(Minghui.org) Dopo aver sopportato due anni di lavori forzati e di brutali torture, per essere rimasto risoluto nella sua fede nel Falun Gong, il signor Peng Yaxin, della città di Jingmen, è stato recentemente arrestato per possesso di materiale informativo sulla pratica.
Il 13 marzo, durante il viaggio per Shenji, nella contea di Shayang, due auto della polizia hanno bloccato il veicolo col quale il signor Peng e altri tre praticanti stavano viaggiando. La polizia ha trovato del materiale informativo sul Falun Gong nella macchina e così li ha arrestati.
Il signor Peng è stato portato nel carcere della contea e trasferito cinque giorni dopo nel centro di detenzione di Shayang. Al momento della scrittura di quest’articolo è ancora detenuto.
L'uomo ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996 mentre frequentava il college. Dopo che il regime comunista ha lanciato la persecuzione nel luglio 1999, la polizia locale ha confiscato la sua carta d'identità e l’ha frequentemente molestato.
Nel mese di settembre del 1999, il praticante è andato a Pechino per fare appello per il diritto alla libertà di credo e per questo è stato arrestato. In seguito è stato sottoposto a due anni di lavori forzati e ha subito brutali torture per non aver rinunciato alla sua fede.
Tortura e lavoro forzato
Dopo il suo arresto a Pechino nel mese di settembre 1999, il signor Peng è stato riportato nella sua città natale e imprigionato presso il centro di detenzione n°2 di Jingmen. In questa prigione, in una notte d'inverno, una guardia ha costretto i praticanti a rimanere fuori nel cortile a dorso nudo e li ha fatti inginocchiare a terra. In seguito li ha frustati con una cintura.
Alla fine del 1999 l'uomo è stato trasferito nel campo di lavoro forzato di Shayang. Al suo arrivo, alcune guardie l’hanno portato in una piccola cella e dopo averlo ammanettato con le mani dietro la schiena, l’hanno colpito con bastoni elettrici. L'uomo era coperto di tagli e lividi e aveva le mani e le labbra bruciate e piene di vesciche.
Il praticante è stato sottoposto costantemente a pesanti lavori forzati. Gli assegnavano molti compiti quotidianamente ed era punito quando non riusciva a completarli entro la fine della giornata. Era costretto a stare sveglio di notte con il compito di sbucciare un grosso sacco di noccioline.
I praticanti detenuti, tra cui il signor Peng, erano costretti a lavorare nei campi di arachidi durante il giorno e gli era permesso avere la pausa dopo il pranzo come per gli altri detenuti. In aggiunta sono stati obbligati a togliere le erbacce dai campi sotto il sole cocente, lavorando chinati e senza sosta. Alla fine della giornata, i praticanti dovevano trasportare tutti gli attrezzi agricoli al campo, cantando a voce alta mentre camminavano.
Durante l'inverno, il signor Peng e altri praticanti sono stati costretti a stare in uno stagno freddo e ghiacciato per molto tempo, allo scopo di raccogliere le radici di loto e pescare.
Torture aumentate presso l'unità speciale
Nel marzo 2001 è stata istituita un'unità speciale presso il campo di lavoro forzato di Shayang, un disperato tentativo di trasformare i praticanti inflessibili. Essi sono stati rastrellati da ogni divisione, portati dall'unità speciale e uno dopo l'altro, interrogati e umiliati.
Dato che il signor Peng non aveva detto che la pratica del Falun Gong è un "crimine" durante gli interrogatori, due guardie gli hanno ammanettato le mani dietro la schiena, l'hanno preso a calci dietro le gambe per farlo inginocchiare, in seguito l'hanno picchiato e colpito con bastoni elettrici. Molti altri praticanti sono stati picchiati per lo stesso motivo.
L'uomo ricorda le grida degli altri praticanti, il rumore delle scariche elettriche ad alta tensione e le parolacce che gridavano le guardie. Il direttore del campo, il commissario politico e i capi delle altre divisioni stavano lì a guardare.
Nell'unità speciale, ogni praticante veniva sorvegliato da almeno due detenuti criminali, che maltrattavano i praticanti, sia verbalmente che fisicamente e registravano e comunicavano tutto alle guardie
I praticanti dovevano alzarsi prima dell'alba e non potevano andare a dormire fino a tarda notte. Sono stati costretti a praticare delle formazioni militari, a correre, camminare, saltare, accovacciarsi e a stare in piedi per lunghi periodi.
Ci sono state molte regole disumane da rispettare presso l'unità
speciale. Ogni volta che uscivano o entravano in una stanza, per
alzarsi, chiedere il permesso, per fare qualsiasi cosa, i
praticanti dovevano chiamare ad alta voce, stare sull'attenti ogni
volta che vedevano una guardia e accovacciarsi quando parlavano con
loro. Dovevano recitare le norme e i regolamenti del campo; stando
seduti, erano obbligati a sedersi diritto e a guardare in avanti
con le mani ordinatamente sulle ginocchia.
Non potevano ne parlare con gli altri ne scambiare uno sguardo,
altrimenti sarebbero stati puniti.
I praticanti sono stati costretti ogni notte a guardare programmi televisivi che diffamavano il Falun Gong ed a scrivere dei rapporti con il loro pensiero. Le guardie li sorvegliavano attentamente per fare in modo che ogni praticante prestasse attenzione. Chi non lo faceva veniva picchiato.
I praticanti sono stati spesso portati in cortile nel mezzo della notte e colpiti con bastoni elettrici oppure appesi ad un albero e picchiati. Il tempo che avevano per usare il bagno era limitato e venivano trascinati fuori quando il tempo era scaduto.
Nel settembre 2001 il signor Peng è stato rilasciato. Dopo il suo ritorno a casa, è stato ripetutamente molestato dalla polizia ed è stato sottoposto a una sessione di lavaggio del cervello intenso di quaranta giorni presso il centro di Hubei a Wuhan.
Anche la famiglia soffre
Il calvario del signor Peng ha portato anche sofferenza alla sua famiglia. Poco dopo il suo trasferimento al campo di lavoro forzato, la moglie ha dato alla luce il loro bambino. Le autorità del campo hanno rifiutato la sua richiesta di tornare a casa per stare con la sua famiglia.
Le molestie frequenti da parte delle autorità locali hanno influenzato altri membri della famiglia. L'anziana madre del praticante era così ansiosa e spaventata che non riusciva a smettere di tremare ogni volta che la polizia veniva a bussare.
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Categoria: Resoconti della persecuzione