(Minghui.org) Una donna di ottantun anni è stata condannata il 31 dicembre scorso, a quattro anni di prigione, senza un giusto processo, per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Zhao Hongzhi, residente nella città di Shenyang, provincia del Liaoning, è stata arrestata il 25 febbraio dello scorso anno, dopo essere stata ripresa da telecamere di sorveglianza stradale mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong. Anche un'altra praticante che era con lei, la signora Wei Xiaoli, sulla quarantina, è stata arrestata. Il computer, la stampante ed il materiale del Falun Gong di Wei sono stati confiscati.

Mentre interrogava le due donne, la polizia ha mostrato loro una dozzina di foto chiedendo di identificare altri praticanti. Le donne si sono rifiutate di farlo e così Zhao è stata rilasciata il 28 febbraio mentre Wei è stata tenuta in custodia fino al 13 marzo.

Nel mese di marzo, Zhao è stata arrestata di nuovo e tenuta in custodia per tre giorni. La polizia l'ha costretta a firmare una dichiarazione in cui ammetteva di possedere libri del Falun Gong.

Prima che due agenti del tribunale andassero a casa sua il 31 dicembre per comunicarle la sua condanna a quattro anni di prigione con una multa di 20.000 yuan (circa 2.560 euro), la donna è stata molestata altre due volte, nel mese di maggio e di nuovo a novembre. Uno degli agenti le ha detto che poteva fare appello se non era d'accordo con il verdetto.

Zhao ha così contattato la corte intermedia solo per sentirsi dire di tornare a metà febbraio, dopo le vacanze del capodanno cinese.

Questa non è la prima volta che Zhao è perseguitata per la sua fede. Il 24 maggio 2008 è stata arrestata e reclusa per un anno nel famigerato campo di lavoro forzato di Masanjia, dove è stata sottoposta a disumane torture fisiche e mentali per costringerla a rinunciare alla sua fede.