(Minghui.org) Un uomo che era stato arrestato nel maggio 2015 per la sua fede nel Falun Gong, è morto appena dieci giorni prima della scadenza della sua pena detentiva di cinque anni e mezzo. I familiari del cinquantacinquenne Pan Xujun, che proviene dalla città di Xuzhou, nella provincia dello Jiangsu, sospettano che sia stato ucciso per i suoi organi.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Negli ultimi ventidue anni, innumerevoli praticanti sono stati arrestati, imprigionati e torturati per aver sostenuto la loro fede. Rapporti di testimoni e medici cinesi rivelano anche che un gran numero di praticanti del Falun Gong, nelle prigioni ed in altre strutture di detenzione, sono stati uccisi per i loro organi, che vengono venduti e prelevati, a scopo di lucro, negli ospedali statali e militari.
Pan Xujun
L'8 novembre dell'anno scorso, dieci giorni prima del previsto rilascio di Pan dalla prigione di Hongzehu, sono stati convocati i suoi familiari. Quando sono arrivati, hanno visto il suo corpo nella camera mortuaria. Un medico della prigione ha mostrato loro uno dei suoi organi (i dettagli sono sconosciuti), affermando che l'autopsia ha stabilito che era morto per un ictus.
La famiglia del signor Pan non ha accettato la spiegazione e sospetta che l'uomo sia stato ucciso per i suoi organi, perché era stato sottoposto ad esami e test intensivi durante il suo primo mandato, tra il 2002 ed il 2010. I familiari credono che le sue informazioni mediche siano state immagazzinate in una sorta di database per l'abbinamento degli organi e che sia stato selezionato nel 2015, dopo essere stato condannato per la seconda volta.
Quando la prigione ha offerto loro un risarcimento, inizialmente non l'hanno accettato, insistendo nell'intenzione di presentare una denuncia contro la struttura detentiva ma, dopo aver subito pressioni dai funzionari della città e del villaggio, in seguito si sono arresi.
Il corpo di Pan è stato cremato tre mesi dopo ed è stato sepolto nel cimitero del suo villaggio. La sua famiglia ha rifiutato di rivelare al corrispondente Minghui l'ammontare del risarcimento ricevuto dalla prigione.
La sera del 19 maggio 2015 Pan è stato arrestato per l'ultima volta, dalla polizia di guardia, al suo ritorno a casa. Quando si trovava nel centro di detenzione della contea di Pei, diverse guardie l’hanno picchiato con bastoni di gomma, dopo averlo sorpreso a fare gli esercizi del Falun Gong. Non poteva più camminare da solo e doveva essere sorretto.
Nel 2016 è stato condannato, dal tribunale della contea di Pei, a cinque anni e mezzo, quindi è stato trasferito nella prigione di Hongzehu, dove è stato perseguitato a morte.
La scelta del Falun Gong
Pan, insegnante di inglese della scuola media, ha iniziato a praticare il Falun Gong nell'agosto 1996. La sua rinite cronica, l'otite media e la proctite sono presto scomparse. La sua anca destra era molto rigida a causa di un intervento chirurgico subito trent'anni prima, ma si è sbloccata dopo aver iniziato a praticare. Era in grado di fare la meditazione con le gambe incrociate per più di un'ora, nella posizione del loto.
A scuola spesso insegnava anche oltre l'orario stabilito, per aiutare gli studenti, ed ha contattato gli editori, con lo scopo di abbassare il costo dei libri di testo. A casa la sua vita familiare era molto armoniosa. Lui ed I suoi familiari vivevano in un condominio con scarsa insonorizzazione e spesso sentivano i vicini litigare. I loro vicini, tuttavia, erano stupiti di non averli mai sentiti discutere.
Nell'autunno del 2014 ha visto un uomo disteso sulla strada. Avvicinandosi ha scoperto che era ubriaco ed era stato ferito in un incidente. Pan ha cercato di svegliarlo, ma non ci è riuscito. Seguendo il suggerimento di un’altra persona, ha trovato il cellulare che l'uomo aveva in tasca ed ha contattato la sua famiglia.
Ha aspettato che un'ambulanza lo portasse in ospedale. L'altra persona, che era rimasta con lui, ha detto agli altri passanti che era stata testimone e che non era stato Pan a colpire l'uomo. Ha affermato che è così raro che ci siano ancora persone disposte ad aiutare gli altri in tali circostanze, poiché molti buoni samaritani in Cina finiscono per essere accusati loro stessi e spesso sono costretti a pagare le spese mediche ai feriti.
Molestie dopo l'inizio della persecuzione
Quando il regime comunista ha iniziato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, la polizia l’ha costantemente molestato ed ha anche perquisito il suo appartamento. A volte veniva portato via, nel cuore della notte, per essere interrogato.
Poiché si rifiutava di scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong o di consegnare i suoi libri della pratica, la direzione della scuola gli ha impedito di insegnare per un anno e mezzo e l’ha tenuto in un centro per il lavaggio del cervello.
