(Minghui.org) A metà dicembre Guo Yunian, ottantacinquenne della città di Jilin, è stato condannato a sei anni di carcere a per aver praticato il Falun Gong. Il 2 gennaio di quest’anno l’uomo ha dovuto sostenere un esame fisico in preparazione all'ammissione al carcere.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una pratica di meditazione basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Nel luglio 1999 il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato a sopprimere la pratica e un gran numero di praticanti sono stati detenuti, imprigionati e torturati.
Guo ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 1996, ben presto ha visto le sue malattie guarire e negli ultimi vent’anni è rimasto in buona salute.
Il 19 luglio scorso, alle cinque del mattino, quattro agenti della stazione di polizia di Xin'an si sono appostati nel complesso residenziale dove vive Guo, lo hanno aspettato all'entrata del suo palazzo e poi l'hanno arrestato insieme ad altri tre praticanti che verso le otto del mattino stavano andando al suo appartamento per leggere insieme i libri del Falun Gong. I tre praticanti, tutti sulla settantina, sono: Li Changhai, sua moglie Li Shuyun e un praticante chiamato Luan. I tre sono stati in seguito liberati.
La polizia ha saccheggiato la casa di Guo ed ha confiscato dei beni, tra cui sei scatole di carta per stampanti, inchiostro, quasi 10.000 yuan (circa 1300 euro) in contanti, oltre a materiali e libri del Falun Gong.
Più tardi quel giorno il praticante è stato portato in un centro di detenzione, sottoposto ad un esame medico che non ha superato, e successivamente è stato rilasciato su cauzione dopo aver pagato una multa di 2.000 yuan (circa 260 euro).
All'inizio di novembre, durante un'udienza presso il tribunale di Chuanying, il pubblico ministero ha richiesto per Guo una condanna dai 7 agli 8 anni di reclusione. A metà dicembre la sua famiglia ha ricevuto un verdetto di colpevolezza datato 29 novembre 2019.
Il verdetto affermava che Guo era stato condannato per "aver usato un'organizzazione di culto per minare le forze dell'ordine", un pretesto standard usato dal regime comunista cinese per incastrare e incarcerare i praticanti del Falun Gong. Il verdetto elencava anche gli oggetti confiscati a casa sua come prove dell'accusa, tra cui libri e DVD del Falun Gong, banconote e francobolli con frasi relative al Falun Gong.
Poiché nessuna legge in Cina criminalizza il Falun Gong, o lo definisce un culto, il possesso di questi oggetti da parte di Guo è legittimo e non costituisce nessun crimine e non causa danni a nessuno. Il praticante ha presentato un ricorso alla Corte intermedia di Jilin.
Responsabili della persecuzione:
Xu Xuefeng, vice capo del Dipartimento di Polizia di Longtan, responsabile della Divisione di Sicurezza Interna: +86-13304400802, +86-13704400802, +86-432-63079199
Li Yaodong, direttore del Dipartimento di Polizia di Xin'an: +86-13944678577, +86-432-63037378 (H)
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Categoria: Resoconti della persecuzione