(Minghui.org)

Nome: Wu ChuanyingNome cinese: 吴传英Sesso: FemminaEtà: 70Città: Contea di LinliProvincia: Provincia dell’HunanOccupazione: Pensionato della cooperativa della contea di LinliData del decesso: 19 aprile 2023Data dell’ultimo arresto: 21 luglio 2022Luogo di detenzione più recente: Dipartimento di polizia della contea di Linli

Il 19 aprile scorso una donna di 70 anni della contea di Linli, nella provincia dell’Hunan, è morta dopo aver sopportato decenni di persecuzioni per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. La morte di Wu Chuanying è avvenuta nove mesi dopo il suo ultimo arresto e l’irruzione della polizia nella sua abitazione.

Prima di andare in pensione nel 2005 Wu lavorava presso la Cooperativa di approvvigionamento e commercializzazione della contea di Linli. Soffriva di gravi nevrosi, insonnia, emicrania, diabete, nefrite e molti altri disturbi. Anni di trattamenti medici non sono riusciti a curarla, ma tutti i suoi sintomi sono miracolosamente scomparsi dopo che ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1998.

Il 20 luglio 1999, dopo che il Partito Comunista Cinese ha lanciato una campagna nazionale contro il Falun Gong, Wu non ha mai vacillato nella sua fede, di conseguenza è stata ripetutamente perseguitata. Di seguito riportiamo un riepilogo delle principali sofferenze subite:

- È stata arrestata nel febbraio 2000 per essersi recata a Pechino a fare appello per il Falun Gong ed è stata detenuta per due anni e mezzo.

- È stata arrestata quattro volte tra il novembre 2004 e il novembre 2005, l’ultimo dei quali ha comportato una condanna a tre anni di carcere. Nell’aprile 2006 è riuscita a fuggire, ma cinque mesi dopo è stata nuovamente arrestata e condannata a otto anni di carcere.

- Il 5 dicembre 2016, mentre prendeva il treno per andare a trovare la figlia per il nuovo anno, la praticante è stata trovata in possesso di materiale del Falun Gong durante il controllo alla stazione ferroviaria. Le sono stati inflitti cinque giorni di detenzione amministrativa.

- È stata nuovamente arrestata il 12 marzo 2020 e detenuta per quindici giorni. La polizia l’ha molestata il 5 settembre 2020.

- Il 21 luglio 2022 è stata trattenuta per diverse ore.

- Ha subito anche persecuzioni finanziarie. La sua pensione è stata bloccata nell’agosto 2020, sei anni dopo il suo rilascio dal carcere. L’ufficio locale per la previdenza sociale le ha anche ordinato di restituire gli oltre 130.000 yuan (circa 17.128 euro) di pensione che le sono stati versati dal 2006, quando ha iniziato a scontare la sua condanna a otto anni di carcere. La donna ha intentato una causa contro l’ufficio della previdenza sociale e l’11 ottobre 2021 il tribunale locale le ha dato ragione, ordinando al convenuto di restituirle la pensione entro 20 giorni dalla sentenza, tuttavia l’ufficio della previdenza sociale si è rifiutato di seguire l’ordine del tribunale e non le ha mai reintegrato la pensione.

Ammanettata e incatenata per 10 giorni nel centro di detenzione della contea di Linli nel 2000

Nel febbraio 2000 Wu si è recata a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong. Al suo ritorno nello Hunan è stata arrestata e trattenuta nel centro di detenzione della contea di Linli.

Un’altra praticante del Falun Gong, detenuta nella stessa cella, ha raccontato le torture subite dalla praticante.

“Una mattina Wu e io stavamo facendo gli esercizi, più tardi lei è stata interrogata dalla polizia. Quando è tornata in cella aveva i piedi incatenati e le mani ammanettate dietro la schiena. Il direttore del centro di detenzione ha detto che le avrebbe fatto togliere le manette e le catene a patto che promettesse di non praticare più il Falun Gong, ma lei ha risposto che avrebbe continuato a praticare.

Due giorni dopo il direttore ha interrogato personalmente Wu, le ha fatto di nuovo pressione affinché promettesse di non praticare gli esercizi del Falun Gong, ma Wu ha detto che fare esercizi l’avrebbe tenuta in forma e non avrebbe violato alcuna legge. Il direttore l’ha sgridata, ma lei si è rifiutata di cedere, l’ha quindi rimandata in cella.

Il sesto giorno il direttore l’ha minacciata nuovamente, dicendole che l’avrebbe immobilizzata con catene ancora più pesanti, ma anche in questo caso la donna è stata irremovibile.

Era febbraio e faceva ancora molto freddo, le mani di Wu sono diventate molto gonfie. Dopo essere state ammanettate per un lungo periodo di tempo, le manette le hanno inciso profondamente la carne provocandole molto dolore. Di notte non poteva sdraiarsi per dormire. Doveva sedersi contro il muro, la sentivo respirare pesantemente e notavo che faticava a muovere il corpo.