In seguito la scuola ha comunicato che poteva tornare al lavoro, ma non gli ha mai permesso di insegnare. Nelle riunioni dello staff, lo sottoponevano a sessioni di "umiliazione e lotta", in cui veniva umiliato e criticato. Nei fine settimana, nelle vacanze o nelle pause scolastiche, era costretto a rimanere all'interno della struttura scolastica. Quando in città si verificavano grandi eventi politici, i dirigenti scolastici lo tenevano a scuola per tutta la notte e non lo lasciavano tornare a casa.
Nel luglio 2000 Pan è stato arbitrariamente trattenuto a scuola per diversi giorni. A metà luglio il preside Ji Chuanmin l’ha denunciato alla polizia. Il capo della polizia Dong Lisuo e l'ufficiale Zhang Zongjian l’hanno interrogato, trattenendolo alla stazione di polizia per tutta la notte, prima di rilasciarlo la mattina successiva.
Con la costante propaganda diffusa dall'Ufficio 610, sia Pan che la sua famiglia hanno vissuto in condizioni di tremenda angoscia, tanto che ha quasi subito un crollo mentale.
Detenuto in un centro per il lavaggio del cervello
All'inizio di febbraio 2001, poche settimane dopo che la stazione televisiva controllata dallo stato aveva trasmesso la bufala dell'auto-immolazione di Tiananmen, Pan è stato arrestato e portato al centro per il lavaggio del cervello del centro di detenzione della contea di Pei.
Conosciuto all'esterno come "Centro Studi di Educazione Legale", tutti i praticanti del Falun Gong detenuti lì sono stati sottoposti a torture e coercizioni, allo scopo di costringerli a rinunciare alla loro fede.
Pan è stato tenuto nel centro per il lavaggio del cervello per quasi un anno. Il suo stipendio di 10.000 yuan (circa 1.293 euro) è stato sospeso dall'Ufficio 610. Nel tentativo di indebolire la sua forza di volontà ed aumentare la pressione, le autorità hanno costretto i suoi familiari e gli amici intimi a cercare di persuaderlo a rinunciare al Falun Gong.
Sei mesi dopo, conseguentemente all'intensificazione del controllo internazionale su quel particolare centro di lavaggio del cervello, Pan ed altri cinque praticanti sono stai trasferiti nella nuova sede del complesso governativo di Hutun Town. Oltre al continuo lavaggio del cervello, le autorità li ha obbligati a coltivare verdure ed a praticare il Tai Chi (per interferire con la pratica del Falun Gong).
Condannato a nove anni
Nel dicembre 2001 Pan ed altri due praticanti, il signor Cao Houcun e la signora Wang Xinchun, sono fuggiti dal centro per il lavaggio del cervello. L'ufficio 610 della contea di Pei ha emesso una ricompensa di 200.000 yuan (circa 25.850 euro) per poterli individuare ed ha inviato centinaia di agenti per cercare di catturarli nuovamente.
Otto mesi dopo l'uomo è stato arrestato nella città di Bengbu, situata nella vicina provincia dell'Anhui. Mentre era trattenuto in un hotel di Bengbu, la polizia l’ha picchiato, provocandogli estesi ematomi al volto. Nei giorni successivi è stato portato in due diverse strutture alberghiere per essere interrogato. La polizia l’ha poi trattenuto nel centro di detenzione della contea di Feng, nella città di Xuzhou. Gli è stato proibito di fare gli esercizi del Falun Gong ed è stato costretto ad intrecciare cesti di frutta. Durante questo periodo Li Chuanzhong e Kong Linghua della Divisione di Sicurezza Interna, l’hanno interrogato due volte.
Nel dicembre 2002 è stato trasferito dal centro di detenzione della contea di Feng a quello della contea di Pei. Le guardie l’hanno perquisito, costretto ad indossare l'uniforme del centro di detenzione ed a recitare le regole della prigione. Non gli è stato permesso di fare gli esercizi del Falun Gong.
Poco dopo la Procura della contea di Pei ha approvato il suo arresto e, nel luglio 2003, è stato processato dal tribunale. Il procuratore non gli ha permesso di difendersi.
In seguito è stato condannato a nove anni. L'uomo ha fatto ricorso contro il verdetto, ma il tribunale intermedi della città di Xuzhou ha confermato la sentenza originale, senza udienza d'appello. Non ha mai ricevuto alcun documento ufficiale relativo alla sentenza.
Torturato in prigione
Alla fine di settembre 2003 è stato trasferito, ammanettato ed incatenato, dal centro di detenzione della contea di Pei alla prigione di Hongzehu.
In prigione l'uomo è stato sottoposto a percosse, privazione del sonno per lunghi periodi, uso limitato del bagno ed alimentazione forzata. In inverno la polizia gli versava acqua fredda nei vestiti e dentro le scarpe. A volte gli versavano acqua bollente sui piedi. Una volta è stato ammanettato, per ore, ad uno scaffale del magazzino, con le mani dietro la schiena. È stato anche legato con una cintura appositamente realizzata per bloccargli le mani intorno alla vita. In un'altra occasione le guardie l’hanno stretto in una morsa fin quasi a farlo soffocare.
