(Minghui.org) Lo scorso 23 ottobre, una pensionata ex operaia di una fabbrica di macchinari è stata condannata a quattro anni per la sua fede nel Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione che dal 1999 è perseguitata dal regime comunista cinese.

La signora Wang Jinglin, residente nella città di Chengdu, nello Sichuan, l'8 aprile 2019 è stata arrestata mentre si trovava nella sua abitazione. La polizia ha perquisito le sue due residenze e le ha confiscato i libri della pratica, i materiali, la foto del fondatore del Falun Gong, il computer, 1.000 yuan (circa 128 euro) in contanti e un importo sconosciuto in dollari americani. È stato riferito che la polizia ha arrestato Wang dopo che era stata denunciata per aver distribuito materiali del Falun Gong in una zona residenziale.

Inizialmente la procura del distretto di Wuhou ha rimandato due volte il suo caso alla polizia per prove insufficienti; la prima volta il 30 agosto e poi a metà novembre dello scorso anno. In seguito ha subito pressioni dalla polizia affinché la incriminassero.

Nel frattempo, i membri del personale del Comitato locale per gli affari politici e legali e dell'Ufficio 610, due agenzie incaricate di perseguitare il Falun Gong, hanno molestato e interrogato costantemente sua figlia e suo genero.

Wang è apparsa in tribunale il 26 agosto 2020 ed è stata condannata a quattro anni due mesi dopo. Ora ha intenzione di presentare ricorso contro il verdetto.

Il nipote di Wang ha appena iniziato a settembre la scuola elementare e la prigionia di sua zia ha lasciato i familiari in una situazione difficile in quanto la donna non ha potuto prendersi cura del nipote come faceva in passato.