Io e un’altra detenuta ci alternavamo per darle da mangiare e aiutarla a liberarsi, mentre le guardie non le permettevano di cambiarsi.

Il settimo giorno ho scritto una denuncia contro il centro di detenzione per aver torturato Wu, il nono giorno sono stata allontanata e, quando me ne sono andata, Wu indossava ancora le catene.

In seguito ho saputo che è stata ammanettata e incatenata per dieci giorni di fila e poi le è stato imposto un anno di lavori forzati.

Il campo di lavoro si è rifiutato di ammetterla e le guardie l’hanno tenuta nel centro di detenzione per due anni e mezzo. Ha iniziato uno sciopero della fame per protestare e l’hanno rilasciata quando si trovava in punto di morte”.

Condannata a tre anni e poi evasa

Tra il novembre 2004 e il novembre 2005 Wu è stata arrestata quattro volte. Il quarto arresto è avvenuto nel 2005 ed è stata condanna a tre anni di carcere. Durante la detenzione nell’aprile 2006 ha iniziato uno sciopero della fame di oltre 10 giorni ed è diventata molto debole. Il carcere ha deciso di mandarla in ospedale per farle una flebo. Durante il tragitto verso l’ospedale è riuscita a fuggire e ha vissuto lontano da casa per evitare ulteriori persecuzioni.

Arrestata di nuovo e condannata a otto anni

Il 9 settembre 2006 Wu stava distribuendo materiale informativo sul Falun Gong in un supermercato di Changsha (capitale della provincia dell’Hunan), quando è stata denunciata da un cliente. É stata trattenuta a Changsha per quattro giorni, prima di essere riportata al centro di detenzione della contea di Linli dall’ufficiale Yang Fei.

Le guardie hanno istigato le detenute Xin Bilan e Hu Dongmei a torturarla, dicendo che solo torturandola avrebbero ottenuto riduzioni di pena. Wu ha avuto le mani ammanettate dietro la schiena 24 ore su 24 per diversi giorni. Era diventata così debole da non riuscire a badare a se stessa.

Inoltre le guardie non hanno permesso alla sua famiglia di farle visita.

Il 5 dicembre 2006 Wu è stata trasferita nel carcere femminile di Changsha. Per diversi giorni di seguito non le è stato permesso di dormire o di andare in bagno, è stata ammanettata e incatenata e costretta a stare in piedi per molto tempo e quando era l’ora del pasto era costretta a inginocchiarsi per mangiare. In seguito è stata anche costretta a svolgere lavori non retribuiti fino a mezzanotte e le sono state concesse solo una o due ore di sonno ogni notte. Era ridotta a pelle e ossa e pesava solo 40 chilogrammi.

Nel 2007 è stata trasferita di nuovo nel centro di detenzione della contea di Linli, dove il direttore Liu Yaobo l’ha schiaffeggiata e le ha tirato i capelli con forza, durante l’inverno è stata costretta a stare a piedi nudi. Ha perso 10 chilogrammi ed è diventata gobba, le mancava il respiro e aveva difficoltà a camminare.

A causa della sua fuga nell’aprile 2006, è stata condannata a otto anni dal tribunale della contea di Linlin il 19 ottobre 2007 e trasferita alla prigione femminile di Changsha nel 2008. É stata rilasciata nel 2014.

Due episodi di persecuzione nel 2020

Il 12 marzo 2020 Wu e un’altra praticante del Falun Gong, Jin Xinchun, hanno preso un autobus per la città di Xiumei. Appena scese dall’autobus sono state sequestrate dall’ufficiale Xiong dell’ufficio di sicurezza interna della contea e dall’ufficiale Qiao Li della stazione di polizia della città di Anfu.

La polizia ha portato le due praticanti all’ufficio di sicurezza interna per interrogarle. I loro zaini e più di 60 copie di materiale informativo sul Falun Gong sono stati confiscati.

Wu e Jin sono state poi costrette a sottoporsi a esami fisici. Il capo Gao Jun della stazione di polizia della città di Anfu le ha poi portate nella sua stazione di polizia; quella notte le ha ammanettate insieme e non sono riuscite a dormire bene.

Il mattino dopo un medico dell’ospedale Renmin è andato alla stazione di polizia per sottoporre le due donne al test COVID-19. Poiché i risultati erano negativi, Gao e alcuni suoi agenti hanno accompagnato le due donne al centro di detenzione della contea di Taoyuan nel pomeriggio. Non è mai stato emesso nei loro confronti alcun avviso di detenzione.

Il 27 marzo 2020 Gao e l’agente He Bin sono andati a prendere Wu e Jin dal centro di detenzione e le hanno accompagnate a casa.

