(Minghui.org) Dopo che il regime comunista cinese ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999, una residente della contea di Wei, nella provincia dell’Hebei, è stata sottoposta ad arresti, vessazioni e pene detentive. Di seguito riportiamo un riassunto delle persecuzioni subite da Liu Shuying negli ultimi 24 anni.

Nel gennaio 2000 la donna si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong ed è stata arrestata. Song Jianzhong, vice segretario del villaggio di Xiagongcun, l’ha ammanettata a un albero per un’intera mattinata e l’ha presa a calci due volte. Altri due funzionari del villaggio, Li Guangwan e Zhang Sheng, hanno estorto 1.000 yuan (circa 130 euro) ai suoi familiari. I funzionari e gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato i libri sul Falun Gong.

Nel 2001, mentre camminava per strada, Liu è stata fermata dal direttore dell’Ufficio 610, Jiao Yueming, e dal segretario di partito del villaggio, Li Zhibin. Li l’ha picchiata e presa a calci, provocandole delle ferite.

Intorno alle 4:00 del mattino del mese di luglio 2003 Jiao, Li e l’istruttore dell’Ufficio 610, Gao Weiming, si sono recati a casa sua per arrestarla. Alla donna, che è riuscita a fuggire dal bagno, sono stati confiscati i libri del Falun Gong.

In un’altra occasione, Liu stava andando a trovare la figlia quando è stata fermata dai funzionari del villaggio Li Guangwan e Zhou Hongbin. Essi hanno sostenuto che il governo centrale stava tenendo un’importante riunione politica e che in quel periodo non le sarebbe stato permesso viaggiare.

Un mese prima delle Olimpiadi di Pechino del 2008 il segretario del villaggio, Li Guangwan, ha tentato di estorcere a Liu una somma di denaro sconosciuta. Poiché la donna si è rifiutata di pagare, Li, altri funzionari del villaggio e la polizia l’hanno picchiata nella sua abitazione e l’hanno arrestata. Sono riusciti a estorcere 4.000 yuan (circa 520 euro) al marito e l’hanno tenuta in custodia fino alla fine delle Olimpiadi.

L’ultimo arresto di Liu risale al 3 luglio dell’anno scorso, quando lei e un’altra praticante, Hu Ping, si sono recate nella vicina contea di Guangling, a Datong nella provincia dello Shanxi, per distribuire materiale informativo del Falun Gong. Liu è stata picchiata selvaggiamente presso il dipartimento di polizia della contea di Guangling, perché si è rifiutata di fornire il suo nome e indirizzo (N.d.E.: a causa del sistema di implicazione cinese, i praticanti del Falun Gong spesso rifiutano di rivelare i loro nomi alle autorità, per proteggere i membri della famiglia, i colleghi e gli amici dalle molestie delle autorità). La polizia è comunque riuscita a confermare la sua identità. Li Guangwan e gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e le hanno confiscato tutti i libri del Falun Gong. Il suo arresto ha inferto un duro colpo alla madre cieca di 97 anni che, poco dopo, è deceduta.

La prima notte dopo il loro arresto, Liu e Hu sono state trattenute in un hotel della città di Datong e ammanettate a una sedia. Dopo 14 giorni di quarantena pandemica, presso l’ospedale della città di Datong, sono state trasferite al centro di detenzione di Chenzhuang. In seguito, Hu è stata condannata a sette mesi e Liu a undici. Entrambe le praticanti sono state rilasciate.