(Minghui.org) È stato recentemente confermato che tre residenti della città di Heyuan, nella provincia del Guangdong, sono stati condannati al carcere per la loro comune fede nel Falun Gong, una disciplina per il benessere del corpo e della mente perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal luglio 1999.

Li Youbin, di circa 50 anni, è stata condannata a otto anni dal tribunale della contea di Dongyuan e Qiu Denong, di 73 anni a tre anni e mezzo dallo stesso tribunale. Entrambe dopo l'ingiusta condanna sono state trasferite dal centro di detenzione locale al carcere femminile della provincia del Guangdong.

Chen Ruyong, di 51 anni, è stato condannato a tre anni. I suoi familiari non sanno né quale tribunale l'abbia condannato, né quando. Chen, prima di essere ammesso nel carcere di Sihui in data sconosciuta, ha trascorso circa un anno in varie strutture di detenzione.

I familiari dei praticanti non sono mai stati informati di accuse, processi, sentenze o trasferimenti in carcere.

Gli arresti

Le condanne dei praticanti sono scaturite da un'operazione di polizia avvenuta intorno al 1° ottobre 2022 (Festa nazionale cinese, una data politicamente sensibile). Nel corso di diverse settimane gli agenti Zhai Jianhua e He Beicheng, dell'Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Yuancheng nella città di Heyuan, e altri agenti hanno fatto irruzione nelle abitazioni di 24 praticanti locali del Falun Gong, tra cui Chen, Qiu e Li.

Nel settembre 2022 Li è stata arrestata per prima, mentre distribuiva materiale informativo sul Falun Gong. Poco dopo, oltre 10 agenti del Dipartimento di polizia della contea di Dongyuan, della stazione di polizia di Chuantang e del comitato di strada locale hanno fatto irruzione nella sua abitazione. Giorni dopo lo stesso gruppo ha fatto irruzione nella casa di Qiu e ha confiscato la sua stampante, i libri del Falun Gong e il materiale informativo. La polizia ha portato Li al centro di detenzione della contea di Dongyuan, ma non Qiu. Tuttavia, nei mesi successivi, l’ha tenuta sotto stretto controllo.

Il 4 ottobre 2022 Chen ha subito un'irruzione nella sua abitazione. La polizia, prima di portarlo al centro di detenzione di Dongyuan, gli ha confiscato il computer, la stampante e altri oggetti di valore. In seguito è stato trasferito al centro di detenzione della città di Heyuan e poi in quello della contea di Zijin.

Il 20 marzo dell'anno scorso Qiu è stata arrestata, dopo che una telecamera di sorveglianza l'aveva ripresa mentre faceva visita a una persona (non si sa se si trattasse di un praticante del Falun Gong). È stata portata nel centro di detenzione di Dongyuan e, mesi dopo, è stata condannata a tre anni e mezzo.

Persecuzioni passate di Qiu: otto arresti precedenti e marito costretto a divorziare

Qiu soffriva di ipertensione, malattie cardiache, problemi gastrointestinali, mal di testa reumatici, dolori articolari reumatici, nevrosi, gravi problemi ginecologici e molti altri disturbi. Nell'estate del 1998, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, tutti i suoi sintomi sono scomparsi. Ha mantenuto la sua fede anche dopo l'inizio della persecuzione, un anno dopo, ed è stata ripetutamente presa di mira.

Tra il 2001 e il 2006 è stata arrestata otto volte. Il primo arresto è avvenuto nel 2001. È stata reclusa nel centro di detenzione della città di Heyuan per 20 giorni e multata di oltre 2.000 yuan (circa 260 euro).

Nel 2002 è stata nuovamente arrestata e sottoposta a un anno di lavori forzati nel campo di lavoro femminile di Sanshui. Durante il giorno è stata costretta a fare lavori forzati senza retribuzione e di notte a guardare programmi che diffamavano il Falun Gong.

Tra il 2004 e il 2006 Qiu è stata arrestata altre sei volte e tenuta in centri locali per il lavaggio del cervello. È stata reclusa due volte in quello di Sanhui, una per tre mesi e un'altra volta per cinque mesi. Le altre quattro volte è stata reclusa in quello della contea di Dongyuan. Durante uno degli episodi di detenzione nel centro per il lavaggio del cervello, a causa del suo rifiuto di rinunciare al Falun Gong, il capitano Zhang l'ha presa a pugni e calci, schiaffeggiata in viso, maltrattata verbalmente e privata del sonno per diversi giorni di fila.

Quando Qiu non era in detenzione, lei e i suoi familiari hanno dovuto affrontare continue molestie da parte della polizia e molte volte delle irruzioni nella sua abitazione. Il 3 giugno 2006 la stazione di polizia di Chuantang ha redatto un’istanza di divorzio e ha costretto il marito a firmarla. Il tribunale del distretto di Dengta ha approvato il divorzio e ha consegnato la sentenza, firmata dal giudice Huang Zhifang e dal cancelliere Tian Weien, ai suoi genitori, dove lei risiedeva.