Perché la Falun Dafa è perseguitata in Cina?
La complessa logica che sta dietro la persecuzione può essere suddivisa in quattro fattori: la paura di un dittatore paranoico della crescita fulminea del Falun Gong e della sua crescente popolarità; l'intensa gelosia da parte dello stesso dittatore della popolarità della Falun Dafa; l'intrinseco conflitto tra l'incivile ideologia politica del regime comunista e il suo esatto opposto – i principi della Falun Dafa di Verità, Benevolenza e Tolleranza; e la natura stessa del comunismo, che per sostenere se stessa richiede di etichettare periodicamente un piccolo segmento della popolazione come “nemico di classe” contro cui “lottare”.
Come è iniziata la persecuzione?
Nei tre anni precedenti il lancio ufficiale della persecuzione a livello nazionale, avvenuto nel luglio 1999, i praticanti sono stati sotto una sempre più intensa oppressione del governo. Già nel 1996 erano stati banditi dalla pubblicazione i libri del Falun Gong ed era stato pubblicato su un'importante quotidiano statale il primo articolo che criticava la disciplina spirituale. Nel 1998 e nel 1999 la polizia ha iniziato ad interrompere le sessioni di esercizi di gruppo nei parchi e sui media statali sono gradualmente aumentati gli attacchi di propaganda diffamanti il Falun Gong. A seguito di una serie di eventi avvenuti nell'aprile 1999, nel corso dei quali la polizia ha ingiustamente arrestato e percosso alcuni praticanti a Tianjin (si prega di fare riferimento alla cronologia degli eventi per i dettagli), il 25 aprile 1999 circa 10 mila praticanti del Falun Gong si sono riuniti a Pechino per richiedere pacificamente all'Ufficio degli appelli del Consiglio di Stato il rilascio dei praticanti arrestati, la revoca del divieto imposto sui libri del Falun Gong e la cessazione delle molestie da parte del governo nei confronti della pratica. Sebbene il raduno si stato eccezionalmente tranquillo e l'allora premier Zhu Rongji abbia incontrato i praticanti e accettato di onorare le loro richieste, subito dopo questo evento l'oppressione ufficiale ha subito un'accelerata. Il 10 giugno 1999 il presidente Jiang Zemin ha istituito l'Ufficio 610, un'agenzia di polizia a livello nazionale con autorità speciale su tutte le forze dell'ordine, i governi e i tribunali locali, per condurre la persecuzione del Falun Gong. Il 20 luglio 1999 la polizia ha effettuato una retata dei coordinatori dei luoghi di pratica del Falun Gong. Il 22 luglio è stato lanciato contro il Falun Gong un blitz mediatico a tutto campo e la pratica è stata dichiarata ufficialmente illegale. Da quel momento la persecuzione è continuata senza sosta, a prescindere dal fatto che attualmente in Cina non esiste alcuna legge che stabilisca il divieto o consenta la persecuzione.