(Minghui.org) Sono una praticante veterana che pratica la Falun Dafa da oltre due decenni. Negli anni ho affrontato prove sia grandi che piccole, ma è stato solo di recente, attraverso un'esperienza in cui ho superato in sei giorni i sintomi ingannevoli di un ictus, che sono diventata consapevole di quanto sia compassionevole il Maestro e ho riconosciuto il potere della Dafa.

Sintomi improvvisi di ictus

All'una di notte del 25 dicembre 2021 stavo ancora dormendo, quando all'improvviso ho sentito un tendine della spalla che mi tirava il cervello. Le parole non possono descrivere quanto sia stato doloroso, nondimeno ho cercato di ignorare il tormento. Il fatto si è ripetuto altre due volte. Mi sono alzata dal letto per andare in bagno e mi sono accorta che non avevo forza nel braccio e nella gamba sinistra; ho camminato trascinandomi la gamba. Ho compreso che i precedenti tre stati di agonia erano il segnale di una tribolazione, ma non li avevo negati con pensieri retti. Sebbene sembrassi avere i sintomi di un ictus, non li ho considerati tali e non ho avuto pensieri negativi. Ho ricordato le parole del Maestro sulla “Circolazione celeste” nello Zhuan Falun. Mi sono detta: “Tutti i miei canali energetici sono aperti, non sono affatto malata”. Mi sono aggrappata a un pensiero: “Non devo minare la Fa. Che io faccia bene o no, il Maestro è l'unico che controlla la mia coltivazione. Nessuno è in grado di usarmi per danneggiare la Dafa perché non ho coltivato bene!”. Ho poi parlato al braccio e alla gamba sinistra: “Siamo un solo corpo. Non potete essere anormali solo perché il corpo principale non ha coltivato bene. Se i non praticanti scoprono la mia condizione attuale, la Dafa verrà minata, che oltretutto è un grande peccato! Finché il mio spirito non sarà carente e coltiverò in base alla Fa, il Maestro mi aiuterà”.

Nascondere la mia condizione a mio marito

A causa della natura del suo lavoro, mio marito torna a casa solo una volta ogni tre settimane. Quel giorno era appena tornato al lavoro dopo una pausa, ma ha chiamato inaspettatamente per dire che sarebbe tornato nuovamente a casa per riposarsi. Ha detto che sarebbe stato a casa nel pomeriggio e mi ha chiesto di preparargli da mangiare. Di solito si preparava da solo quello che voleva mangiare, ma questa volta mi ha chiesto di cucinare per lui. Mi sono resa conto che il Maestro voleva che praticassi la coltivazione risolutamente e che superassi il disagio fisico. In quel momento ho detto a me stessa che avrei accettato la sfida. Tuttavia, considerato che non avevo alcun controllo del lato sinistro del corpo, era più facile a dirsi che a farsi: volevo camminare ma non riuscivo a sollevare la gamba; volevo fare qualcosa ma non avevo forza nel braccio. Ho provato a cucinare e ho cercato di tenere un coltello con la mano sinistra che non aveva sensibilità, ma non riuscivo ad alzarlo. Mi sono chiesta come potessi fare a tagliare le verdure, dopo di che ho pensato alle parole del Maestro:

“Nel caso di un praticante, i pensieri dirigono i poteri nel fare le cose.” (Nona lezione, Zhuan Falun)

Ho detto al lato sinistro del mio corpo: “Siamo un solo corpo... inoltre i miei arti stanno bene. Con pensieri retti, un praticante usa il proprio intento mentale per ordinare alle proprie capacità sopranormali di fare le cose. Perciò superiamo il problema e facciamo ciò che deve essere fatto!”. Proprio in quel momento la mano sinistra ha riacquistato sensibilità e ho potuto usarla per sollevare il coltello! Questo ha rafforzato la mia fiducia. Com'è fondamentale per un coltivatore agire in base alla Fa! Anche se con grande difficoltà, alla fine ho potuto cucinare per mio marito. Dal momento che non è un praticante, non volevo fargli sapere delle mie condizioni e che avesse un'impressione negativa della Dafa. Quando è tornato a casa nel pomeriggio gli ho apparecchiato la tavola come al solito e, dopo che ha finito di mangiare, ho riordinato le cose. E alla fine non si è accorto di niente!

Prendersi cura degli ospiti a casa

Il giorno dopo mio marito mi ha detto che avrebbe voluto invitare alcuni amici a cena. Ho pensato: “Il Maestro sta usando questo incidente per dirmi di considerarmi una praticante e di superare rapidamente questa tribolazione”. Ho accettato senza esitazione di ospitare gli amici di mio marito. Ho preparato una tavolata di cibo e tutti hanno mangiato allegramente. Dopo cena mio marito si è sdraiato sul divano e si è addormentato perché aveva bevuto troppo. Ho poi iniziato a pulire il tavolo e a dare lo straccio sul pavimento. Poiché non volevo minare la Dafa, ho perseverato con pensieri retti nel cercare di muovermi normalmente nonostante trovassi difficile fare qualunque movimento. E, in conclusione, nessuno si è accorto che stavo male.

