(Minghui.org) Una residente di Linyi, nella provincia dello Shandong, è stata processata in videoconferenza il 1° dicembre per via della sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L'avvocato della signora Mao Dejun, ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per conto suo ed ha testimoniato contro la polizia per aver fatto irruzione nell’abitazione della sua cliente, per averla saccheggiata senza alcun mandato di perquisizione, e per non averle fornito, in seguito, un elenco degli articoli confiscati come richiesto dalla legge. Ha anche sostenuto la sua libertà di credo e di pratica del Falun Gong, e che non dovrebbe essere perseguita per aver sostenuto la sua fede, non avendo causato danni a nessuno, e neanche alla società in generale.

Mao ha spiegato il motivo per cui ha dovuto praticare il Falun Gong. Ha detto di aver sofferto di una malattia per quasi vent'anni ed alla fine di essersi dovuta sottoporre ad un'isterectomia, intervento chirurgico che non le ha giovato molto, poiché l’ha lasciata molto debole; una volta è persino svenuta al lavoro. In seguito è venuta a conoscenza dei benefici sulla salute del Falun Gong ed ha così iniziato a praticare. I suoi disturbi sono spariti velocemente, ragione per cui, negli ultimi vent’anni, ha sempre praticato nonostante la persecuzione. Si sforza anche di vivere secondo i principi di Verità-Compassione-Tolleranza e di diventare una brava persona.

Il giudice Wu Shufang, l’ha interrotta e le ha chiesto se avesse intenzione di continuare a praticare il Falun Gong, ed ha anche espresso il suo malcontento nei confronti dell'avvocato che ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per conto suo. Secondo gli addetti ai lavori, il giudice ha ricevuto pressioni dalle autorità locali sul caso della donna. Anche le telefonate dei praticanti del Falun Gong all'estero, che lo esortavano a non partecipare alla persecuzione, hanno pesato sulla sua mente.

Mao, un'insegnante di fisica di scuola media in pensione di sessantasei anni, è stata arrestata l'11 agosto di quest’anno durante una retata della polizia. Molti dei suoi effetti personali, per un valore di decine di migliaia di yuan, sono stati confiscati.

La donna è stata tenuta in una gabbia di metallo presso la stazione di polizia di Chengxi per quattro giorni, dopodiché è stata trasferita al centro di detenzione di Linyi. La Procura diLinshu l’ha incriminata il 19 novembre ed è stata processata presso il tribunale il 1° dicembre.