(Minghui.org) Una cittadina cinese residente a Suining, nella provincia del Sichuan, è stata arrestata nel giugno dello scorso anno per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. La polizia ha sottoposto il caso alla Procura locale, che ha deciso di respingere il caso nel luglio di quest’anno, rendendolo il primo della regione in cui un praticante del Falun Gong viene prosciolto dalle accuse.

La signora Zhang Bihua, di 71 anni, è stata arresta alle 8:40 circa di mattina il 23 giugno dell’anno scorso, mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong. Quasi contemporaneamente sono stati arrestati altri sette praticanti: Zhang Qilin, di 80 anni, Zhou Yunyan, di 70, Li Zhongxiu, di 80, Cao Deyuan, di 79, Liu Zhongying, di 66, Yang Guangrong, di più 60 anni e un praticante di cognome Li. I praticanti hanno in seguito appreso che gli agenti della stazione di polizia di via Jiefu, che li hanno arrestati, li stavano seguendo e monitorando le loro attività quotidiane già da sei mesi prima di arrestarli.

Alle 14:00 circa la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni della maggior parte dei praticanti. A Zhang hanno preso i libri del Falun Gong, 30 opuscoli e 10 banconote su cui erano stampate informazioni sul Falun Gong (un modo per sensibilizzare la gente sulla persecuzione, vista la stretta censura in Cina). Alla stazione di polizia la donna è stata tenuta sulla panca della tigre e interrogata. Tutti gli otto praticanti sono stati rilasciati in serata.

Illustrazione della tortura: La panca della tigre

Il 5 luglio dello scorso anno alcuni agenti della stazione di polizia di via Jiefu sono andati a casa di Zhang, ma lei non era in casa. La polizia ha costretto suo figlio a scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong in sua vece. La polizia è tornata due giorni dopo e ha detto che la dichiarazione scritta da suo figlio non era valida e i loro supervisori volevano che ci fossero le impronte digitali di Zhang sulla dichiarazione. Lei si è vista costretta ad accontentarli.

Un agente della stazione di via Jiefu ha chiamato il figlio di Zhang a metà agosto dell’anno scorso e gli ha ordinato di portarla da loro nel pomeriggio. Lei ci è andata e le hanno ordinato di firmare il documento del suo caso. Lei si è rifiutata, notando la discrepanza riguardo alla quantità del materiale confiscato in casa sua.

Secondo Zhang i 30 opuscoli sono diventati 200, le 10 banconote con informazioni sul Falun Gong sono diventate 60 e le 10 schede informative sono diventate 10 sacchi. Suo figlio è rimasto scioccato nel vedere che la polizia aveva falsificato le informazione per incastrare la madre.

Dopo mezz’ora di braccio di ferro Zhang è stata costretta a firmare il documento di rilascio su cauzione. Poi la polizia ha portato lei e suo figlio alla Procura distrettuale di Chuanshan, ha sottoposto i documenti del suo caso alla receptionist e le ha fatto firmare i documenti.

Un pubblico ministero ha chiamato il figlio di Zhang il 22 settembre dello scorso anno e lo ha convocato insieme alla madre per verificare alcune informazioni, Zhang ha raccontato di come la polizia avesse alterato la quantità del materiale confiscato. Il pubblico ministero ne ha preso nota.

Zhang l’8 marzo di quest’anno ha avuto un malore e le è stato diagnosticato un tumore all’addome. E’ stata operata per rimuovere il tumore e il procuratore ha mandato un agente in borghese in ospedale a verificare se stesse veramente male.

La polizia ha chiamato di nuovo il figlio di Zhang a metà luglio di quest’anno e lo ha convocato alla stazione di polizia. I funzionari hanno revocato la libertà su cauzione di Zhang e, non molto tempo dopo, il pubblico ministero ha anche archiviato il caso, citando l’insufficienza di prove e le sue condizioni di salute.

La precedente persecuzione di Zhang

Zhang è un’operaia in pensione. Lavorava per una fabbrica tessile locale. Ha intrapreso il Falun Gong nel dicembre 1998 e ha attribuito alla pratica la sua piena guarigione dei gravi problemi al collo, alla schiena e di una patologia a un rene. E’ rimasta ferma nella sua fede dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione nel 1999, per questo ha subito quattro arresti prima di quest’ultima tribolazione.

