(Minghui.org) Il 23 aprile scorso i praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una manifestazione davanti all'ambasciata cinese di Parigi, in Francia, per commemorare l'appello del 25 aprile 1999 a Pechino. L'appello razionale e pacifico dei praticanti per il loro legittimo diritto di praticare la loro fede è stato un evento importante, nella storia cinese. I praticanti parigini hanno informato la gente sulla persecuzione della Falun Dafa messa in atto, negli ultimi ventidue anni, dal Partito Comunista Cinese (PCC). Inoltre hanno raccolto firme per una petizione che chiede la fine della persecuzione.

I praticanti si radunano pacificamente davanti all'ambasciata cinese a Parigi

Gli automobilisti che passavano davanti al raduno salutavano i praticanti per esprimere il loro sostegno. Alcuni hanno abbassato i finestrini per prendere dei volantini e molti hanno firmato la petizione, quando hanno saputo della persecuzione contro la Falun dafa.

Tang Hanlong, presidente dell'Associazione della Falun Dafa in Francia, si rivolge alla manifestazione

Tang Hanlong, presidente dell'Associazione della Falun Dafa in Francia, ha presentato il background dell'Appello del 25 Aprile, ed ha esposto la brutale persecuzione del PCC, che continua ancora oggi. Egli ha invitato le persone di tutti i ceti sociali a guardare attraverso le bugie del PCC, e scegliere di stare dalla parte della giustizia e della coscienza.

Fiorella Luna (a destra), rappresentante di End Transplant Abuse in China (ETAC) in Francia, tiene un discorso alla manifestazione

L'avvocato Pascal Coss ha firmato la petizione e ha affermato: "Le informazioni che abbiamo appreso dimostrano che il Partito Comunista Cinese è una dittatura moderna. Questa persecuzione è spaventosa. Il partito comunista copre i fatti e controlla tutto, si comporta come un demone".

Jennifer, una tecnologa agricola, ha detto che il PCC porta continuamente disastri al popolo cinese. Quando ha saputo che utilizza la tortura per costringere i praticanti della Falun Dafa a rinunciare alla loro fede, ha affermato: "È un crimine inumano!".