(Minghui.org) Il 18 dicembre scorso, una residente della città di Chengdu è stata condannata a due anni di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Oltre alla reclusione, Huang Xiangling di 54 anni, è stata multata di 5.000 yuan (circa 650 euro), ma si è appellata contro la sentenza di condanna.

Il pubblico ministero, Zhang Lijuan, ha accusato la signora Huang di "minare le forze dell'ordine attraverso un'organizzazione di culto", un pretesto standard usato dalle autorità per incastrare i praticanti del Falun Gong.

Le prove dell'accusa contro di lei includevano dei libri del Falun Gong, cassette audio e centinaia di materiali informativi che la polizia sosteneva di aver confiscato dalla casa di Huang.

L'avvocato difensore ha sottolineato che il codice penale cinese prevede che le forze dell'ordine conservino documentazioni video complete del momento dell’arresto e della confisca delle prove, ma la polizia ha negato di avere tali registrazioni.

La donna non era presente durante la perquisizione dell’appartamento e inoltre la polizia non ha fornito la lista degli oggetti confiscati, che Huang avrebbe dovuto firmare.

Il pubblico ministero ha anche affermato che la polizia ha trovato nella borsa dell’imputata diversi DVD informativi del Falun Gong insieme a banconote che riportavano messaggi sulla persecuzione. Dopo aver visto la polizia portare questi oggetti nella stanza degli interrogatori della stazione di polizia per fotografarli, Huang ha contestato, sostenendo che nessuno di questi oggetti le apparteneva.

Il suo avvocato ha affermato che nessuna delle presunte prove dell'accusa avrebbe dovuto essere ammissibile data la grave violazione della procedura legale e la falsificazione delle prove da parte della polizia.

L'avvocato ha anche sostenuto che Huang ha il diritto alla libertà di credo e di espressione ed è libera di praticare la sua fede, migliorare il suo carattere e la sua salute. Di fatto la donna non ha causato danni a nessuno, nientemeno che alle forze dell'ordine.

La praticante ha interrogato il pubblico ministero diverse volte chiedendo quale legge avrebbe presumibilmente violato, ma non ha ricevuto alcuna risposta.

Il procuratore ha accusato Huang di essere una recidiva perché nel 2008 era stata condannata a tre anni di carcere per aver praticato il Falun Gong, suggerendo di condannarla anche questa volta ad almeno tre anni.

L'avvocato difensore ha chiesto la sua assoluzione.

Dopo una breve sospensione, il giudice Fu Hua ha condannato Huang a due anni.

Ricoverata in ospedale prima dell'udienza

Il 21 novembre 2018 Huang era stata arrestata mentre si trovava al lavoro e il giorno dopo sottoposta a custodia cautelare. Il suo arresto è stato approvato dalla Procura di Xindu il 27 dicembre 2018.

L'avvocato di Huang si è recato al centro di detenzione di Chengdu per farle visita il giorno prima dell’udienza, ma una volta arrivato è stato informato che la donna era stata ricoverata in ospedale.

Nel pomeriggio l'avvocato è andato in ospedale ed ha incontrato la donna che gli ha comunicato che aveva iniziato uno sciopero della fame quattro giorni prima e che le erano state somministrate delle sostanze tramite flebo.

La mattina dopo Huang è stata trasferita dall'ospedale per comparire in tribunale, ma il medico non le ha tolto le manette durante il processo.

Suo marito, che ha una disabilità alla gamba ed è stato appena operato, ha assistito al processo.

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