Il 5 settembre 2020 la polizia si è presentata a casa di Wu, ma lei si è rifiutata di aprire la porta e ha continuato a chiedere loro di smettere di perseguitare i praticanti del Falun Gong. Gli agenti se ne sono andati solo diverse ore dopo.

Ultimo arresto nel 2022

Il 21 luglio dello scorso anno il dipartimento di polizia della contea di Linli, la stazione di polizia della città di Anfu e la stazione di polizia della borgata di Wangcheng hanno inviato molti agenti per perseguitare i praticanti del Falun Gong locali. Quel giorno sono stati arrestati sette praticanti, tra cui Wu. La sua casa è stata saccheggiata e lei è stata messa agli arresti domiciliari e rilasciata verso le 21:00.

Persecuzione finanziaria

Negli ultimi anni di vita Wu ha subito anche gravi persecuzioni finanziarie.

Nell’agosto 2020, sei anni dopo il suo rilascio dal carcere, l’ufficio per le risorse umane e della previdenza sociale di Linli (HRSSB) hanno sospeso la sua pensione senza preavviso, ordinandole anche di restituire gli oltre 130.000 yuan di pensione che le sono stati versati dal 2006, quando ha iniziato a scontare la sua condanna di otto anni.

L’HRSSB ha affermato che, in base a una politica emanata dal dipartimento del lavoro nel 2001 e successivamente aggiornata nel 2003, i pensionati che scontano una pena non hanno diritto ad alcuna prestazione pensionistica. Wu ha sostenuto che nessuna legge cinese sul lavoro prevede una simile disposizione e, anche se la legge fosse davvero valida, Wu si è chiesta perché l’HRSSB non abbia sospeso la sua pensione durante la detenzione e perché abbia chiesto la restituzione delle prestazioni pensionistiche già erogate dal 2006, invece che solo durante gli otto anni di carcere.

Il 20 ottobre 2020 Wu ha presentato una richiesta di riesame amministrativo della decisione dell’HRSSB all’Ufficio di giustizia della contea di Linli, che ha rifiutato di accettare il suo caso perché non aveva presentato una lettera formale di sospensione della pensione da parte dell’HRSSB” (un documento che Wu non possedeva).

La donna ha trascorso mesi a contattare l’HRSSB che, il 14 gennaio 2021, ha accettato di emettere una comunicazione formale in merito alla decisione di sospendere la pensione. A quel punto erano già passati sei mesi dalla sospensione della pensione e, con la lettera formale, l’Ufficio di giustizia ha accettato il suo caso.

In attesa della decisione dell’ufficio di giustizia, Wu ha scritto anche al team disciplinare provinciale e alla direzione dell’HRSSB, esortandoli a prestare attenzione al suo caso, ma senza successo.

Il 28 marzo 2021 l’Ufficio di giustizia ha dato ragione all’HRSSB, sospendendo il suo “guadagno finanziario improprio”.

Il 29 aprile 2021 Wu ha presentato un reclamo amministrativo contro l’HRSSB presso il tribunale locale, che ha accettato il caso e ha tenuto un’udienza il 15 giugno. La praticante ha sostenuto che la pensione fosse un suo bene legittimo, mentre l’HRSSB, che ha agito solo come agente nella distribuzione della pensione, non avesse l’autorità per sospenderla.

L’11 ottobre 2021 il tribunale ha emesso una decisione a favore di Wu, stabilendo che:1) l’HRSSB abbia sospeso la sua pensione in modo illegale.2) l’HRSSB debba ripristinare la sua pensione entro 20 giorni dalla sentenza e annullare la decisione di sospendere la pensione o chiedere il rimborso;3) la decisione presa dall’ufficio giudiziario a sostegno della sospensione della pensione dell’HRSSB debba essere invalidata;4) la tassa di registrazione del caso, pari a 50 yuan (circa 6 euro), debba essere ripartita tra l’HRSSB e il governo della contea di Linli.

Sono passati più di due mesi dalla sentenza del tribunale, ma l’HRSSB si è ancora rifiutato di seguire l’ordine del tribunale. Poiché il precedente direttore, Liu Yanju, è stato trasferito a una nuova posizione, Wu ha contattato più volte i due vicedirettori, Li Qing e Zhang Xinchun, invitandoli a ripristinare la sua pensione, ma senza successo. Il 16 dicembre 2021 l’HRSSB ha minacciato di intentare una causa civile contro di lei nel tentativo di recuperare i 130.000 yuan che gli sarebbero “dovuti”.

Per salvaguardare i suoi diritti legali e impedire ai funzionari di continuare ad agire in modo scorretto, Wu ha inviato una lettera aperta ai funzionari governativi e alle persone coinvolte. Nonostante i suoi sforzi, l’HRSSB non l’ha mai reintegrata.

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