(Minghui.org) Martedì 23 aprile i praticanti della Falun Dafa hanno svolto attività davanti all'Ambasciata cinese a Budapest, in Ungheria, per celebrare il 25° anniversario dell'appello pacifico del 25 aprile 1999 a Pechino.

Venticinque anni fa circa 10.000 praticanti del Falun Gong si sono riuniti pacificamente davanti all'Ufficio appelli del Consiglio di Stato a Pechino, per chiedere il rilascio di decine di praticanti arrestati ingiustamente a Tianjin nei due giorni precedenti. Inoltre, hanno chiesto un ambiente in cui poter esercitare liberamente la propria fede e anche di poter pubblicare i libri del Falun Gong (chiamato anche Falun Dafa).

Il 23 aprile i praticanti della Falun Dafa hanno tenuto una manifestazione davanti all'Ambasciata cinese a Budapest

I praticanti hanno dimostrato i cinque esercizi del Falun Gong e hanno esposto striscioni per chiedere la fine della persecuzione in tre lingue: cinese, inglese e ungherese.

In una dichiarazione pubblicata sui social media, il dottor Eszter Fricskó, presidente dell'Associazione ungherese della Falun Dafa, ha ricordato gli eventi del 25 aprile e ha lodato la natura calma e pacifica dell'appello.

"Nel 1999, più di 10.000 praticanti del Falun Gong, provenienti da tutta la Cina, si sono riuniti presso l'Ufficio appelli del Consiglio di Stato vicino a Zhongnanhai, nella capitale Pechino, per appellarsi al loro diritto costituzionale di praticare la propria fede", ha affermato.

Eszter Fricskó ha proseguito: "L’appello pacifico è stato lodato dall'opinione pubblica internazionale ed è stato definito “la più grande, razionale e pacifica petizione della storia cinese”".

Ha osservato: "Poco più di tre mesi dopo, il 20 luglio 1999, l’allora leader del PCC, Jiang Zemin, ha annunciato ufficialmente il divieto totale di praticare il Falun Gong, dando il via a un'ondata di arresti e uccisioni senza precedenti in tutto il Paese. Venticinque anni dopo, cotinuano ad arrrivare ogni giorno notizie di praticanti arrestati o deceduti in prigione".

"Oltre alla detenzione, alle molestie e ai lavori forzati, gli attivisti per i diritti umani ritengono che migliaia di praticanti del Falun Gong siano stati uccisi per i loro organi, negli ospedali statali e militari cinesi".

Molti passanti hanno preso i volantini dai praticanti, per capire meglio la situazione in Cina, e diverse auto che passavano hanno suonato il clacson in segno di approvazione.