(Minghui.org) La signora Liao Guanghui è ancora in coma, tre mesi dopo che presumibilmente "è caduta e ha battuto la testa mentre usava il bagno" mentre scontava una condanna per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale che è stata perseguitata dai regime comunista cinese dal 1999.

Liao, residente nella città di Mianyang, provincia del Sichuan, è stata arrestata il 20 luglio 2019 e condannata a tre anni con una multa di 3.000 yuan (circa 390 euro) dal tribunale distrettuale di Fucheng il 25 settembre scorso. La prova dell'accusa utilizzata era la distribuzione di DVD su come una donna della provincia dell’Hebei di nome XieXiufen, che è rimasta paralizzata per sedici anni, è guaritadopo aver praticato il Falun Gong.

Quando Liao è stata portata nella prigione femminile di Longquanyi (nota anche come prigione femminile di Chengdu) il 20 gennaio di quest’anno, è stata sottoposta ad un esame fisico ed è stata trovata in ottima salute.

Intorno alle cinque del mattino del 10 marzo, la famiglia di Liao ha ricevuto una chiamata da una guardia carceraria, che chiedeva loro di andare all'ospedale Huaxi per firmare un modulo di consenso per un intervento al cervello.

La guardia ha affermato che Liao era caduta battendo la testa mentre usava il bagno la notte prima, ma il medico dell'ospedale Huaxi ha rivelato che aveva ferite alla trachea e ad uno dei polmoni, portando la sua famiglia a sospettare che Liao avesse subito ferite da tortura per non aver rinunciato al Falun Gong. Il dottore ha anche detto che l'intervento sarebbe costato oltre 100.000 yuan (circa 1.300 euro) e la prigione ha chiesto alla famiglia di pagarlo.

Il figlio di Liao ha depositato tutti i suoi risparmi pari a 5.850 yuan (circa 760 euro) per le sue spese mediche. La prigione ha anche chiesto l'accesso ai 4.000 yuan (circa 520 euro) sul suo conto da commissario per pagare le spese mediche.

Quando il marito di Liao, il signor Li Shuangquan, ed il figlio le hanno fatto visita in ospedale il 14 marzo, la sua testa era avvolta con una garza ed era sotto ossigeno. Devastato nel vederla in coma, suo figlio l’ha chiamata: "Mamma, mamma!" Ma Liao non ha risposto e non ha nemmeno mosso gli occhi.

Nonostante la richiesta della famiglia, la prigione ha rifiutato di rilasciarla in libertà condizionale, invece hanno ingannato i suoi familiari facendo loro firmare il modulo di consenso per il suo trasferimento all'ospedale della prigione il 30 marzo, illudendoli che lì sarebbe stato più facile per loro vederla.

Per oltre un mese alla famiglia di Liao non è stato permesso di farle visita. Il 7 maggio una guardia carceraria di nome Wu li ha chiamati improvvisamente chiedendo loro di andare in prigione. Quando il marito e il figlio di Liao vi si sono recati il 10 maggio, il medico della prigione ha permesso loro di vedere Liao solo tramite videoconferenza mostrando solo la sua testa, senza mostrare tutto il suo corpo.

La prigione ha chiesto di nuovo a suo figlio di pagare le sue spese mediche, ma lui si è rifiutato di farlo perché non aveva risparmi, con due figli da allevare da solo. Alla fine una guardia carceraria gli ha preso 20 yuan (circa 2,50 euro), lasciando a lui e a suo padre solo il denaro per le spese di viaggio per tornare a casa.

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Informazioni di contatto degli autori:

Wu (吴), guardia carceraria: +86-18010650330

Wang Yaheng (王雅恒), segretario del comitato residenziale di Chaoyang: +86-13658111840 Chen Hui (陈辉), capo dell'ufficio per la sicurezza interna del distretto di Fucheng: +86-13981185400

Zhao Yijiang (赵一江), ufficiale di polizia: +86-13730702336

Dipartimento di polizia della città di Mianyang: +86-816-2498000

Dipartimento di polizia del distretto di Fucheng: +86-0816-2243110

Stazione di polizia di Huayuan: +86-816-2366987

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