(Minghui.org) Donna di settantacinque anni di Shanghai, recentemente le è stata sospesa la pensione a causa della persecuzione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina mente-corpo che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.
Li Meizhen prima di andare in pensione, ha lavorato presso la fabbrica di macchinari per la miniera di carbone della provincia dello Jiangxi. Ad agosto di quest’anno, ha ricevuto una telefonata da Li Qing, tesoriere della fabbrica, che le ha chiesto di spedire il verdetto dei quattro anni di carcere che nel 2012 le sono stati dati come pena per aver praticato il Falun Gong, e il certificato di rilascio dell'Ufficio della sicurezza sociale della provincia.
Visto che non aveva eseguito le conformità richieste, il pagamento della sua pensione è stato interrotto a settembre. Ha quindi chiamato il tesoriere per chiederne il motivo, ed è stata indirizzata all'ufficio della sicurezza sociale. Quando ha chiamato però, nessuno le ha risposto.
Negli ultimi anni il regime comunista cinese, ha ordinato che ai praticanti del Falun Gong che scontano la pena per la loro fede, venga negato il pagamento della pensione. Difatti a molti dopo il loro rilascio è stata sospesa la pensione, come risarcimento per i fondi ricevuti durante la prigionia.
Il suo ultimo calvario è stato preceduto da molteplici arresti e dalla detenzione di oltre vent'anni di persecuzione.
Nel dicembre 1999 è stata arrestata per la prima volta, e detenuta per otto mesi nel centro di Zhangshu dello Jiangxi.
È stata nuovamente arrestata nel gennaio 2001, e detenuta per due mesi nel Centro di lavaggio del cervello.
Nel 2002 per aver scritto una lettera a Meng Jianzhu, l'allora segretario del Partito comunista dello Jiangxi, ha trascorso tre anni al campo di lavoro forzato femminile.
Nell’agosto 2006 dopo che si è ritirata e trasferita a Shanghai, le è stata data un’altra pena di due anni al campo di lavoro forzato femminile della città.
Durante l'Expo mondiale di Shanghai del 2010, è stata messa agli arresti domiciliari per più di sei mesi.
Ad agosto 2012 è stata nuovamente arrestata e condannata a quattro anni nel carcere femminile.
L’anno scorso la polizia in almeno quattro occasioni l'ha molestata e seguita da vicino per settimane.
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