Primo arresto

Il 6 aprile 2000 alle 7:00 di mattina Sun Yunhua, il capo della stazione di polizia di via Yucai, si è recato con tre agenti nella casa che Zhang condivideva con la famiglia di suo figlio. Sua nuora ha aperto la porta, la polizia è piombata in casa e ha cercato di spegnere la tv che il nipote di Zhang stava guardando. Mentre la madre del bambino discuteva con la polizia, Zhang ha sentito la loro conversazione ed è andata in soggiorno.

Quando la polizia ha capito che Zhang era la persona che stavano cercando, hanno iniziato a perquisire la casa requisendo tutti i libri di Falun Gong. Poi l’hanno portata alla stazione di polizia per l’interrogatorio. In seguito ha appreso che anche altri quattro praticanti: Xia Daixiu, di 65 anni, Huang Fengqi, di 75, Liao Yonglun, di più di 70 anni, e un praticante di cognome Kang, sono stati arrestati quella sera.

I cinque praticanti sono stati interrogati in tre turni quella sera, e trattenuti presso la stazione di polizia tutta la notte, prima di essere trasferiti al centro di detenzione di Wujiawan il giorno dopo.

Quando i due figli di Zhang sono andati alla stazione di polizia per chiederne il rilascio, gli agenti hanno ordinato loro di pagare una multa di 2.700 yuan (circa 349 euro) e le hanno impedito di andare a Pechino per fare appello per il Falun Gong. La polizia ha estorto denaro anche agli altri quattro praticanti. Liao ha pagato 5.000 yuan (circa 646 euro), Huang e Kang 4.000 yuan (circa 516 euro), Xia 2.000 yuan (circa 258 euro). Tutti e cinque i praticanti sono stati rilasciati la sera del 7 aprile.

Secondo arresto

Zhang e altri due praticanti, Haung Fenqi e Chen Jaixiu, si sono recati a Daan il 15 marzo 2009 per distribuire materiale informativo sul Falung Gong. Sono andati tutti in posti diversi, dunque Zhang e Huang non potevano sapere che Chen era stato denunciato alla stazione di polizia di Daan e arrestato. Sono tornati soli senza riuscire a trovare Chen.

Zheng Dashuang e Li Bo dell’Ufficio sicurezza interna hanno condotto più di 10 agenti a casa di Zhang il 21 marzo alle 19:00 e l’hanno perquisita. Zheng le ha detto che se avesse fornito informazioni su chi stampava il materiale non l’avrebbe arrestata. Lei si è rifiutata di ottemperare alla richiesta ed è stata portata al carcere di Beimen in serata. La polizia l’ha interrogata per otto giorni di fila e lei non ha fornito nessuna informazione su come fosse stampato il materiale.

Dopo nove mesi al centro di detenzione di Yongxing, Zhang è stata condannata a tre anni dal tribunale distrettuale di Anju. Le è stato permesso di scontare la pena a casa ed è stata rilasciata il 30 novembre.

Terzo arresto

Zhang e un altro praticante sono stati arrestati nella contea di Pengxi il 18 settembre 2010, dopo essere stati denunciati per aver parlato alla gente del posto del Falun Gong. Sono stati portati alla stazione di polizia di Dashi e perquisiti, fotografati e sono state prese loro le impronte digitali. La polizia ha trovato il nome di Zhang su una ricevuta che l’uomo aveva con sé.

La polizia ha interrogato i due praticanti dalle 11:00 di mattina fino alle 17:00 senza dar loro un pasto. Gli agenti poi li hanno portati all’ospedale della contea di Pengxi per un esame medico, prima di condurli al centro di detenzione di Penxi. I due praticanti sono stati rilasciati il giorno dopo.

Quarto arresto

Zhang è stata arresta di nuovo il 19 novembre 2021, dopo essere stata pedinata da un agente in borghese mentre distribuiva materiale del Falun Gong per strada. È stata detenuta per cinque giorni.