(Minghui.org) Wang Baoshan, residente della città di Tangshan, ha deposto in sua difesa, affermando che non avrebbe mai dovuto essere processato per la sua fede.
Il 3 luglio 2017 l'uomo è stato arrestato per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.
La polizia locale ha ripresentato il caso per due volte alla Procura distrettuale di Fengrun nonostante quest'ultima l'abbia sempre respinto. Alla fine, il 27 febbraio 2018, il procuratore l'ha inoltrato alla Procura superiore della città di Zunhua.
Quando il 9 maggio Wang è apparso nel tribunale di Zunhua il suo avvocato ha chiesto di togliergli le catene e le manette, ma il giudice Zhou Yuanbo ha rifiutato la richiesta. Il legale ha poi iniziato la sua arringa dichiarando l'innocenza del suo assistito in quanto nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong.
A metà del processo Wang, che dal giorno dell'arresto avvenuto dieci mesi fa sembrava aver perso un po' di peso, ha detto al suo avvocato di non sentirsi bene. Il legale ha allora chiesto nuovamente che gli venissero rimosse le catene e le manette, e questa volta il giudice ha acconsentito.
Il praticante ha quindi spiegato le ragioni della sua innocenza, tuttavia prima ancora di riuscire a terminare di leggere la sua dichiarazione di difesa scritta, il giudice Zhou l'ha interrotto e ha aggiornato la sessione.
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Categoria: Resoconti della persecuzione