Fare la lavatrice

Più tardi, mio marito ha detto che aveva riportato a casa dei panni sporchi ed io ho accettato di lavarglieli. Non è stato troppo difficile azionare la lavatrice, ma una volta finita ho dovuto appendere i vestiti ad asciugare. Inizialmente, data la mia condizione fisica, li ho messi alla meglio sullo stendino. Tuttavia, una volta stesi li ho guardati e ho pensato che non andava bene. Ciò che avevo fatto non era all'altezza degli standard di un praticante e così li ho rimossi tutti e risistemati con ordine. A quel punto ero coperta di sudore!

Andare nei negozi

La terza mattina mi sono alzata dal letto e mio marito mi ha chiesto di comprargli un paio di pantaloni più pesanti. In effetti, avevo riacquistato un po' di sensibilità del corpo solo il giorno precedente, ma non riuscivo ancora a camminare stabilmente. Ho pensato: “Va bene, posso farlo perché ho la Dafa che mi protegge”. Ho tirato fuori la bicicletta elettrica con grande difficoltà e mi sono diretta verso la zona commerciale per comprare un paio di pantaloni per mio marito. Tuttavia, sulla via del ritorno, la batteria della bicicletta si è scaricata. Ho quindi ricordato che non l'avevo caricata per diversi giorni. A quel punto mi sono chiesta cosa dovessi fare, e la risposta è stata che dovevo fare affidamento sulla mia fede nella Fa! Ma questa prova era reale e perciò era più facile a dirsi che a farsi! Avevo ancora quasi cinque chilometri da percorrere prima di arrivare a casa e per me era già arduo solo il fatto di camminare senza dover spingere una bicicletta. È stata davvero una sfida! Mi sono detta: “È tutta colpa mia se non ho coltivato in modo risoluto. Di conseguenza, il mio karma si è accumulato e ne è risultata una grande prova. Non ci sono scuse! Devo affrontarla! Nessun problema, la tratterò come un'opportunità per superare un esame supplementare”. Ho spinto la bicicletta lentamente e man mano che le ruote giravano, mi avvicinavo a casa. Lungo la strada ho continuato a incoraggiarmi con pensieri retti, ho respinto tutti i pensieri che non erano in linea con gli insegnamenti della Dafa e ho implorato il Maestro di aiutarmi! Dopo aver arrancato per un'ora e mezza, facendo delle pause lungo la strada, finalmente sono tornata a casa! A quel punto le mie condizioni fisiche erano migliorate. Ancora una volta, il Maestro mi ha dato sicurezza! A casa, ho cercato di comportarmi normalmente. In conclusione, nonostante fosse rimasto a casa per tre giorni, mio marito non ha notato in me niente che non andasse.

