(Minghui.org) Li Ya, una donna di cinquantadue anni nativa della contea di Huating, è stata arrestata a Lanzhou l'8 maggio di quest'anno dopo aver parlato a delle persone riguardo al Falun Gong. La donna è stata condannata a quindici giorni di reclusione, ma al momento non è ancora stata rilasciata.

Il Falun Gong anche conosciuto con il nome di Falun Dafa è una pratica di coltivazione che consiste in cinque esercizi con movimenti gentili ed invita i praticanti a seguire i principi di Verità, Compassione e Tolleranza. A causa della persecuzione da parte del Partito Comunista Cinese iniziata nel luglio del 1999, un gran numero di praticanti è stato soggetto ad arresti, detenzioni e torture.

In accordo con quanto riferito da fonti interne, il 19 maggio alcuni agenti dell'Ufficio 610, un'agenzia non giuridica incaricata della persecuzione del Falun Gong, sono comparsi presso il centro di detenzione di Qilihe per interrogare Li, e da allora non si hanno più sue notizie.

Questa è almeno la terza volta che Li è detenuta a causa del suo credo, nel gennaio 2010 era stata arrestata e condannata a cinque anni di prigione. Il secondo arresto è avvenuto il 5 luglio scorso quando è stata rapita per aver chiarito la verità alle persone riguardo al Falun Gong. Fortunatamente è stata rilasciata quindici giorni dopo.

Torturata e affogata

Li lavorava per una miniera di carbone in provincia dello Huating, e soffriva di molti disturbi di salute quando era piccola, in particolare una bronchite che gli rendeva la vita molto difficile, e all'età di venticinque anni aveva sviluppato dei problemi al fegato che le provocavano molto dolore e difficoltà respiratorie. Dopo aver dato alla luce un bambino nel 1992, le sue condizioni di salute erano ulteriormente deteriorate. Tutto è cambiato nel settembre del 1997, quando la donna ha iniziato a praticare il Falun Gong i suoi disturbi sono scomparsi e il suo carattere è migliorato così tanto da ottenere il rispetto dei colleghi di lavoro e di tutto il vicinato.

La polizia di Huating ha arresto Li il 26 gennaio del 2010 e la corte l'ha poi condannata a cinque anni. Dopo che il datore di lavoro ha saputo dell'accaduto, l'ha immediatamente licenziata.

A dicembre 2010 Li è stata mandata presso la prigione femminile di Gansu, dove ha sofferto di abusi fisici e mentali. All'interno della struttura le guardie istruiscono i detenuti autorizzandoli a picchiare le praticanti e privandole del sonno e dell'accesso al bagno. In aggiunta i praticanti vengono costretti ogni giorno a guardare propaganda diffamatoria control il Falun Gong e a scrivere dichiarazioni che denunciano il loro credo. Ogni persona che si rifiuta di collaborare viene picchiato con dei manganelli elettrici.

Illustrazione della tortura di annegamento

Li non è stata di certo un'eccezione, una detenuta di nome Yang Jin le ha impedito di dormire per tre giorni e tre notti consecutive. Durante la seconda notte alcune carcerate l'hanno portata nel bagno, l'hanno presa per i capelli e le hanno sbattuto la testa contro il muro, per poi immergela in un grande contenitore di acqua. Successivamente le hanno limitato l'accesso ai servizi igenici e le hanno sputato addosso.

Abusi psichiatrici ed elettroshock

Quando la tortura fisica non era abbastanza per piegare Li, le carcerate escogitavano un nuovo piano, per alcuni giorni le hanno impedito di bere ed in seguito le hanno dato dell'acqua che conteneva dei farmaci sconosciuti. Inconsapevole di ciò la praticante ha bevuto acqua contaminata che l'ha portata con il tempo ad uno stato confusionario.

A volte le detenute le hanno impedito di mangiare, mentre alte volte l'hanno costretta a ingurgitare tantissimo cibo in una volta sola, e quando Li non riusciva a mangiare, Yan Jin la trascinava nel bagno e la forzava a ingoiare il cibo mentre Yang faceva i bisogni. La maltrattava costantemente tutti i giorni.

Durante i freddi giorni invernali Li è stata costretta a lavorare senza scarpe, quando muoveva i piedi per farli scaldare un pochino, Yang le versava addosso dell'acqua gelata, causandole geloni ai piedi.

Yang le ha calpestato i piedi più volte, provocandole delle ferite i cui segni sono tutt'ora visibili, e anche se Li riusciva a rimanere lucida di mente, Yang e altre detenute trovavano dei modi per somministrarle farmaci sconosciuti.

Vedendo che Li non rinunciava al suo credo, la guardia Sun Liwei ha ordinato a quattro detenute di tenerla ferma, e usando un manganello elettrico Sun le ha inferto scariche elettriche su tutto il corpo, mirando al petto e alla schiena. Per aumentare la pena inflitta, la guardia ha ordinato a Yang di versarle dell'acqua fredda addosso, mentre Sun continuava a colpira con scariche elettriche al collo e alla testa. Quando la praticante si è messa a gridare : "La Falun Dafa è buona", una carcerata le ha riempito la bocca con un asciugamano e le ha contorto il braccio dietro la schiena causandole un infortunio ancora visibile.

Sun ha copito la donna per mezz'ora, e le cicatrici sul collo sono tutt'ora visibili.

Dopo essere stata licenziata, Li non ha più avuto un'entrata economica, così lei e la figlia sono state costrette a condividere un piccolo appartamento con il nonno.

Ulteriore detenzione

Dopo poco tempo Li si è trasferita a Lanzhou, la capitale di Gansu, per trovare lavoro, e mentre si trovava in un parco, ha iniziato a parlare con delle persone del Falun Gong. In pochi istanti alcuni agenti in borghese l'hanno presa e portata presso la stazione di polizia di Xiaoxihu, le hanno saccheggiato il suo appartamento, hanno minacciato e multato il padrone di casa, e ordinato alla figlia di trasferirisi.

Nella stazione di polizia Li è stata legata alla panca della tigre e torturata per sei ore, successivamente sei uomini le hanno afferrato le braccia forzandola a firmare una dichiarazione di rinuncia alla sua fede. Alle 23:00 gli agenti l'hanno portata presso il centro di detenzione di Hanjiahe e trattenuta per quindici giorni.