(Minghui.org) Nell'autunno dell’anno scorso, dopo il divorzio dalla moglie e la morte del padre, anche la madre del praticante Guo Hao è morta mentre lui era ancora in prigione. Guo ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996, aveva una famiglia felice, ma l'ha vista distrutta dopo che il Partito Comunista Cinese nel luglio 1999 ordinò la persecuzione.

In questo momento l’uomo, un ex medico del pronto soccorso della contea di Jianping, nel Liaoning, è in prigione per un periodo imprecisato a causa della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione.

Guo ha perso il lavoro per aver sostenuto la sua fede. È stato arrestato il 5 dicembre 2002 e nel giugno 2003 condannato a tre anni, ma nel frattempo, sua moglie ha divorziato da lui e se n'è andata con il loro figlio.

Il padre, Guo Yuanzhong, a causa della detenzione e del divorzio del figlio, ha subito delle complicazioni per un ictus cerebrale, in seguito è diventato incapace di badare a se stesso e dopo tre anni e quattro mesi è morto.

Quando è stato rilasciato dalla detenzione, Guo, per sopravvivere si è affidato alla pensione di sua madre che soffriva di ipertensione arteriosa, diabete per lo stress e depressione. Dato che la polizia veniva continuamente a molestarlo, è stato costretto a vivere tre volte fuori casa e a vagabondare.

Il 9 novembre 2015, mentre si trovava dal praticante Sha Jintang, Guo è stato nuovamente arrestato ma subito rilasciato perchè soffriva di pressione alta. Lo stesso giorno Sha è stato condannato a tre anni e successivamente a cinque anni di libertà vigilata.

Guo ha continuato ad essere perseguitato dalla polizia, il suo caso è stato affidato alla procura che il 13 ottobre 2016 lo ha convocato. Dopo che si è rifiutato di firmare l'atto d'accusa, la polizia ha chiesto il numero di telefono del suo avvocato e lo ha rilasciato.

Sette mesi dopo, Guo si è presentato in tribunale, anche se il giudice in quel momento ha rinunciato ad annunciare il verdetto e lo ha mandato a casa.

Intorno alle ore otto del 23 agosto 2018, Guo era pronto a fare colazione quando qualcuno ha bussato alla porta. La madre Zhang Li ha aperto leggermente e visto tre giovani uomini, uno di loro ha afferrato la maniglia della porta e tutti e tre sono entrati di forza.

Appena Guo si è avvicinato, le tre persone si sono identificate come agenti di polizia di Chengxi e gli hanno chiesto di andare alla centrale di polizia per verificare alcune informazioni con la promessa di rimandarlo a casa non appena avessero finito di fargli alcune domande.

Zhang ha aspetto ansiosamente in casa ma poiché Guo non tornava, ha preso un taxi e si è recata alla stazione di polizia per cercarlo. Arrivata lì, gli agenti le hanno negato le informazioni a riguardo.

Zhang, delusa, è tornata a casa intorno alle ore undici di sera. Successivamente quattro giovani hanno bussato alla porta e le hanno riferito che Guo era stato portato al centro di detenzione locale, ed erano venuti a prendere dei vestiti e chiedere di firmare il mandato di arresto, ma lei ha rifiutato.

Malgrado Zhang aveva difficoltà alle gambe che la rendevano incapace di salire le scale, ha consegnato diciotto lettere: Al tribunale della contea, alla procura, al dipartimento di polizia, al governo della contea e al congresso della contea per chiedere la scarcerazione di suo figlio, purtroppo senza successo.

Zhang è riuscita a trovare un avvocato in grado di difendere Guo, il quale è andato a trovarlo nel centro di detenzione. Poco tempo dopo, la mamma ha perso le tracce di suo figlio perchè era stato trasferito. La donna è andata alla stazione di polizia per chiedere informazioni su dove si trovava, ma il capo della polizia ha finto di non essere lui il responsabile e quando in seguito la mamma è andata in tribunale, gli addetti al servizio di accoglienza l'hanno indirizzata alla stazione di polizia, ma solo tre mesi dopo, quando Guo l'ha chiamata, ha scoperto che era stato trasferito nella prigione di Kangjiashan.

Zhang è morta nell'autunno dell'anno scorso in una profonda angoscia e con difficoltà nel vivere da sola. Al momento in cui scriviamo questo articolo, il signor Guo non sa ancora della morte di sua madre e non è chiaro per quanto tempo sia stato condannato.

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