Un giorno, vedendo che si ostinava a non cedere, l'hanno portata in bagno, e mentre le davano calci e pugni violentemente, imprecavano contro di lei, poi quando si sono stancate, le hanno girato le braccia dietro la schiena e infilato la testa in un barile pieno d'acqua, fino quasi ad annegarla.
Sono migliorato, il dolore è diminuito e sono riuscito a mangiare. Mia sorella e altri praticanti mi hanno aiutato, incoraggiato, e hanno condiviso le loro esperienze con me. Ogni giorno mi sentivo un po’ meglio, e dopo un mese sono guarito dalla malattia che minacciava la mia vita.
Alla prima riunione a cui ho partecipato con dei praticanti cinesi, un pensiero è comparso nella mia mente: non ero stabile nella Dafa, a causa dell'attaccamento alla paura. Stavo vacillando, non avevo fiducia in me stessa come discepolo della Dafa, oscillavo tra l’essere una persona normale e una praticante, priva di fiducia in me stessa, e la usavo come scusa per non essere diligente nel fare le tre cose.
Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)
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Il Maestro Li osserva tranquillamente il mondo dalle montagne, dopo aver lasciato New York in seguito al 20 luglio 1999 (foto pubblicata il 19 gennaio 2000)