(Minghui.org) Lo scorso 17 aprile, i praticanti della Falun Dafa, della grande area urbana di Filadelfia hanno organizzato un’attività presso il Liberty Bell Center dell'Independence National Historical Park, per commemorare la 22° ricorrenza della protesta pacifica del 25 aprile 1999. Hanno partecipato oltre 10.000 praticanti, provenienti da ogni angolo della Cina, si sono riuniti vicino all’edificio del governo centrale a Pechino. Lo scopo del raduno era mirato alla presentazione di una petizione, affinché si garantisse lo status legale della pratica spirituale, senza fini politici ed in particolare l’interruzione delle vessazioni nei confronti dei praticanti. Nonostante la platea fosse numerosa, la chiamata è stata ordinata e pacifica, ma soprattutto conciliativa. Il PCC (Partito Comunista Cinese), tuttavia, l’ha interpretata come una rivolta contro il governo centrale e con questo pretesto ha iniziato la persecuzione verso la Falun Dafa; la brutale persecuzione continua ancora oggi.

Filadelfia, i praticanti si riuniscono al Liberty Bell Center dell'Independence National Historical Park per commemorare il 25 aprile

Un passante (davanti a destra, in blu) impara gli esercizi

I praticanti spiegano la persecuzione

I praticanti hanno presenziato la manifestazione, mostrato gli esercizi, esposto i poster informativi e distribuito volantini, inoltre hanno informato il pubblico sulla persecuzione e invitato le persone a firmare una petizione per chiederne la fine.

Alcuni praticanti veterani, presenti all’evento del 25 aprile a Pechino ventidue anni fa, hanno condiviso la loro esperienza.

Il lato nobile e coraggioso dei praticanti del Falun Gong

Huang Kui, il 25 aprile del 1999, era uno studente dell'Università Tsinghua di Pechino, e la sera prima aveva incontrato un suo compagno di classe che gli aveva raccontato come la polizia di Tianjin aveva picchiato ed arrestato alcuni praticanti locali ed ha riferito: “Sono rimasto impressionato dalle sue parole ed il giorno successivo avevo deciso di recarmi spontaneamente presso “l'Amministrazione nazionale per i reclami e le proposte pubbliche”, perché il comune di Tianjin fa parte del governo centrale”.

“Ero visibilmente preoccupato prima di partire, in quanto conoscevo la vera natura del PCC e l'orrore del massacro del 4 giugno. Non ero sicuro quali sarebbero state le intenzioni delle autorità… stavo andando incontro ad una repressione oppure rischiavo di essere sparato. Per senso di responsabilità, sapevo che dovevo semplicemente e con fierezza alzarmi in piedi e parlare a favore della Falun Dafa insieme agli amici praticanti”, ha confessato Huang.

I ricordi di quel giorno erano ancora vividi in lui ed ha continuato: “Il nostro autobus è arrivato al complesso di Zhongnanhai [gli edifici del governo centrale, che è vicino all'ufficio amministrativo nazionale per i reclami e le proposte pubbliche] la mattina del 25 aprile e molti praticanti erano già in silenzio lungo le vie cittadine, tutto era molto tranquillo. L'intera giornata è trascorsa pacificamente senza violenza e con toni pacati. Intorno alle 21:00, abbiamo appreso che i praticanti di Tianjin erano stati rilasciati e in tranquillità dopo aver ripulito tutta la spazzatura, siamo rientrati”.

Ha concluso: “L’opposizione pacifica di quel giorno, ha spinto il Falun Gong sulla scena mondiale. Questo è stato il più grande dissenso pacifico, dopo che il regime è salito al potere. I praticanti hanno dimostrato un nobile atteggiamento che ha costituito un esempio per tutti e di come una comunità possa interagire pacificamente con un regime totalitario… un coraggio senza precedenti”.

Mostrare al mondo che la Falun Dafa è buona

WangLanlan ha iniziato a praticare il Falun Gong nel marzo 1998, mentre frequentava l'Università Tsinghua. “È stato un periodo meraviglioso, abbiamo sempre letto gli insegnamenti del Maestro ed eseguito gli esercizi all’interno del campus”, ha affermato.

Il 24 aprile, aveva deciso che il giorno successivo con gli amici praticanti, si sarebbero recati presso l'amministrazione nazionale per i reclami.

“Intorno alle 9:00 del mattino, con un compagno di classe ho preso un autobus. Arrivati sul posto ho notato che c'erano già molti praticanti e confesso che è stato molto gratificante incontrarne numerosi e fortemente coesi. Tutti stavano in religioso silenzio e con una postura ordinata, aspettando la decisione del governo”.

Oltre 10.000 persone hanno dissentito pacificamente, dall'inizio dell’evento sino alla fine. “Questo avvenimento può ritenersi un vero miracolo, vi rendete conto che tutto ciò è accaduto sotto il regime comunista cinese! Questo ha mostrato a tutta la nazione ed al mondo quanto è meravigliosa la Falun Dafa… ha impressionato tutta l’umanità civile”, ha evidenziato Wang.

Una combinazione di giustizia, gentilezza, fede e coraggio

Gong Qinhua, era un medico di medicina cinese che viveva a Pechino e quel giorno ha partecipato tutta la sua famiglia. “Era una giornata come ogni altra, tutto procedeva ordinatamente, secondo le abitudini comuni. Non avrei mai creduto che quel giorno sarebbe stato così significativo”, ha sottolineato.

