(Minghui.org) Liu Shuhui, una donna settantasettenne di Ziyang, è stata condannata a sette anni di carcere per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede nel Falun Gong, una pratica che coltiva mente e corpo attualmente perseguitata in Cina. Nonostante la sua precaria salute è stata comunque incarcerata, e dopo che il suo stato è peggiorato, l'hanno subito trasferita in un ospedale.
Il 30 luglio 2018 le autorità carcerarie hanno chiamato e informato i familiari sul fatto che Liu versava in condizioni critiche, e loro si sono subito recati presso la prigione dello Sichuan a Jintang.
Un medico dell’ospedale ha riferito alla famiglia che il suo battito cardiaco era instabile e pericolosamente basso, 30~40 pulsazioni al minuto, che aveva avuto un collasso dovuto alla mancanza di ossigeno al cervello e che era stata riportata in prigione e poi ancora trasferita in ospedale.
Il medico ha inoltre affermato che Liu avrebbe potuto morire in qualsiasi momento e che il carcere non ne sarebbe stato ritenuto responsabile. Un’autorità della prigione invece ha cercato di avviare la pratica per ottenere una dichiarazione da parte dell’ospedale che avrebbe consentito alla praticante di essere rilasciata per motivi di salute.
Due giorni dopo il figlio di Liu ha telefonato in carcere per ottenere la libertà condizionata per sua madre, ma gli è stato detto che non era il caso di affrettare il processo.
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Categoria: Resoconti della persecuzione