Australia: Le persone condannano il PCC "disumano" e firmano una petizione per porvi fine

(Minghui.org) L’8 novembre presso l’Anzac Mall, quartiere centrale degli affari di Sidney, ipraticanti della Falun Dafa hanno dimostrato gli esercizi e raccolto firme su una petizione che chiede la fine del Partito Comunista Cinese (PCC). I praticanti sono stati elogiati per il loro grande lavoro di diffusione della verità e di smascheramento della vera natura del PCC.

I praticanti hanno tenuto striscioni e dimostrato gli esercizi durante un evento a Sydney l'8 novembre scorso

Le strade erano piene di gente che usciva per godersi il bel tempo e la fiera locale in strada. Molti che si sono fermati a guardare i praticanti mentre facevano gli esercizi hanno firmato la petizione. Diverse persone hanno espresso il loro sostegno alzando il pollice all’insù. Alcuni cinesi hanno colto l'occasione per lasciare le organizzazioni comuniste a cui avevano aderito.

Le persone parlano con i praticanti e vengono a conoscenza della persecuzione in corso in Cina

Le persone firmano una petizione che chiede di porre fine al PCC

Il signor Gray Scott loda i valori di Verità, Compassione e Tolleranza

L’imprenditore Gray Scott, ha detto di aver sentito parlare della Falun Dafa e del prelievo forzato di organi in Cina: «Non sono un fan del Partito Comunista Cinese», ha detto «Hanno fatto molte cose cattive, come in Tibet, a Hong Kong, e la persecuzione del Falun Gong. Penso che il nostro governo debba essere più forte contro il PCC e dovrebbe agire ora. Non dovremmo avere paura del Partito Comunista Cinese».

«I principi di Verità-Compassione e Tolleranza sono ottimi per la nostra società. Siamo un paese democratico. Facciamo affidamento su questi valori. Lo farò sapere ai miei amici. Gli occidentali dovrebbero vedere cosa sta facendo il Partito Comunista Cinese e cambiare la situazione».

Mario Elters, un residente locale, ha detto di aver sentito parlare del crimine del PCC sul prelievo forzato di organi anni fa: «È orribile! Non è umano ed è così triste! Dobbiamo fermarlo», ha detto «Il Partito Comunista Cinese ha causato questa pandemia. Molte persone hanno perso il lavoro. Dovremmo far conoscere a più persone le cose terribili che il PCC sta facendo. L'evento che avete organizzato oggi è molto buono. State facendo un ottimo lavoro!».

Mahuii Barlucesa pensa che tutti dovrebbero essere contro il comunismo

Un altro residente locale, Mahuii Barlucesa, ha detto: «Il Partito Comunista Cinese ha distrutto la cultura tradizionale cinese e ha cercato di diffondere il suo virus - il comunismo - in tutto il mondo. Addirittura adesso ha diffuso un vero virus. Sono completamente contro il PCC e penso che tutti dovrebbero esserlo».

«Sono totalmente in disaccordo con un governo che perseguita persone innocenti solo a causa delle loro convinzioni. Sono un Cristiano e so che anche lì alcuni cristiani sono perseguitati. Sono stati imprigionati o sono scomparsi. Sto cercando di aumentare la consapevolezza dicendo ai miei amici cosa sta succedendo. Il governo australiano dovrebbe fare come il governo degli Stati Uniti, proibire ai membri del Partito Comunista Cinese di entrare».

Mahuii vorrebbe dire alle persone innocenti perseguitate in Cina per la loro fede che rispetta la loro fede e le incoraggia a rimanere saldi.

John Michael elogia i praticanti per aver diffuso la verità e smascherato i crimini del PCC

John Michael, un residente locale, ha detto: «Il governo cinese è molto corrotto. Non si preoccupano delle persone, ma solo dei loro soldi e del loro potere. Ho sentito parlare della Falun Dafa e del prelievo forzato di organi in Cina. Mi sono sentito male quando ne ho sentito parlare per la prima volta. Il Partito Comunista Cinese è disumano. Dobbiamo fermarlo e farlo sapere a più persone. Eventi come questo sono fantastici, perché consente a più persone di sapere cosa sta succedendo e li aiuta a comprendere meglio la vera natura del Partito Comunista Cinese». Ha incoraggiato i praticanti del Falun Gong che sono perseguitati in Cina ad essere forti e a non mollare mai.