(Minghui.org) L’8 ottobre scorso, i praticanti della Falun Dafa hanno allestito uno stand nella Plaza De San Sebastián di Cartagena per presentare la Falun Dafa e per esporre la brutale persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC) contro la libertà, i diritti umani e i principi di Verità-Compassione-Tolleranza in cui credono.

I residenti di Cartagena firmano una petizione per sostenere gli sforzi dei praticanti per porre fine alla persecuzione

Calle Mayor è la principale via commerciale di Cartagena, con numerosi negozi e ristoranti. Anche Plaza De San Sebastián si trova in quella strada e attira molti turisti e abitanti del luogo. I praticanti hanno allestito cartelloni e striscioni di chiarimento della verità nella piazza e molti passanti si sono fermati per saperne di più sulla Falun Dafa e sulla brutale persecuzione del PCC.

Guillermina e sua figlia Lucia sono state felici di conoscere la Falun Dafa a Cartagena

Guillermina e sua figlia Lucia provenienti da Almería e in vacanza a Cartagena, sono state attratte dallo stand dei praticanti e hanno appreso i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e come la Falun Dafa insegni a coltivare sia la mente che il corpo. Non riuscivano a comprendere gli atti irrazionali e barbari del PCC riguardo alla persecuzione della disciplina. Entrambe hanno firmato la petizione per aiutare a porre fine alla persecuzione e per mostrare sostegno agli sforzi dei praticanti che cercano giustizia. Sono state felici di conoscere la Falun Dafa.

Una donna con un deambulatore si è avvicinata per leggere attentamente i cartelloni, e un praticante le ha detto in spagnolo che la Falun Dafa è buona, incoraggiandola a ripetere la frase, ma si è poi reso conto che aveva un disturbo del linguaggio e non riusciva a pronunciarla correttamente. Il praticante pazientemente l’ha aiutata correggendola più e più volte, fino a quando non è stata in grado di dire "Falun Dafa es bueno" e poi, la signora le ha sorriso come una bambina innocente e i suoi occhi si sono riempiti di lacrime. 

Samantha è rimasta scioccata quando ha saputo dei brutali metodi di tortura del PCC e del prelievo forzato di organi dai praticanti ancora in vita. Ha firmato la petizione e chiamato le sue due figlie affinché firmassero anche loro.