Nel 2008, poiché si era rifiutato di rispondere all'appello, il detenuto Zhang Lei l’ha afferrato per il collo, tenuto sotto al braccio e trascinato per oltre dieci metri, soffocandolo fin quasi a farlo morire.
Tra febbraio e maggio 2009, ha fatto uno sciopero della fame per protestare contro la persecuzione e chiedere il suo immediato rilascio. Invece di smettere nelle loro azioni, le guardie hanno iniziato un programma di nove mesi di torture intensive.
È stato picchiato costantemente, nutrito a forza e gli è stato negato il sonno per giorni. Il suo volto era tumefatto e perdeva sangue dalla bocca. A volte le guardie istigavano i detenuti a trascinarlo a terra in cerchio. In altre sessioni di tortura, gli versavano addosso dell'acqua fredda o gli coprivano la bocca e gli versavano acqua su per il naso.
Estremamente debole ed emaciato, i detenuti lo legavano ad un letto, gli spargevano spezie sulla bocca, gli iniettavano acqua dal naso o negli occhi, glieli chiudevano o gli infilavano una cannuccia nelle narici. Un detenuto gli ha afferrato forte la testa e l'ha strattonanata, causandogli gravi danni al collo.
Dopo nove mesi di torture, la sua pressione sanguigna è crollata. Il suo cuore era talmente debole che a volte non riusciva nemmeno a sentirlo battere. Soffriva anche di perdite di memoria a breve termine e non riusciva a ricordare cose accadute il giorno stesso. Una volta è svenuto, dopo essersi chinato per strappare le erbacce, come parte del lavoro forzato, e gli ci è voluto un po' a riprendersi.
Esame medico allarmante
Quando Pan, a causa delle torture subite, era quasi sul punto di morire, il direttore dell'ospedale della prigione, Gan, gli ha fatto due volte l'elettrocardiogramma. Ne ha disposto quindi il trasferimento all'ospedale della città di Suqian per ulteriori esami, dove gli hanno fatto un ulteriore controllo per verificare la funzionalità del fegato. Le guardie non hanno mai spiegato a cosa servissero tali esami ed i medici non l’hanno mai informato sul loro esito.
Le infermiere hanno prelevato più volte il suo sangue e quello di altri detenuti, mentre le guardie stavano nelle vicinanze, armate di bastoni elettrici.
I frequenti ed approfonditi esami sanitari hanno portato Pan ed i suoi familiari a chiedersi se fosse stato preso di mira per il prelievo di organi.
Nel novembre 2010 l'uomo è stato rilasciato, con ferite al cuore, al collo ed alla schiena. È sopravvissuto a malapena al primo periodo di detenzione, ma non al secondo.
Molestie prima dell'ultimo arresto
A partire da aprile 2015, un mese prima del suo ultimo arresto, gli agenti della stazione di polizia di Pei Cheng hanno iniziato a molestare Pan a casa, e sua moglie al lavoro. Intorno alle 20:00 del 13 aprile l'ufficiale Zhang Chan ed altri cinque agenti hanno fermato Pan nel corridoio del suo condominio ed hanno tentato di scattargli una foto. Gli hanno ordinato di consegnare il suo cellulare ed hanno chiesto di farli entrare nel suo appartamento, cosa che si è rifiutato di fare. Ha detto che le molestie avrebbero spaventato i suoi familiari ed i vicini. Dopo quasi un'ora di attesa, la polizia se n'è andata.
Alle 14 del 4 maggio 2015 l'ufficiale Zhang, insieme ad un altro funzionario, l’hanno molestato di nuovo. Hanno anche bussato alle porte dei suoi vicini terrorizzati, chiedendo loro informazioni personali.
Informazioni di contatto dei responsabili della persecuzione:
Prigione di Hongzehu: +86-527-86478123
Filiale dell'amministrazione della prigione: +86-527-86478069, +86-527-86478072
Zhai Hongju ("), direttore della sezione Amministrazione penitenziaria: +86-527-86478069, +86-527-86478072, +86-13511790345 (cellulare)
Zhou Shengcai ("), direttore della sezione Amministrazione penitenziaria: +86-13852835916
Hu Juqiu ("), funzionario, Sezione Amministrazione Penitenziaria: +86-527-86478069, +86-527-86478072
Ramo Riforma Educativa: +86-527-86478075, +86-527-86478076
Cao Xinhong ("), funzionario, Filiale di riforma dell'istruzione: +86-13611572127 (cellulare)
Sun Yun ("), psicologo assunto dalla prigione per "trasformare" i praticanti: +86-527-86478078
Dong Libao ("), psicologo assunto dalla prigione per "trasformare" i praticanti: +86-527-86478078
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