“Oltre 10.000 praticanti si sono riuniti per parlare a favore della Dafa e annunciare al mondo cos'è il Falun Gong. Il motivo del dissenso non era convalidare sé stessi, ad un praticante non importa se venisse diffamato o calunniato, tutto ciò non influirebbe minimamente nel suo percorso spirituale. Con la riunione spontanea e pacifica si voleva “gridare” a tutto il mondo che la Verità, la Compassione e la Tolleranza sono un bene prezioso e non dovrebbe essere perseguitato o bandito. Il fine ultimo è stato quello di salvaguardare la pratica con giustizia, gentilezza, fede e coraggio”, ha concluso.

I praticanti non hanno fatto nulla di sbagliato

KeYi, aveva solo nove anni quando andò a Pechino nell'aprile 1999. “È stato un giorno speciale per me. La mia famiglia viveva abbastanza lontano e non è arrivata a Pechino in tempo. La polizia ci ha portato in una via molto stretta e terrorizzata ho iniziato a piangere. Di quel momento ho un ricordo vivido e ricorrente, un praticante mi teneva la mano e mi diceva: “Non abbiamo fatto niente di sbagliato… non piangere, figliolo! Sono trascorsi molti anni, esattamente ventidue dall’inizio della persecuzione, eppure ricordo sempre quella frase. Continuo a ripetermi che non ho fatto niente di sbagliato, perché ho seguito i principi fondamentali per tutta la vita e vorrei dire ad alta voce… la Falun Dafa è buona”.

I praticanti fuori dalla Cina condannano la persecuzione

TerriMorse esegue gli esercizi

TerriMorse è un istruttore di volo e praticava la Falun Dafa da soli tre mesi prima dell’evento. Ha affermato: “Oltre 10.000 praticanti hanno dissentito con il regime nell'aprile 1999 e ventidue anni dopo, potenzialmente, siamo ancora qui per chiedere le stesse cose. I principi di Verità, Compassione e Tolleranza, nessuno potrà mai eliminarli ed auspico a tutti di capire quanto sono grandi le convinzioni dei praticanti. Una volta che le persone conosceranno la verità, nascerà spontaneamente un senso di giustizia e la persecuzione finirà presto… il bene prevarrà sul male”.

SantoshKrishnamurthy, elogia il coraggio dei praticanti

SantoshKrishnamurthy è un esperto ingegnere informatico originario dell’India. “L'appello ha mostrato il coraggio dei praticanti dopo che la libertà di credo gli è stata privata. Quando il regime comunista ha proibito di esercitare la propria fede hanno continuato a opporsi pacificamente, mantenendo un atteggiamento conciliante verso il governo. La difesa di questi valori mostra il coraggio di quanti hanno salvaguardato la Verità e portato avanti la fede”, ha evidenziato.

L'ingegnere informatico Alex Luchansky si è rivolto ai presenti: “Siamo qui davanti alla Liberty Bell, nel luogo di nascita della libertà, questo sito è il più importante d'America. Sulla stele accanto a me è inciso il Primo Emendamento, che garantisce la nostra libertà di religione, parola e stampa. Nessun governo o istituzione può vietarli o portarli via”.

“Tutto ciò è molto rappresentativo, per cui negli Stati Uniti godiamo della libertà e viene espressa da noi stessi, ma in Cina i praticanti del Falun Gong sono perseguitati. Con questo voglio dire che tutto il genere umano dovrebbe ottenerla, il regime cinese deve capire che la fede è un valore dato da Dio”.

"Ci auguriamo che il messaggio che trasmettiamo qui oggi, venga diffuso dalla Liberty Bell fino alla Cina”, ha affermato Alex.

Sostegno pubblico alla Falun Dafa

Le attività dei praticanti hanno attirato l'attenzione di molti visitatori. Diversi hanno firmato una petizione, per chiedere la fine della persecuzione.

Dustin Sellers, un ingegnere di software dell'Ohio, ha detto che questa era la prima volta che sentiva parlare della Falun Dafa. Pratica yoga ed ha apprezzato l'atmosfera pacifica che ha percepito, mentre i praticanti eseguivano gli esercizi. “Qualsiasi persecuzione è sbagliata… è un peccato che esista ancora. A peggiorare le cose, il regime cinese blocca la diffusione delle informazioni. Le persone dovrebbero essere in grado di praticare liberamente e avere il diritto alla libertà di credo”, ha sostenuto.

Jonathan, un insegnante di New York ha riferito di sapere che il regime cinese ha perseguitato molte minoranze etniche: “Mi rattrista quando sento che la Falun Dafa è perseguitata. Esporre la persecuzione è importante per fermarla e la comunità internazionale dovrebbe indagare e fermare questa persecuzione, in particolare l'atrocità del prelievo di organi da praticanti ancora in vita, incarcerati per sostenere la loro fede”.

Jamie Yates è un impiegato delle poste della Virginia ed ha affermato: “Le persone sotto il regime vengono rapite e i loro organi vengono prelevati in modo coatto e venduti a chi ne fa richiesta. Questo è terribile… c’è il pericolo che si possa creare un precedente e utilizzare lo stesso sistema ovunque”.

La figlia sedicenne di Jamie, Darcy Yates, ha evidenziato come la persecuzione è stata orribile: “Non credo che il regime cinese possa perseguitare il suo popolo per ciò in cui credono. Vi rendete conto che le persone vengono uccise solo perché praticano la meditazione, tutto questo è pura follia”.

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