strade i certificati d’iscrizione al Partito. In molti chiesero poi che il Partito Comunista venisse processato, similmente al processo di Norimberga.

Il popolo cinese si sta svegliando

Proprio come il PCUS, il Partito Comunista Cinese (PCC) ha governato il Paese con bugie e violenze. La copertura del PCC sull'epidemia di coronavirus di Wuhan è un'eco inquietante del disastro di Chernobyl (http://it.minghui.org/html/articles/2020/3/23/8963.html ) avvenuto 34 anni fa.

Anche se i casi d’infezione erano già stati segnalati all'inizio del dicembre 2019, il PCC non li ha resi noti, punendo coloro che invece lo avevano fatto.

Dopo che il virus si è diffuso in tutto il mondo ed è diventato una pandemia, il PCC ha dato la colpa ai Paesi occidentali e ora afferma di voler “rafforzare la cooperazione con altri Paesi” e “costruire insieme una comunità con un futuro condiviso per l'umanità”.

Molti giornalisti in Cina, dopo aver visto la vera storia, stanno facendo sentire la propria voce. Invece di riportare le versioni di propaganda del PCC, stanno esponendo il tentativo di copertura del governo e il fallimento del sistema sanitario, chiedendo la libertà di stampa affinché le persone possano ottenere informazioni veritiere.

L'articolo “As China Cracks Down on Coronavirus Coverage, Journalists Fight Back” (Mentre la Cina crolla sulla copertura del coronavirus, i giornalisti combattono) pubblicato sul New York Times il 14 marzo 2020, cita Jacob Wang, un giornalista di un giornale statale in Cina. In un articolo pubblicato sui social media il mese scorso Wang ha sottolineato che i pazienti a Wuhan stanno ancora lottando per ottenere assistenza medica nel fallimento burocratico, anche se le autorità continuano a sostenere che l'epidemia a Wuhan abbia rallentato.

Wang ha riferito: “Le persone sono state lasciate morire, e io sono molto arrabbiato per questo. Sono un giornalista, ma sono anche un normale essere umano”.

Tenney Huang, un altro giornalista di un organo di stampa statale, ha detto: “Tutti sono trattenuti e subiscono dei torti. La libera espressione è il nostro modo di combattere”.

Il signor Huang è stato a Wuhan per diverse settimane, affermando che, man mano che la censura si faceva più serrata, i giornalisti dei media sono passati a condividere le loro storie su piattaforme social, diffondendo così la verità.

“I fatti reali sono come legna da ardere”, ha aggiunto. “Più si accumulano, più grandi saranno le fiamme quando finalmente la scintilla le accenderà”.

Il PCC, da quando ha preso il potere, ha instillato “la menzogna, ilmale e la lotta” nelle menti delle persone e si è sempre glorificato come “grande, glorioso e corretto”. Domina il Paese con bugie e violenze e ha trasformato la Cina in uno stato di polizia in cui l'opinione pubblica viene repressa. Non si è mai preoccupato del benessere delle persone e tuttavia dice alle persone che dovrebbero mostrare gratitudine.

Ad oggi oltre 350 milioni di cinesi hanno scelto di dimettersi dal PCC e dalle sue organizzazioni affiliate. Quando le persone apprenderanno la verità, rinunceranno al Partito e ne staranno alla larga; a quel punto il Partito appassirà e morirà.