(Minghui.org) Il 15 maggio 2018 Hu Guojian, detenuto per la sua fede, è deceduto dopo essere rimasto in coma per quasi due anni.

Hu Guojian in coma

L'ultimo arresto del praticante, nato nel 1970 e residente della città di Fushun, per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong – una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese – risale al 7 luglio 2015, a seguito del quale, il 9 dicembre 2015, era stato condannato a quattro anni di prigione. Questa non era la prima volta che veniva preso di mira per la sua fede: già nel 2000, quando suo figlio aveva solo due anni, l’uomo era stato condannato a dieci anni di carcere.

Il giudice che l’ha condannato dopo il suo ultimo arresto aveva affermato che solo un appello da lui firmato e presentato da un avvocato sarebbe stato valido, tuttavia poiché a tutti gli studi legali della zona era stato ordinato dalle autorità locali di non occuparsi del caso, la ricerca da parte della moglie di un legale che lo rappresentasse era stata vana.

La donna non era mai stata informata del trasferimento del marito e solo il 18 maggio 2016 aveva saputo del suo spostamento dalla prigione di Shenyang a quella di Benxi. Quando cinque giorni dopo gli aveva fatto visita aveva notato che aveva perso un terzo del suo peso corporeo.

Hu le aveva rivelato che il 4 maggio 2016 era stato rinchiuso nel carcere di Benxi, dove ogni giorno era costretto a fare i lavori forzati dalle sei e mezzo della mattina alle sette di sera, senza avere una paga, e nei giorni in cui non riusciva a produrre quanto stabilito doveva lavorare fino a tarda notte. Inoltre non gli veniva permesso di dormire e doveva piegare la sua coperta più e più volte fino a quando non soddisfaceva i requisiti della piegatura. Il praticante aveva aggiunto che era sempre affamato poiché il tempo permesso per consumare i pasti era insufficiente.

Il 26 maggio 2016, tre giorni dopo la visita della moglie, diversi detenuti l’avevano denudato e inzuppato con l’acqua fredda. Quella notte non gli era stato permesso di dormire ed era stato costretto a sedersi su un piccolo sgabello, dal quale era caduto verso le undici di sera, dopo essere improvvisamente svenuto.

Allora un detenuto l’aveva preso a calci in testa e rimproverato: “Non fingere di svenire!”. Quando però i prigionieri avevano visto che non dava nessun segno di vita avevano chiamato le guardie di turno, che l’avevano portato d'urgenza all'ospedale di Benxi Zhongxin.

Sua moglie non è stata informata dell’accaduto fino al mattino seguente, quando la guardia Liu Zheng ha affermato che il marito aveva avuto un ictus e che la TAC rivelava una grave emorragia all'interno del suo cervello. Dopo essersi consultata con i medici la donna ha acconsentito a eseguire una craniotomia (rimozione di una porzione del cranio) per consentire ai chirurghi di accedere al cervello.

Da quando è caduto dallo sgabello non aveva mai più ripreso conoscenza.

Hu è stato tenuto in terapia intensiva per venti giorni prima che la moglie fosse costretta a firmare un modulo di consenso e accettare di farlo trasferire in un reparto normale, dove è rimasto per otto mesi con un piede incatenato al letto.

Il piede di Hu incatenato al letto

Il 17 gennaio 2017, anche se era ancora in coma, l'ospedale ha informato la moglie che era pronto per essere dimesso perché le sue condizioni si erano stabilizzate.

La prigione ha proposto alla donna di accettare il rilascio per motivi di salute, ma lei ha rifiutato perché il carcere non voleva assumersi la copertura delle spese mediche. Allora gli agenti hanno riportato indietro il praticante e assunto due infermiere che si prendessero cura di lui.

Quando poi il 15 febbraio 2017 la moglie gli ha fatto visita ha notato che era ancora in coma e che le due infermiere gli avevano messo una flebo e lo stavano sottoponendo all'alimentazione forzata. Un direttore del carcere le ha di nuovo proposto il rilascio del marito per motivi di salute, ma lei ha nuovamente rifiutato.

Alle sette e trenta di mattina del 14 maggio 2018 la donna aveva ricevuto una telefonata che gli riferiva che suo marito era stato portato all'ospedale, e così si era precipitata sul posto, ma solo per vederlo in terapia intensiva.

Diciassette ore dopo, intorno alla mezzanotte, Hu è deceduto.

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