Fare bene in tutto

Non mi sono permessa di avere pensieri negativi e mi sono rifiutata di considerarla una malattia. Al contrario l'ho vista come un'opportunità per migliorare nella coltivazione. Ogni volta che agivo in linea con la Fa, sentivo cambiamenti positivi nel mio corpo. Ad esempio, mentre facevo gli esercizi in piedi, mi dicevo di perseverare e di sforzarmi a completarli. Quella di ascoltare le direttive del Maestro mentre faccio gli esercizi è un ottimo modo per eliminare il karma. Con il pensiero che il mio corpo, dagli strati microscopici alla superficie, si sta assimilando alla Fa sono stata in grado di reggermi in piedi e fare gli esercizi. Quando sono arrivata a tenere la 'ruota' nel secondo esercizio, mi sono accorta che non riuscivo a sollevare le braccia. Per assicurarmi che i movimenti fossero corretti, ho appoggiato le braccia allo stipite della porta. Quando ho iniziato a fare il terzo esercizio, ho trovato difficoltà ad alzare il braccio sinistro. Mi sono detta che ogni parte del mio corpo era normale e mi sono imposta di negare le predisposizioni delle vecchie forze. Con grande sforzo, ho allungato le braccia nella posizione giusta. Mi ci sono voluti due giorni per fare gli esercizi normalmente! Nel fare il quarto esercizio ho notato, invece, che non riuscivo ad accovacciarmi. Tuttavia, mi sono sforzata di chinarmi e ho cercato di fare ogni movimento correttamente; e ancora una volta, dopo due giorni sono stata in grado di fare l'esercizio correttamente. Nel quinto esercizio, la meditazione, trovavo difficoltà a tenere dritta la mano sinistra. Ho dunque pensato di legare tre dita per allinearla al braccio, che a sua volta ho fissato al collo. Questa condizione errata è scomparsa nel giro di due giorni. Ho usato lo stesso metodo per assicurarmi di avere la postura corretta quando inviavo pensieri retti. A volte facevo gli esercizi due, tre volte al giorno. Usavo tutto il tempo per praticare e la notte dormivo a malapena. Quando mi prendevano gli attacchi di sonno mentre studiavo la Fa, mi sedevo sul pavimento con lo Zhuan Falun in mano e leggevo ad alta voce. All'inizio, quando avevo il corpo parzialmente paralizzato, mi urinavo nei pantaloni. Tuttavia, dopo due giorni che ho parlato con il mio corpo, le cose sono tornate alla normalità. Poiché non riuscivo ad abbottonarmi correttamente i vestiti a causa delle mie condizioni, mi sono detta che non ero malata e che quindi avrei dovuto fare le cose per bene. Non posso abbassare i miei standard. Con pensieri retti, sono stata in grado di indossare i vestiti normalmente. Dal momento che avevo i capelli lunghi dovevo usare entrambe le mani per pettinarli. Una volta ho pensato di farmi un taglio corto in modo che fosse più facile curarli, tuttavia ho immediatamente identificato questo pensiero come un riconoscimento della persecuzione. Mi sono guardata allo specchio e ho detto: “Devo alzare il braccio e pettinarmi i capelli come facevo prima”. Ho sentito che semplicemente non riuscivo a sollevare il braccio perché il tendine era come attorcigliato. Poi gli ho parlato: “Dovremmo lavorare insieme per pettinare i capelli”. Immediatamente, ho sentito il tendine raddrizzarsi! E alla fine ci sono riuscita. Ogni volta che avvertivo che nel mio corpo c'era qualcosa che non andava, mi dicevo:

“Potremmo dire che un risultato buono o cattivo dipende da un solo pensiero.” (Quarta lezione, Zhuan Falun)

“'Quando si raggiunge un estremo, la direzione s’inverte'.” (Terza lezione, Zhuan Falun)

Attraverso questo incidente, sono arrivata a capire che dovremmo sempre sforzarci di vedere le cose dalla prospettiva dei coltivatori. E, in conclusione, la mia fede nel Maestro e nella Dafa si è rafforzata.

Grata al Maestro

Il quarto giorno una praticante è venuta a trovarmi e ha detto che mi ero ripresa rapidamente. Eppure sentivo che nella mia gamba c'era ancora qualcosa che non andava. Il sesto giorno, ho pensato: “Perché la mia gamba non si è ancora ripresa completamente?”. Ho cominciato a cercare dentro di me e ho scoperto di avere ancora la mentalità di sentirmi felice per come stavano le cose attualmente. A quel punto sono stata in grado di sollevare la gamba normalmente e il tendine è tornato a posto. Infatti: “Potremmo dire che un risultato buono o cattivo dipende da un solo pensiero”. (Quarta lezione, Zhuan Falun) Durante quei sei giorni, spesso mi sono venuti in mente gli insegnamenti del Maestro nello Zhuan Falun:

“La vostra coscienza principale deve essere forte” (Sesta lezione, Zhuan Falun)

“I vostri pensieri devono essere retti” (Sesta lezione, Zhuan Falun)

“La coltivazione dipende da voi, mentre la trasformazione del gongdipende dal maestro.” (Prima lezione, Zhuan Falun)

“Fintanto che eleverete la vostra xinxing potrete superarle, può darsi però che non desideriate farlo. Se vorrete superarle ce la farete.” (Quarta lezione, Zhuan Falun)

Ho anche acquisito una comprensione più profonda delle parole del Maestro:

“Se potete realmente fare questo, non soltanto dirlo, ma metterlo in atto, il Maestro starà sicuramente dalla vostra parte.” ( Insegnamento della Fa durante la Festa della Lanterna 2003)

Mi sono anche chiesta perché avevo avuto quella tribolazione all'improvviso e ho ricordato di aver visto spesso i praticanti intorno a me che, molto tempo dopo aver avuto un ictus, manifestavano ancora i sintomi e non erano migliorati affatto. Avevo perciò pensato: “Perché non riescono a superare definitivamente questa prova? Se fosse successo a me, sarei sicuramente stata in grado di superarla”. Forse è stato questo pensiero ad avermi portato a quella tribolazione. Il Maestro ha detto:

“Il rigore della coltivazione è tale per cui ogni singolo passo è collegato al successivo e nessun momento o passo dovrebbe essere manomesso.” (“ Un altro avvertimento”)

Alla fine ho capito la serietà della coltivazione. Questa prova mi ha anche reso più matura e razionale nell'assistere il Maestro durante la rettifica della Fa. Grazie Maestro!