(Minghui.org) Un residente della città di Jiujiang, nella provincia dello Jiangxi, è stato arrestato nel 2014 per via della pratica del Falun Gong e condannato a tre anni e dieci mesi di prigione, dove è stato brutalmente torturato. Solo due anni dopo essere stato rilasciato, è stato nuovamente arrestato nel 2019 e segretamente condannato a cinque anni.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il signor Liu Qiusheng, un ex analista statistico di cinquantasei anni, ha iniziato a praticare il Falun Gong nell'agosto 1996. É stato arrestato e detenuto diverse volte dall'inizio della persecuzione. Il suo stipendio è stato abbassato di tre livelli e successivamente è stato licenziato.

Il signor Liu Qiusheng dopo essere stato torturato

Ultimo arresto e sentenza

Il 2 luglio 2019 Liu è stato arrestato e picchiato dagli agenti della stazione di polizia stradale di Sanli. La sua casa è stata perquisita. La polizia ha sequestrato tutti i fondi che aveva ricevuto come risarcimento forfettario dal governo per la demolizione della sua casa per progetti di sviluppo urbano. I fondi erano sotto forma di 6.000 yuan (circa 790 euro) in contanti e 50.000 dollari USA (circa 42.700 euro) in certificato di deposito, quest'ultimo risparmiato per le tasse universitarie di suo figlio. La polizia ha usato il CD in valuta straniera come prova per accusarlo di "collusione con forze straniere".

Dopo essere stato detenuto per oltre un anno, il 28 luglio dello scorso anno Liu è stato processato dal tribunale della contea di Yongxiu e condannato a cinque anni da scontare nella prigione di Yuzhang, con una multa di 20.000 yuan (circa 2.640 euro).

Liu ha fatto appello al tribunale intermedio della città di Jiujiang ed ha incaricato due avvocati di rappresentarlo. Il 9 novembre il tribunale ha confermato la sentenza originale, senza che i suoi avvocati o la sua famiglia fossero presenti all'udienza.

Arresti e incarcerazioni ripetuti

Dopo l'inizio della persecuzione, Liu è andato a Pechino nel luglio 2000 per fare appello per il Falun Gong ed è stato arrestato. Sua madre ha subito un duro colpo, ha avuto un ictus ed è morta. La polizia ha rifiutato di permettergli di partecipare al suo funerale.

Liu è stato arrestato di nuovo nel 2005 e condannato ad un anno e mezzo nel campo di lavoro forzato di Majialong, dove è stato sottoposto a diversi tipi di tortura. Dopo essere stato rilasciato dal campo, è tornato al lavoro ed il suo stipendio è stato ridotto al livello più basso tra tutti i dipendenti. Durante le date sensibili legate al Falun Gong, od ai principali eventi locali,l’Ufficio 610 lo monitorava strettamente, lo molestava e perquisiva la sua abitazione.

Il 9 dicembre 2009 gli agenti della divisione di sicurezza interna e dell'ufficio di pubblica sicurezza sono andati al suo posto di lavoro ed hanno iniziato a fotografarlo. L’hanno minacciato ed interrogato, ma lui si è rifiutato di rispondere alle loro domande.

Il praticante è stato arrestato a casa il 5 novembre 2010 ed è stato trattenuto in un centro di detenzione per due settimane, dove è stato picchiato.

Illustrazione della tortura: percosse

Nell’agosto 2011 gli agenti della divisione di sicurezza interna hanno tentato di arrestare il praticante, che è stato costretto a trasferirsi per sei mesi per evitare arresti. Dormiva allo stato brado, mendicava cibo e faceva tutti i tipi di lavoretti per mantenersi. Allo stesso tempo, la sua famiglia ed il suo supervisore al lavoro sono stati molestati.

Il 5 gennaio 2012 Liu ha chiesto ai suoi dirigenti aziendali di reintegrare il suo posto di lavoro, risarcirlo per lo stipendio che era stato trattenuto dal settembre 2011 e consentirgli di andare in pensione anticipatamente. Ha presentato nuovamente le tre richieste rispettivamente il 5 e il 7 febbraio 2012.

Il suo datore di lavoro ha chiesto che il praticante si arrendesse alla polizia prima di discutere le richieste con lui. Per evitare la persecuzione, ha vissuto di nuovo lontano da casa.

