(Minghui.org) Song Liqin, una residente di Daqing, nell’Heilongjiang, è stata arrestata lo scorso 11 settembre perchè pratica il Falun Gong, una disciplina spirituale per la mente e per il corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il marito della praticante ha fatto tutto il possibile per indagare sul caso e chiederne il rilascio.
Song è stata arrestata intorno alle 11 del mattino vicino a un ospedale, da un gruppo di ufficiali guidati da Feng Haibo, capo della divisione di sicurezza interna del dipartimento di polizia di Daqing.
Feng ha preso le chiavi di casa di Song ed ha saccheggiato l'abitazione mentre nessuno era in casa.
Quando il marito di Song è tornato a casa ha trovato la porta spalancata con la polizia che stava perquisendo. Parecchi dei vecchi cellulari di lui e sua moglie erano sul pavimento e un ufficiale stava scattando delle foto.
Il marito di Song ha chiesto alla polizia da dove provenivano. Feng ha risposto che erano del dipartimento di polizia di Daqing, e ha rivelato all'anziano il suo cognome dicendo: «Non ho paura di te».
Dopo che la polizia se ne è andata, il marito di Song ha scoperto che oltre ai libri del Falun Gong della moglie, e ai relativi materiali, anche 6.000 yuan (circa 765 euro) in contanti nel portafoglio, che la donna teneva a casa, erano spariti.
Il marito di Song è andato alla stazione di polizia del distretto di Kaifa per chiedere il suo rilascio. Il personale di sicurezza di guardia al cancello gli ha negato l’accesso e gli ha detto di tornare a casa, poiché sarebbe stato informato dagli agenti responsabili del caso entro 24 ore.
Nel pomeriggio del giorno dopo, non avendo ricevuto alcuna informazione, il marito della signora Song è tornato alla stazione di polizia, ma gli è stato detto di tornare indietro e attendere ulteriori avvisi. Rifiutandosi di andarsene, ha insistito affinché gli venisse comunicato il nome dell’incaricato del caso, quindi l'agente ha chiamato il suo supervisore, il quale gli ha detto che l'arresto di Song era stato ordinato dallo stesso Feng Haibo, capo della divisione di sicurezza interna del dipartimento di polizia di Daqing.
Il 16 settembre il marito è andato alla divisione di sicurezza per cercare Feng, ma gli è stato detto dal personale di sicurezza che non era nel suo ufficio.
Dopo aver ottenuto il numero, l'uomo ha chiamato Feng al cellulare, che ha ammesso di essere coinvolto nell'arresto di Song e nella perquisizione della dimora, giustificandosi dicendo che fosse stata la stazione di polizia del distretto di Kaifa ad ordinargli di farlo.
Non ricevendo informazioni da Feng riguardo sua moglie, il marito è andato al dipartimento di polizia di Daqing per indagare sul caso ed è stato indirizzato all'ufficio ricorsi all'interno del dipartimento di polizia.
Ha espresso la sua frustrazione al membro del personale dell'ufficio dei ricorsi, dicendogli che a distanza di una settimana dall'arresto di sua moglie, nessuno lo aveva contattato o informato riguardo a dove si trovi la donna.
Il membro del personale ha detto che non era stato contattato poichè Song si era rifiutata di dare loro il suo numero di telefono. Tuttavia l'uomo sospetta che si tratti solo di una scusa, poiché ritiene che la polizia abbia diversi modi per contattarlo.
Il membro dello staff gli ha anche detto che Zhou Lishuang, il capo della stazione di polizia del distretto di Kaifa, stava gestendo il suo caso, e gli ha chiesto di incontrarlo alla stazione di polizia alle otto e mezza del mattino successivo, dove gli avrebbe spiegato il caso.
Il marito della praticante ha incontrato Zhou il 17 settembre, e gli è stato detto che ora è detenuta nel centro di detenzione n. 1 di Daqing, ma ha anche affermato che è la divisione di sicurezza interna ad essere responsabile del caso, e che loro stavano solo seguendo gli ordini di quell'agenzia.
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Categoria: Resoconti della persecuzione