(Minghui.org) Il 25 novembre dello scorso anno, il signor Li Jiankui, è stato nuovamente arrestato per la sua fede nel Falun Gong mentre sta ancora lottando per le conseguenze di un'emorragia cerebrale causatagli dalle violente percosse subite dalla polizia nove anni fa.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

Li, settantun anni, è un residente della contea di Linxia, provincia del Gansu.Il suo ultimo arresto faceva parte dellacampagna di molestie denominata “Zero-out”, che è uno sforzo coordinato volto a costringere ogni praticante del Falun Gong segnato sulla lista nera del governo, a rinunciare alla propria fede. L’uomo ora è recluso presso il centro di detenzione di Linxia e sta affrontando il suo processo dopo che la polizia ha presentato il suo caso alla procura locale.

Persecuzione passata

Il signor Li è un geologo in pensione che lavorava presso il dipartimento nucleare della provincia del Gansu. Nel corso degli anni, ha sviluppato la silicosi e molte altre malattie. Un amico gli ha presentato il Falun Gong e attirato dai suoi profondi insegnamenti, ha iniziato la pratica diligentemente e ben presto la sua salute è migliorata. Dopo aver visto i suoi cambiamenti, anche molte persone intorno a lui hanno iniziato a praticare.

Nel 1999, dopo che il regime comunista ha ordinato l’inizio della persecuzione, è stato ripetutamente arrestato e mentre stava scontando una pena di un anno in un campo di lavoro forzato e una ulteriore pena detentiva di cinque anni, è stato soggetto a maltrattamenti. Nel 2012, a seguito di un arresto, ha subito un'emorragia cerebrale ed è caduto in coma e così gli è stato permesso di scontare la sua seconda pena detentiva di sei anni a casa.

Arrestato per aver fatto appello per il Falun Gong

Nel gennaio 2000, il signor Li è andato a Pechino per fare appello per il diritto di praticare il Falun Gong, ma è stato arrestato in piazza Tiananmen e riportato a Linxia. La polizia l’ha trattenuto presso il dipartimento per due giorni su una sedia per gli interrogatori e poi trasferito nel centro di detenzione di Linxia.

Una volta dentro, la guardia Xu Haigang gli ha dato un pugno in faccia e gli ha frustato la faccia con dei giornali arrotolati e una cintura di cuoio.

In una sessione di tortura, Xu ha tirato la mano sinistra di Li dietro la schiena per ammanettarlo con la mano destra tirata sopra la sua spalla (vedere l'illustrazione sotto). Poi Xu ha inserito una grande mazza di legno sotto le manette, affinché gli impedisse di fare dei movimenti ed in seguito gli ha calpestato le gambe, tirato i capelli e sollevato per le manette. Il dolore che l’uomo ha subito è stato atroce.

Illustrazione della tortura: ammanettato dietro la schiena

In un'altra occasione, un gruppo di guardie ha circondato Li schiaffeggiandolo e picchiandolo. Quando è caduto a terra, l’hanno preso a calci e calpestato. A volte le guardie hanno ordinato anche ai detenuti di picchiarlo.

Un anno di lavori forzati

Nel luglio 2000, dopo oltre sei mesi di detenzione, gli è stato inflitto un anno di lavori forzati, ed è stato così trasferito presso il campo di lavoro forzato n. 1 della provincia del Gansu, noto anche come campo di lavoro forzato di Ping'antai.

Poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una guardia soprannominata Ma, l’ha schiaffeggiato e costretto a fare trenta giri di corsa nel cortile. L’uomo è stato anche costretto a svolgere un lavoro intenso e non retribuito, spesso facendo anche gli straordinari senza interruzioni.

Nell'ottobre dello stesso anno, le guardie ordinarono ai detenuti di portare diversi praticanti del Falun Gong su una piccola collina. La guardia Wang Shengming ha dato un pugno alla testa di Li e poi gli ha ordinato di portare avanti e indietro una pietra pesante. Quando era troppo stanco per continuare, Wang lo picchiava. Un altro praticante, il signor Zhang Luchan, è stato picchiato mentre si rifiutava di attaccare verbalmente il Falun Gong. Aveva i denti rotti ed è caduto in coma per le percosse.

Poco prima che Li fosse rilasciato, i detenuti l’hanno picchiato nuovamente e dopo aver scoperto che aveva dato a Zhang un pezzo di carta con scritto gli insegnamenti del Falun Gong, hanno buttato via il pranzo di quest’ultimo.

Cinque anni di prigione

Nel marzo 2003, Li è stato arrestato di nuovo insieme a sua moglie, la signora Zhang Wanlan. La polizia li ha spinti entrambi a terra, poi hanno legato le mani dell’uomo dietro la schiena e trascinato a terra per circa cento metri.

Dopo averlo portato nel centro di detenzione di Linxia, un ufficiale soprannominato Kang, gli ha tolto i pantaloni e l’ha colpito alle gambe, alla bocca e agli occhi con una mazza di legno. Poi gli è stata applicata nuovamente la tortura dell’ammanettamento dietro la schiena.

Dopo sei mesi di detenzione è stato condannato a cinque anni di prigione, ma prima di essere trasferito nella prigione di Linxia, per tre mesi è stato recluso presso la prigione di Lanzhou.

Le guardie carcerarie hanno ordinato ai detenuti di monitorarlo e torturarlo. Spesso gli colpivano la testa, il viso e le braccia con bastoni elettrici finché non si scaricavano. A volte l’hanno privato del sonno, con il periodo più lungo durato tre mesi.

Ferite gravi da pestaggi selvaggi e seconda pena detentiva di sei anni

Il 9 giugno 2012, Li è stato arrestato ancora una volta. Durante la notte è stato legato sulla panchina della tigre. La polizia gli ha riempito la bocca di carta per impedirgli di gridare “La Falun Dafa è buona”.

Non appena il giorno successivo è stato trasferito nel centro di detenzione di Linxia, la guardia Shan Yulong l’ha colpito in faccia ed in seguito portato in una stanza vuota dove l’ha picchiato selvaggiamente sulla testa, sul viso e sul corpo. Li era coperto di lividi.

La seconda mattina, Lin Jinxia, il capo del centro di detenzione con la guardia Shan, l’hanno picchiato nuovamente.

Il terzo giorno, la guardia Hu Peixing gli ha frustato le gambe con una corda di canapa inzuppata, poi gli hanno preso a calci le gambe e il petto, che erano ormai ricoperti di lividi neri e blu. Anche la sua testa è stata ferita.

Il 10 agosto, due mesi dopo il suo arresto, Li è caduto in coma ed è stato portato in ospedale. Il medico ha scoperto che a causa delle percosse subite, aveva avuto un'emorragia cerebrale. Prima di essere rilasciato su cauzione, è stato operato ed è rimasto in ospedale per quarantaquattro giorni.

Il 12 novembre 2012, il tribunale di Linxia ha tenuto un'udienza a casa sua e l’ha condannato a sei anni. Gli è stato permesso di scontare del tempo fuori dalla prigione.

A causa delle conseguenze dell'emorragia cerebrale, Li soffre spesso di mal di testa, vertigini e debolezza agli arti.

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