(Minghui.org) Una residente della città di Daqing, provincia dell'Heilongjiang, è stata condannata in segreto a cinque anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina per il benessere di mente e corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 12 marzo dell'anno scorso, la cinquantenne Li Yanjie, è stata arrestata dopo una identificazione della polizia per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong in una zona residenziale. Gli agenti, hanno impiegato otto ore a perquisire il suo appartamento, dalle 13:00 alle 21:00, controllando minuziosamente ogni angolo della casa ed ogni pezzo di carta che riuscivano a trovare. Le hanno confiscato la stampante, diversi telefoni cellulari, schede di memoria e persino le sue carte di debito.

Anche suo marito e sua figlia sono stati arrestati e sequestrati i cellulari. La figlia è stata rilasciata la mattina successiva mentre il marito nel pomeriggio. La polizia però non ha restituito loro i telefoni.

Il pomeriggio successivo all'arresto, Li è stata portata nella casa di detenzione della contea autonoma di Dorbod Mongol ed in seguito è stata trasferita presso il centro di detenzione della città di Daqing. Ai familiari è stato negato di farle visita e sono stati tenuti all'oscuro dello stato del suo caso.

Solo quando, il 4 gennaio, il suo avvocato si è recato al centro di detenzione per incontrarla, hanno saputo che era stata segretamente condannata a cinque anni dal tribunale del distretto di Ranghulu. L'avvocato la sta aiutando a presentare appello contro il verdetto.

Il 14 gennaio, ha visitato nuovamente la sua assistita, la quale le ha riferito di avere problemi di cuore e di provare così tanto dolore alle gambe da non potere camminare, tanto da essere condotta fuori da due guardie.

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