Siccome non l’ha trovato, la polizia ha costantemente molestato suo figlio adolescente e sua moglie, che è stata costretta a dimettersi dal lavoro ed in seguito ha divorziato da lui a causa della pressione.

Torturato in prigione

Il praticante è stato arrestato il 13 gennaio 2014 per aver parlato con la gente del Falun Gong. I 300 yuan (circa 40 euro) in contanti, il cellulare, due mazzi di chiavi ed i materiali del Falun Gong che aveva sono stati confiscati.

Liu è stato portato al centro di detenzione dove è stato schiaffeggiato e preso a calci da un medico.

Il 21 maggio 2014 l’uomo è stato processato dal tribunale della contea di Duchang ed il suo avvocato ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per conto suo. Ha insistito sul fatto di non aver fatto nulla di male nella pratica del Falun Gong.

É stato successivamente condannato a tre anni e dieci mesi; successivamente è stato portato nella prigione n. 3 della città di Jingdezhen il 24 giugno 2014 e trasferito in quella di Yuzhang il 21 luglio. Durante la detenzione, è stato sottoposto a vari metodi di tortura.

Il team del “controllo rigoroso”

All'arrivo alla prigione di Yuzhang è stato trattenuto dalla squadra di “controllo rigoroso” in un ambiente malsano. La stanza era calda, sporca ed umida. Di notte veniva morso dalle zanzare e non riusciva a dormire.

Durante il giorno era costretto a correre sotto il sole cocente, a stare su una gamba sola ed a rimanere di fronte al muro per ore. Gli veniva data mezza ciotola di porridge per ogni pasto.

Un giorno ha gridato: “La Falun Dafa è buona! Non è un crimine praticare il Falun Gong! Le guardie l’hanno trascinato in bagno e picchiato. Gli hanno sbattuto la testa contro il muro e l'hanno fatto sanguinare copiosamente. Successivamente gli hanno nastrato la bocca e l’hanno ammanettato sulla sedia della tigre.

Illustrazione della tortura: sedia della tigre

É stato costretto a correre, a svolgere lavori non retribuiti, a rimanere seduto su un piccolo sgabello per un lungo periodo di tempo ed a guardare video che diffamano il Falun Gong.

Non gli è stato permesso di chiamare la sua famiglia, né di acquistare beni di primanecessità .

Una volta è stato punito e costretto a stare in piedi di fronte al muro perché una guardia ha visto che stava trascrivendo in silenzio gli insegnamenti del Falun Gong a memoria.

Imprigionato in isolamento

Il 31 ottobre 2014 è stato messo in una cella d’isolamento piccola, sporca e umida in cui c'erano solo un letto ed un vaso da notte. É stato monitorato 24 ore su 24 tramite una telecamera di sorveglianza dalle guardie e dai detenuti.

É stato costretto a sedersi di fronte al muro in una stanza infestata da millepiedi, scarafaggi, cimici, pulci e persino topi. É stato anche sottoposto ad un rumore ad alto decibel, che gli ha causato mal di testa. Ha quasi avuto un esaurimento nervoso in quanto è stato confinato in quella stanza per oltre venti giorni.

Sessione di lavaggio del cervello

É stato portato ad una sessione di lavaggio del cervello e costretto a sedersi su un piccolo sgabello per ventiquattr’ore, mentre gli è stato ordinato di guardare video che diffamavano il Falun Gong.

Otto detenuti sono stati assegnati a controllarlo 24 ore su 24 per assicurarsi che non si addormentasse.

Le guardie hanno anche fatto a turno minacciandolo. Gli dicevano che se si fosse rifiutato di trasformarsi (rinunciare alla sua fede), il lavaggio del cervello e l'isolamento sarebbero continuati fino alla sua morte. Per nove giorni, non gli è stato permesso di dormire; a causa delle lunghe sedute sullo sgabello le sue natiche si sono infettate.

Licenziato dal lavoro

Durante la detenzione è stato sospeso dal suo posto di lavoro ed in seguito licenziato. Ha anche perso tutti gli altri benefici, compreso il sussidio per l'alloggio, l'assicurazione medica e quella pensionistica. Dopo tre anni, al suo rilascio nell’aprile 2017, era indigente. Ha perso tutte le fonti di reddito e la vita è diventata estremamente difficile per lui.