(Minghui.org) Una residente della città di Nanchong, provincia del Sichuan, è stata recentemente condannata a quattro anni e mezzo per aver parlato con le persone della persecuzione del Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Jing Huiling, quarantanovenne ex impiegata di banca, è stata arrestata il 25 marzo 2019 per aver parlato con alcuni studenti su un autobus della persecuzione del Falun Gong.

Meng Changjun, il capo dell'ufficio per la sicurezza interna locale, ha sottoposto il suo caso al procuratore, che l'ha poi incriminata ed ha deferito il suo caso al tribunale. Poiché Jing si è rifiutata di rispondere alle domande di Meng durante l'interrogatorio, quest’ultimo ha minacciato di perseguitarla a morte.

La principale prova d'accusa presentata dalla polizia è stato il cellulare della donna. Tuttavia gli agenti, estraendo informazioni dal cellulare e durante il trasporto, non hanno seguito la procedura legale di registrare il processo o altre misure necessarie per evitare che qualcuno manipolasse il dispositivo.

Jing è comparsa due volte innanzi al tribunale della contea di Nanbu, rispettivamente il 7 ed il 28 novembre 2019, mettendo in dubbio la validità delle prove d'accusa. Ha detto che il suo cellulare non aveva una scheda SIM, né registrazioni di conversazioni telefoniche, ma la polizia ha sostenuto di aver ottenuto le registrazioni utilizzando alcuni mezzi tecnologici e presentato decine di pagine di conversazioni telefoniche che contenevano numeri di telefono generati a caso, senza i nomi dei destinatari.

Il procuratore Chai Ying non ha potuto fornire una spiegazione e non è stato nemmeno in grado di rispondere alla donna quando gli ha chiesto come il suo distribuire alcune chiavette e fare alcune telefonate potesse minare l'applicazione della legge, come indicato dall'accusa contro di lei. Chai, tuttavia, ha ancora chiesto al giudice di dare a Jing una pena pesante per il fatto di non essersi "pentita di aver commesso il misfatto".

L'avvocato della donna ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per lei, sostenendo che nessuna legge criminalizza il Falun Gong in Cina. Il procuratore non ha potuto confutarlo, ma l’ha incolpata di aver fatto commenti inappropriati in tribunale e di aver promosso il Falun Gong.

Jing è stata poi condannata a quattro anni e mezzo e recentemente è stata trasferita dal centro di detenzione n. 1 della città di Nanchong alla prigione femminile di Chengdu.

Persecuzione passata

Jing ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996. Attribuisce alla pratica il merito di aver migliorato il suo carattere e di averla trasformata in una persona migliore.

Dopo l'inizio della persecuzione nel 1999 le sono state inflitte due condanne al campo di lavoro ed è stata licenziata dal suo posto di lavoro. La polizia l’ha costantemente molestata ed ha saccheggiato la sua abitazione diverse volte.

Quando la donna riusciva a trovare un lavoro, la polizia molestava il suo datore di lavoro costringendolo a licenziarla. In seguito ha avviato una piccola attività per guadagnarsi da vivere, ma è stata nuovamente arrestata e condannata.

Due condanne al campo di lavoro

Jing è stata arrestata per la prima volta nel giugno 2000 per essere andata a Pechino per fare appello per il Falun Gong. Le è stato dato un anno nel campo di lavoro forzato femminile di Nanmusi.

Per non aver rinunciato alla sua fede, le autorità hanno revocato un premio al suo datore di lavoro, la banca agricola della contea di Nanbu, che ha subito pressioni per licenziarla.

Jing è stata nuovamente arrestata il 17 ottobre 2001 per aver distribuito materiale sul Falun Gong e le è stato inflitto un altro anno e mezzo di reclusione in un campo di lavoro.

Il 16 maggio 2011 è stata arrestata un'altra volta e detenuta nel centro di lavaggio del cervello della città di Nanchong per oltre tre mesi, durante i quali è stata costretta a guardare video di propaganda che diffamavano il Falun Gong. Le guardie hanno minacciato di darle un'altra condanna al campo di lavoro nel tentativo di spingerla a rinunciare alla sua fede.

Un anno e mezzo di prigione

Il 21 giugno 2016 Jing, ingannata dalla polizia, ha aperto la porta agli agenti che hanno perquisito la sua casa e l'hanno arrestata dopo aver rinvenuto dei libri del Falun Gong. Le hanno anche confiscato il cellulare ed il computer.

La donna è stata messa in detenzione penale il giorno stesso ed il suo arresto è stato approvato sette giorni dopo.

Il procuratore ha rinviato il suo caso per insufficienza di prove e la polizia ha raccolto tutti i dispositivi elettronici che ha potuto trovare, compresi il cellulare ed il computer di sua figlia che usava per i suoi affari ed anche il computer usato dal suo padrone di casa, come prova d'accusa contro di lei.

Il 3 agosto 2017 il tribunale del distretto di Gaoxin l'ha condannata ad un anno e mezzo per il possesso di "una grande quantità" di materiale del Falun Gong. Quando il suo avvocato ha chiesto al giudice di dimostrare le prove in tribunale, quest’ultimo l’ha respinto e l’ha allontanato dall'aula.

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